domenica 31 maggio 2009

Promossi & Bocciati di Palermo-Sampdoria

Miccoli&Cassano: Clima vacanziero, sole alto e pochi stimoli. I più cominciano a spogliarsi e ad affollare le spiagge. E bye bye calcio. Un vero peccato perché perdersi i numeri, la classe e i colpi di genio di questi due figli delle Puglie è qualcosa di imperdonabile. I due capitani, anime di Palermo e Sampdoria, danno spettacolo per più di un’ora e mezza. Pur senza il gol di Fantantonio, Lecce contro Bari di questo epilogo 2008-09 finisce in parità. Voto 8 a entrambi

Stankevicius: Un’intera stagione - in coppia con Padalino - a tentare stentando di far dimenticare Maggio. L’esterno lituano non c’è quasi mai riuscito, tranne oggi: un assist e un centro, il terzo in questo campionato, per chiudere in crescendo. Voto 7

Pazzini: Segna sempre lui. Dal suo arrivo in blucerchiato, il Pazzo ha timbrato ben 15 volte, 11 in Serie A più 4 in Coppa Italia. A Firenze si firmavano petizioni per allargargli le porte, gli avversari di questi tempi gliele vorrebbero rimpicciolire. Voto 6,5

Succi: Come Pazzini, ha fame di gol il Cigno di San Donato. Una fame che lo conduce a divorarsi due bocconcini a porta sguarnita e a realizzare soltanto al terzo - facile facile - tentativo su gentile concessione di Fiorillo. Voto 5,5

Cassani: No a Cassano, sì a Cassani. Paradossi del calcio che tanto paradossi non sono. Lippi gli dà fiducia convocandolo in Nazionale, l’ex di turno Mattia se la cava con la solita diligenza tattica. Voto 6

Fiorillo: Dispiace ritrovarsi a commentare un’altra prestazione deludente di questo pivellino zeneize che tra i pali ha dimostrato e dimostra di saperci fare. Dispiace perché le leggerezze che portano Miccoli e soci in doppio vantaggio fanno il pari con le incertezze di sette giorni fa contro l’Udinese. È giovane, Vincenzo, e ha le spalle larghe. È giovane e avrà tempi e modi per rifarsi ma forse un annetto a farsi le ossa in B male non gli farebbe. Voto 4,5

Migliaccio: Non è un centrale difensivo e si vede ad occhio nudo. In affanno per buona parte della gara, Pazzini lo uccella in occasione del 2-1 che riapre i giochi. Voto 5

Ballardini: Il record di punti in massima serie non arriva per un soffio ma la stagione del suo Palermo resta di tutto rispetto. C’è il rischio, però, che il ricordo del suo 2008-09 rosanero venga macchiato - irrimediabilmente - dall’imminente divorzio col presidente Zamparini. Il Barbablù divora-allenatori, stavolta, si è ritrovato a vestire i panni della vittima di un contrappasso-beffa: l’occhialuto mister ravennate vuole andarsene ed Emmezeta - appoggiato dalla Curva del “Barbera” - dovrà cominciare a guardarsi attorno. Voto 6

Mazzarri: La sua ultima partita sulla panchina blucerchiata, coincide con l’unica rimonta da 2-0 a 2-2 del suo biennio doriano. Una prova di carattere per congedarsi ufficialmente dal Doria e lasciare il posto a Delneri. Congedarsi con un sesto posto, una Uefa dignitosa, una Coppa Italia sfiorata all’ultimo rigore e qualche amarezza di troppo, limitata soprattutto a questa stagione. Fondamentale nel rilancio di Cassano - calciatore e uomo -, quello di Pazzini e nell’invenzione di Palombo playmaker, Mazzarri, a Genova, lascerà forse il segno più per qualche dichiarazione poco diplomatica che per quanto abbia realmente dimostrato sul campo. Capita, anche se un po’ dispiace. Voto 6

Federico Berlingheri
(Goal.com, 31 maggio 2009)

Palermo-Samp, il domani è già qui

GENOVA - Tra le nuvole e il mare, il domani è già qui. Il domani della Sampdoria si chiama Luigi Del Neri. Oggi a San Siro siederà per l’ultima volta sulla panchina dell’Atalanta; sbarcherà a Genova, il tecnico di Aquileia, immediatamente dopo il ponte del 2 giugno. Dalla parte opposta del Belpaese, al “Barbera” di Palermo, Walter Mazzarri vivrà la sua ultima domenica da blucerchiato. L’incontro con la dirigenza fissato domani sarà l’occasione per separarsi e sancirà l’addio ufficiale tra le parti. Arriverà Delneri, certo, ma il domani è già qui anche per altri motivi.

