sabato 26 aprile 2008

Quando Cagni aveva i baffi (al Genoa)

Da quasi due anni non porta più i baffi. Li tagliò prima di una delicata sfida tra il suo Empoli ed il Chievo di Pillon, poi vinta dagli azzurri toscani per 2-1. Il calcio è anche scaramanzia. Non porta più i baffi, ma Gigi Cagni, quasi cinquantottenne mister bresciano, prima esonerato poi richiamato - tre turni fa - e oggi di nuovo in sella all’Empoli, è rimasto lo stesso di sempre: il Cagni schietto e sincero conosciuto in Liguria durante la complicata esperienza rossoblù - ma anche in quella blucerchiata -, il Cagni brillante e zuccone capace di tirar fuori il meglio di sé nelle situazioni difficili (vedi storica qualificazione-Uefa raggiunta lo scorso maggio coi ciuchini toscani).

Reduce da sei anni memorabili a Piacenza e una deludente stagione e mezza al Verona, il buon Gigi approdò al Genoa di Scerni e Mauro negli ultimi giorni del settembre ’98, sostituendo sulla panchina rossoblù - Vico scriveva di corsi e ricorsi - proprio un acerbo Bepi Pillon alla quinta giornata di campionato. Era il Genoa succursale della Fermana e - per fortuna sua e dei suoi sostenitori - targato Mino Francioso, bomber ex Monza che, con 36 presenze e 16 gol, tolse molte castagne dal fuoco ad una squadra perennemente cantiere aperto. In un continuo andirivieni dei breriani pedatori, il “Pio” di Pegli si tramutò in un porto di mare: tra numerosi acquisti di riparazione - Rossini e Tangorra a settembre, Pirri e Vukoja ad ottobre, Marrocco, Manetti ed Imbriani a gennaio - e cessioni in corsa numericamente altrettanto consistenti - Ametrano, Carfora, Bolla, la meteora Rambaudi prima, Pasa, Piovanelli, Vecchiola, Pelliccia poi -, desaparecidos - Bettella, Marquet, Portanova e Van Dessel su tutti - e fuori rosa di turno reintegrati - Torrente, Ruotolo e Nappi -, il Grifone del compagno-golfista Cagni, caparbio ed ostinato nelle proprie scelte, riuscì comunque a condurre un campionato di quiete, senza troppe apprensioni e ansie da retrocessione.

La matematica salvezza si materializzò infatti alla ventinovesima giornata, al “Giglio” di Reggio Emilia, il 9 maggio ’99, grazie ad una vittoria per 3-1 firmata Ruotolo (doppietta) e Francioso. Per l’allora baffuto mister di Brescia, però, non giunse la riconferma. La dirigenza del Genoa gli preferì l’emergente Delio Rossi e Cagni rimase disoccupato, a spasso proprio come fino a tre giornate fa.

Federico Berlingheri
(Il Giornale, 26 aprile 2008)

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