sabato 9 agosto 2008

Dalla Cina con amore

Tra Giochi olimpici, boom economico e diritti umani, mai come in questo periodo la Cina è sulla bocca di tutti. Anche laggiù, nel lontano est asiatico, oltre a quello dell’azzurrino Daniele Dessena, dei velisti Edoardo Bianchi, Piero e Gianfranco Sibello e di Ratko Rudic, tecnico della Croazia campione del mondo di pallanuoto, vive un altro po’ di blucerchiato. La storia di tre ragazzi cinesi che tifano Sampdoria non è proprio delle più recenti, ma mi pare questo il momento giusto per rinfrescarla, anche perché - lo ammetto - fa sempre un immenso piacere.

Ruud, Lhy, Sampan. Nickname come tanti di ragazzi come tanti, che amano discutere, dire la loro, dibattere online dei propri interessi, circa le proprie passioni. Ruud, Lhy, Sampan. Amanti del pallone, giovani tifosi come tanti, la loro passione si chiama Sampdoria. Uniche due particolarità: hanno gli occhi a mandorla e vivono a più di 8 mila chilometri da Genova, a Qingdao, nella penisola di Shandong, 7.311.200 anime nell’est della Repubblica Popolare Cinese. Sono loro i padri fondatori del primo sito web cinese interamente dedicato alla squadra blucerchiata, http://www.sampdoria.cn/, sito creato tre anni fa e costantemente in crescita di click, che attualmente conta più di 1200 membri registrati.

“Dapprima - svela Sampan, il più dimestichevole del trio con la lingua inglese - i contatti furono soltanto una manciata. Il sito non era granché e dipendeva da un altro portale, faceva parte di un circuito. Poi, però, Ruud e Lhy hanno dedicato il loro grande entusiasmo e la loro passione per la Samp al fine di creare un sito indipendente. Era il 2004. E anche grazie all’aiuto economico di alcuni fedeli tifosi, la nuova homepage è stata attivata il 28 maggio di quell’anno ed i contatti, da ogni zona della Cina, hanno iniziato ad aumentare”. Fino ad arrivare ad oggi, ai già citati 1200 membri registrati. “Sono sicuramente un bel traguardo - ammette Sampan senza nascondere un pizzico di orgoglio - la Samp è molto popolare dalle nostre parti, ma come cifre ed influenza non possiamo certo competere con i grandi club mondiali come Real, Manchester United, Milan, Juve o Inter, fin troppo abituati a vincere. Questo, però, non ci importa”. Giusto, ci mancherebbe. Distinguersi dagli altri, il boskoviano noi siamo noi y loro sono loro, è questo lo spirito che unisce migliaia di sampdoriani in tutto il mondo. E anche quelli cinesi.

Ma come nasce l’amore per il Doria nel lontano est asiatico? “Nasce certamente alla fine degli anni Ottanta quando la CCTV, il principale canale sportivo cinese, iniziò a trasmettere partite del campionato italiano. Nel 1990, la domenica pomeriggio, partì inoltre una fortunatissima trasmissione interamente dedicata alla Serie A e proprio in quella stagione la Sampdoria vinse lo Scudetto. Non solo Gullit, Maradona e Baggio, in Cina cominciarono a conoscere, apprezzare ed amare Vialli, Mancini e Lombardo. Penso che tutto si possa ricondurre a quella strepitosa annata. Ma non solo: a partire dal 1993-94, la CCTV trasmise in diretta, ogni domenica sera, una partita del campionato italiano e anche in quella stagione la Sampdoria di Gullit e Platt fece nuovamente benissimo”.

E a proposito di quella stagione Ruud (che di vero nome fa Zhang Ning), designer e amministratore del sito, innamorato proprio del Tulipano Nero dalla testata di dread, ha un aneddoto curioso: “Era il 31 ottobre ’93, avevo undici anni. Alla tv davano Sampdoria-Milan e mio fratello mi disse: 'Il Milan è un dreamteam e batterà la Samp in un batter d'occhio'. I rossoneri fecero subito due reti, portandosi sullo 0-2, ma i blucerchiati rimontarono e passarono in vantaggio con un gran gol di Ruud Gullit. Da quel giorno divenni sampdoriano”.

Passioni nate quindi quando la Sampdoria - oltretutto prima squadra italiana, nel ’94, ad effettuare una tournée nella patria di Mao - era grande, vincente e ricca di fuoriclasse; passioni non venute meno negli anni bui e tristi della Serie B, anzi, rinvigoritesi per molti durante quelle quattro stagioni di cadetteria. “Anche per la mancanza di visibilità - conclude Sampan - qualche tifoso lo abbiamo perso, indubbiamente, ma molti fan blucerchiati sono rimasti affezionati a quel marinaio emblema della Sampdoria e della nostra fede. Lo dimostrano i contatti e gli iscritti al nostro sito: la Samp è qualcosa di più di una semplice squadra, è uno stile di vita. E nonostante i momenti difficili, le amarezze e le delusioni degli ultimi tempi, quei colori, quell'unica bellissima maglia, quel nome affascinante, quell’atmosfera e quei sostenitori fantastici dello Stadio Ferraris non si possono certo abbandonare”. Anche a più di 8 mila chilometri di distanza, se questo non è amore...

Federico Berlingheri
(il Giornale, 29 settembre 2006)

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