Questo pomeriggio contro i rosanero di Ballardini è probabile che per Roberto Soriano, centrocampista italo-tedesco classe ’91 giunto a gennaio dal Bayern Monaco, possano esserci scampoli di gloria. Ha voglia di riscatto, invece, un altro baby: dopo alcune incertezze contro l’Udinese, Vincenzo Fiorillo avrà un’altra chance tra i pali. Mancando Palombo - in permesso -, la fascia al braccio la porterà Cassano. L’Inter insiste, i media spingono: dove sarà Fantantonio domani non è ancora lecito saperlo.

Federico Berlingheri
(il Giornale, 31 maggio 2009)

sabato 30 maggio 2009

Plebiscito nerazzurro: tutti (ora) vogliono Fantantonio

GENOVA - «Cassano è un ragazzo d’oro, mi piacerebbe vederlo in nerazzurro». Tutti pazzi per Fantantonio. In tanti, oggi, stravedono per lui e a decine spingono per portarlo all’Inter. Chi spinge? Beh, gli interisti, ovviamente. Il virgolettato in questione - stavolta - è di Fiorello, che nel corso della registrazione dell’ultima puntata del programma Sky Attenti a quei due ha pubblicamente ammesso di sognare il numero 99 della Sampdoria. Al pari del Ministro della Difesa Ignazio La Russa e del centravanti interista Mario Balotelli. E pure di José Mourinho che in tempi non sospetti l’aveva definito «un sgiocatore che mi piace».

Già, perché ora Cassano piace un po’ a tutti, la Cassano-mania ha contagiato anche gli scettici, lasciando immune soltanto il c.t. azzurro Marcello Lippi, che di Peter Pan non ne vuol sentir parlare. Parlare, appunto. A parte qualche loquace - e sciagurato - exploit pre-derby, l’Antonio blucerchiato a esternare le proprie vedute non ci ha abituati spesso. Forse basterebbero alcune sue nuove dichiarazioni per ribadire la ferma volontà di rimanere e spegnere qualsivoglia illazione sul suo futuro lontano da Genova, dando così appuntamento a Moena.

Ma intanto c’è un epilogo di campionato a Palermo che incombe (arbitra l’esordiente Cavarretta di Trapani e Cassano sarà capitano per l’assenza di Palombo, in permesso). Poi sarà tempo di vacanze e di mercato. E i tifosi doriani dovranno stare ancora per un po’ col fiato sospeso in attesa di buone nuove. Nessuna sorpresa invece sul fronte allenatore: quella di domani sarà l’ultima panchina di Walter Mazzarri. Dalla prossima settimana avrà ufficialmente inizio il ciclo-Del Neri, il cui sbarco genovese è previsto nei primi giorni di giugno.

Federico Berlingheri

venerdì 29 maggio 2009

Cassano-Inter, la telenovela continua. Marotta: «Nulla di concreto»

GENOVA - Antonio Cassano all’Inter. Ciak, si (ri)gira. Come puntualmente accade a ogni riapertura delle trattative di calciomercato, la telenovela del Peter Pan che vola via, si veste di nerazzurro e viene coperto di petrol-quattrini morattiani ricomincia a prender quota. Il tormentone continua, si ripete ciclicamente da mesi ormai, al pari della Foa - tutta ligure - do Bestento o della più commerciale saga di Beautiful. Di beautiful, però, per i tifosi della Sampdoria, pare esserci ben poco. Il club di via Durini stavolta fa sul serio. Oggi, sul piatto della bilancia, il presidente Massimo Moratti mette David Suazo, Luis Jiménez e un bel gruzzolo di milioni. Quanti? Di sicuro più di 5, ovvero la cifra che la società blucerchiata - come da accordi - dovrà versare nelle casse del Real Madrid in caso di cessione di Fantantonio.

