domenica 19 luglio 2009

Giovane, forte e mancino: il nuovo signor Rossi doriano

MOENA (TN) - Ora, la sua carriera, potrà tingersi di altri colori. Ufficialmente. Dal gialloblù - del Parma e del Modena - all’inconfondibile blucerchiato. Saranno Genova e la Sampdoria le nuove case di Marco Rossi, difensore centrale mancino, già da una decina di giorni alla corte di Luigi Del Neri e da oggi doriano a tutti gli effetti (in prestito dalla società ducale con diritto di riscatto della compartecipazione). Ventidue anni da compiere il prossimo 30 settembre e un curriculum già di tutto rispetto maturato tutto sulla via Emilia, Marco, malgrado l’ancor tenera età, ha già alle spalle 79 presenze tra i professionisti (30 in A, 38 in B, 6 in Coppa Italia e 5 in Coppa Uefa) più 18 gettoni nelle nazionali giovanili.

Casa e bottega. A Parma, Rossi nasce e cresce in tutti i sensi: nel fisico (diventando un marcantonio di 1 metro e 88 centimetri) e nel mondo del calcio. Coi ducali gialloblù - per cui tifa fin da bambino - fa la più classica delle trafile: al fianco di compagni come Daniele Dessena, Luca Cigarini e Arturo Lupoli, guida le varie retroguardie parmigiane fino alla formazione Primavera. L’esordio in Serie A arriva una domenica di ottobre del 2005: Fiorentina-Parma 4-1. In panchina siede Mario Beretta, il quale, complice anche una sequela di infortuni, gli dà fiducia in altre 9 occasioni. Rossi ripaga la stima con un gol decisivo contro il Chievo; ma l’anno successivo (2006/07), con Pioli in panchina, trova poco spazio e la società decide di mandarlo in prestito.

Modena e ritorno. Ad accoglierlo ci pensa il Modena, serie cadetta, una sessantina di chilometri e meno di un’ora da casa. Zoratto prima e Mutti poi gli consentono di ritagliarsi tra i canarini un ruolo importante che gli vale la prima convocazione in Under 21 e, a fine stagione, il ritorno alla base. Lì trova Mimmo Di Carlo, il quale oltre a provarlo talvolta sulla fascia sinistra gli affida in qualche occasione estiva la fascia da capitano. Non ancora ventenne, Rossi comincia alla grande il suo 2007/08: pronti, via e subito una rete da cineteca alla prima giornata di campionato (sinistro a giro dal limite dell’area contro il Catania). Ma il cammino dei crociati si complica nel finale e l’arrivo di Cúper coincide con la prima, storica retrocessione gialloblù in Serie B, dove nell’ultimo campionato, culminato con l’immediata risalita, il neoblucerchiato ha collezionato 20 presenze.

Omonimi. Infine, qualche curiosità anagrafica. Con quel nome e cognome tipicamente italiano, Marco Rossi non sarà il primo a vestire la maglia blucerchiata. Il suo omonimo predecessore, leva ’63, torinese di Druento ed ex allenatore dello Spezia, giocò 37 partite a cavallo tra il ’93 e il ’95 prima di emigrare in Messico, nelle fila dell’America. E i Rossi alla Sampdoria non si fermano qui. Dagli almanacchi ne emergono altri due: Federico, terzino sinistro del ’57, di Busseto (Parma), 60 presenze in prima squadra e un trionfo nell’ultimo Torneo di Viareggio doriano del ’77, e Mario, mediano classe ’46, autore di una fugace apparizione nella Coppa Italia 1965-66.

(Sampdoria.it, 19 luglio 2009)

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