ARENZANO (GE) - “...Segno sempre io!”. Nella gioia dell'esultanza, la maglietta biancocerchiata numero 9 vola via e lascia spazio ad un'altra, con tanto di scritta assai esplicita, che sintetizza al meglio un momento magico sul piano personale. Siamo al minuto 26 del primo tempo. Lillo Foti segna al Genoa la sua ottava rete in otto giornate di campionato, festeggiando nel migliore dei modi la convocazione in Nazionale Under 20, e decidendo soprattutto un Derby Primavera noioso e carico di tensione. Al “Gambino” di Arenzano, campo di casa dei grifoncini di Luca Chiappino, s'incontrano due squadre in forma: i rossoblù sono reduci da tre vittorie consecutive, i blucerchiati di Fulvio Pea guardano tutti dall'alto in basso, capilista solitari a 18 punti. Da una parte e dell'altra si contano le assenze (su tutti Lamantia, Ledesma, Lanzoni e Koman); da una parte e dall'altra arrivano rinforzi dalle “prime”: Lanza e Ghinassi per il Grifone, Bastrini per il Doria. L'equilibrio che caratterizzerà l'intero incontro si evidenzia sin dalle battute iniziali. Si gioca in prevalenza a metà-campo, di occasioni da gol se ne vedono ben poche. Al 7', Eramo viene fermato da Signorini quando stava per concludere verso Lanza. Intorno al 20' il genoano Mazzei prova ad impensierire Fiorillo dalla distanza: alto. Tra l'eccessiva animosità dell'ambiente (l'arbitro Marrocco aveva espulso al 16' mister Chiappino per proteste), ci pensa Foti, fino a quel momento in ombra, ad aprire le marcature, come detto, al 26'. Corner dalla destra, respinta della difesa, palla al centravanti siciliano che controlla e conclude di destro. 0-1: Doria che si difende senza apprensioni e Genoa costretto ad inseguire, ma con troppa confusione e poca testa. Il secondo tempo segue lo stesso canovaccio, con scarse emozioni e il nervosismo a farla da padrone. La consueta girandola di sostituzioni non spezza il sostanziale bilanciarsi tra le due squadre. Foti e Signorini battibeccano per una rimessa con un uomo a terra. I grifoncini si perdono sulla tre-quarti avversaria, gli ospiti ora agiscono in contropiede grazie alla rapidità di Ferrari. Passano i minuti e il Genoa non arriva quasi mai dalle parti di Fiorillo se non da calcio di punizione: D'Alessandro costringe il numero 1 in tenuta verdecerchiata a superarsi in volo al 27' e Ghinassi lo impegna a ripetersi - questa volta col piedone mancino - al secondo minuto di recupero. È l'ultimo sussulto. Finisce quindi 0-1 con i rossoblù mesti a masticare amaro e i doriani festanti a godersi una vittoria che li consolida in testa.
Federico Berlingheri
(Il Giornale, 2 dicembre 2007)
sabato 1 dicembre 2007
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