Cessione che, nei fatti, non è stata smentita da Beppe Marotta. «Cassano è un giocatore sulla bocca di tutti - ha dichiarato ieri l’amministratore delegato doriano a Radio Kiss Kiss -, però devo anche essere sincero: al di là di quanto abbiamo letto, per quanto ci riguarda, non c’è proprio nulla di concreto. I rapporti con l’Inter sono buoni ma non abbiamo avuto contatti per quest’argomento». Resta comunque complicato, al momento, fare previsioni sulla permanenza genovese di Cassano - e pure su quella del dioscuro Pazzini (di sicuro assai più scontata).

«Non mi sbilancio - nicchia Marotta -. Si sa che nel calcio, le cose che non si fanno oggi si possono fare domani. Stiamo parlando di due calciatori importanti nell’economia della Sampdoria, per cui auguro a me stesso, in quanto responsabile, che possano rimanere entrambi anche l’anno prossimo». Come dire: la nostra volontà è confermare Cassano ma se Mourinho insiste, se l’Inter bussa e - soprattutto - se Antonio esprime il desiderio di emigrare (peraltro scongiurato non più di una settimana fa: «Il mare di Genova continua a piacermi» ha confessato Peter Pan ai microfoni di Sky), noi non ci opponiamo. Anzi. Anche se restano da definire le eventuali contropartite.

Detto dei contanti, alcuni nodi riguarderebbero innanzitutto lo sfarzoso ingaggio (circa 3,2 milioni di euro) di Suazo, reduce peraltro da una stagione nient’affatto esaltante in prestito al Benfica; e poi la formula del passaggio in blucerchiato di Jiménez (si parla di comproprietà). Discorsi questi, che andrebbero inevitabilmente a intrecciarsi con quello tecnico, ovvero col benestare all’operazione del prossimo allenatore della Samp. «Se mi piacciono Suazo e Jiménez? Noi dobbiamo ancora definire la guida tecnica - ha proseguito Marotta -, presto ci incontreremo con Mazzarri e decideremo se proseguire o cambiare. Soltanto a questo punto, saremo in grado di stabilire un programma tecnico e le strategie di mercato».

Programmi e strategie che quasi certamente saranno valutate con Gigi Del Neri. Nonostante la glissata del direttore («Del Neri? Ci sono tanti allenatori italiani che stanno facendo bene, in primis lo stesso Mazzarri che ha fatto con noi due stagioni molto positive»), si sta già lavorando per consegnare nelle mani del tecnico di Aquileia una rosa in grado di divertire e lanciare giovani di valore (Poli su tutti), magari togliendosi qualche soddisfazione europea. Il primo nome sul taccuino di Marotta è quello di Antonio Langella.

Napoletano trapiantato in Sardegna, il 32enne esterno mancino quest’anno ha giocato nel Chievo 22 partite condite da 2 gol (uno segnato proprio al Doria), ma è legato all’Udinese ancora per tre anni. Con Del Neri, Langella ha disputato a Bergamo, nel 2007-08, una delle sue migliori stagioni di sempre e il suo agente Claudio De Nicola conferma che il binomio potrebbe riproporsi all’ombra della Lanterna: «È un’ipotesi e non posso negare che qualcosa di vero c’è». Così come pare esserci del vero nell’interessamento blucerchiato per Michele Marcolini, regista savonese anch’egli del Chievo, 34 anni da compiere a ottobre e in scadenza di contratto.

Federico Berlingheri
(il Giornale, 29 maggio 2009)

giovedì 28 maggio 2009

Il Siracusa tenta Fulvio Pea

GENOVA - Che Sampdoria e Siracusa siano due società amiche la cosa è risaputa. Questo pomeriggio, alle ore 18, Palombo e compagni saranno di scena al “Nicola De Simone”, stadio del capoluogo aretuseo, per celebrare il ritorno tra i professionisti degli azzurri, neopromossi in Lega Pro. Dal 2007, le due realtà sono legate a doppio filo dal Progetto Liguria, incentrato sulla crescita e lo sviluppo dei due settori giovanili, e dalla Erg, main sponsor di entrambe le società.

Ma in queste ore, proprio dalla città di Archimede, giunge anche voce di un interessamento del club azzurro per Fulvio Pea, tecnico della Primavera blucerchiata. Il 4 maggio scorso, il mister di Casalpusterlengo si era recato a Siracusa con altri componenti dello staff del settore giovanile doriano per assistere a uno stage, ed è probabile che, soprattutto grazie a un curriculum sfavillante (Scudetto, Coppa Italia, Supercoppa conquistati nel 2008), abbia colto nel segno.

La dirigenza aretusea, con in testa il presidente Luigi Salvoldi, vorrebbe infatti affidargli la panchina per il prossimo campionato di Seconda Divisione, anche se non sarà semplice riuscire nell’intento visto che Pea è ancora legato alla Sampdoria da un altro anno di contratto.

Federico Berlingheri
(il Giornale, 28 maggio 2009)

mercoledì 27 maggio 2009

Partita doppia col Palermo

GENOVA - Palermo-Sampdoria partita doppia. La prima e forse meno importante andrà in scena domenica pomeriggio al “Renzo Barbera” e rappresenterà il capolinea di un ciclo biennale targato Walter Mazzarri; la seconda riguarda invece Andrea Raggi. Sbarcato a Genova lo scorso gennaio, il difensore di Arsina, nei pressi di Brugnato, è tra quei blucerchiati ancora in attesa di conoscere il proprio destino.

Di proprietà rosanero, Raggi al Doria è arrivato in prestito oneroso (400mila euro) col diritto di riscatto sulla comproprietà fissato a circa 3,5 milioni. Dopo una quindicina di presenze e malgrado qualche acciacco di troppo, la società di Corte Lambruschini pare intenzionata a esercitare l’opzione, forte soprattutto della volontà del calciatore. «Il mio desiderio sarebbe quello di restare» ha dichiarato Raggi in tempi non sospetti e l’amministratore delegato Beppe Marotta farà di tutto per accontentarlo, magari chiedendo uno sconto per riscattare l’intero cartellino. Resta però da capire se Zamparini voglia davvero privarsi di uno dei pezzi forti dello scorso mercato, considerate la giovane età (25 anni ancora da compiere) e la cifra sborsata all’Empoli (8 milioni) nell’estate del 2008.

Intanto, questa mattina si ritorna a sudare al “Mugnaini” di Bogliasco mentre la partenza per la Sicilia è anticipata alla giornata di domani. Alle 18 di giovedì è infatti in programma un’amichevole a Siracusa per festeggiare la fresca promozione degli aretusei padroni di casa nella Seconda Divisione della Lega Pro (la vecchia C2).

Federico Berlingheri
(il Giornale, 27 maggio 2009)

domenica 24 maggio 2009

Mazzarri saluta, il futuro comincia con Fiorillo

BOGLIASCO (GE) - E così addio, Walter Mazzarri. Questo pomeriggio, dopo due anni da blucerchiato, il tecnico di San Vincenzo saluterà per l’ultima volta la Sud, Marassi e la Sampdoria. L’amministratore delegato Beppe Marotta ha parlato di idee e programmi societari chiarissimi, che paiono non collimare più con quelli del mister. Le strade dunque, ai primi di giugno, dovrebbero separarsi consensualmente e il timone del Doria passerà nelle mani di Gigi Del Neri. Ecco perché la sfida con l’Udinese (fischio d’inizio alle 15, arbitra Celi di Campobasso) avrà il sapore dell’addio.

Cominciato sul Mar Nero, in Intertoto, contro il Cherno More di Varna, il cammino del Mazzarri doriano si fermerà domenica prossima a Palermo, toccando quota 99 partite ufficiali. Il bilancio resta di tutto rispetto: un sesto posto, una Uefa dignitosa, una Coppa Italia sfiorata all’ultimo rigore e qualche rimpianto di troppo, limitato soprattutto a questa stagione. Senza dimenticare poi il ruolo fondamentale nel rilancio di Cassano - calciatore e uomo -, quello di Pazzini e l’invenzione di Palombo playmaker; due mezzi miracoli e un’intuizione, questi, che faranno comodo al suo successore e faranno ancora felici i sostenitori blucerchiati.

Già, perché Peter Pan, il Pazzo e il Capitano saranno i capisaldi su cui costruire la Samp del futuro. Futuro che, praticamente, è già cominciato. Oggi contro le zebrette di Marino ancora in corsa per l’Europa League, Vincenzo Fiorillo farà il suo esordio da titolare tra i pali e sarà testato in proiezione 2009-10. Per il resto, l’undici doriano si avvicinerà a quello tipo, senza troppe novità, considerato che Marilungo e Mustacchio hanno dato tutto ieri tra le fila della Primavera. Pur vincendo per 3-2, i Campioni d’Italia in carica di Fulvio Pea sono usciti di scena dal campionato per mano del Palermo in virtù dell’1-0 dell’andata.

Federico Berlingheri
(il Giornale, 24 maggio 2009)

sabato 23 maggio 2009

Angelo Capitano a vita: Palombo rinnova fino al 2013

BOGLIASCO (GE) - Guarda i muscoli del Capitano, tutti di plastica e di metano. Muscoli che i tifosi della Sampdoria potranno ammirare ancora a lungo, almeno fino al 2013. Angelo Palombo, il Capitano in questione, ha prolungato il suo contratto - in scadenza nel 2010 - e si è legato alla società blucerchiata per altre tre stagioni. Niente Inter, niente Fiorentina. Angelo pare destinato a una vita da doriano, sempre più bandiera in un calcio in cui, di bandiere, se ne vedono sempre meno.

«È andata così - sorride Palombo -, è andata bene. Ciò che volevo io collimava con quello che voleva la società. Sono felice e soddisfatto. Soprattutto se penso a sette anni fa, alla situazione che ho trovato al mio arrivo. Eravamo in Serie B e siamo cresciuti insieme: è stata una maturazione personale, da ragazzo a uomo. E fa piacere oggi essere considerato una bandiera, ringrazio la proprietà, il direttore e quel signore là a destra che mi ha portato alla Samp».

Quel signore «là a destra» è Salvatore Asmini, l’uomo - appunto - che, dal fallimento della Fiorentina datato metà agosto 2002, catapultò il non ancora ventunenne Palombo nel ritiro di Solbiate Arno. Tra i due, nella conferenza stampa straordinaria convocata ieri a Bogliasco, sedeva l’amministratore delegato Beppe Marotta, anch’egli lieto di annunciare il trovato accordo e di blindare così uno dei suoi gioielli: «Il rinnovo del rapporto con Angelo rappresenta la continuità di un modello impostato dall'inizio dell’era Garrone. Serietà, professionalità e aspetto umano oltre, ovviamente, alle indiscutibili qualità tecniche: Palombo incarna i valori cardine della nostra società, valori che l’hanno portato a vestire la maglia della Nazionale. Si tratta di un tassello in più, nell’ottica della continuità».

Continuità che non dovrebbe però riguardare la panchina: «Con Mazzarri - conclude Marotta - parleremo a fine campionato. I nostri programmi e i nostri intenti sono chiarissimi. Nel rispetto dell’ottimo rapporto che lega il mister al sottoscritto e alla società, ci metteremo a un tavolo e valuteremo il da farsi. Di certo, ai primi di giugno conosceremo il nome del tecnico della Sampdoria». Nove su dieci Luigi Del Neri.

Federico Berlingheri
(il Giornale, 23 maggio 2009)

sabato 9 maggio 2009

Spazio a Marilungo & co., con la Reggina pensando alla Lazio

BOGLIASCO (GE) - Una pura formalità. Basterebbe prendere in prestito il titolo di un non troppo fortunato noir di Giuseppe Tornatore per riassumere in una sola locuzione quanto conti per la Sampdoria l’anticipo di questo pomeriggio contro la Reggina. A quattro giorni da una finale di Coppa Italia che manca da queste parti da quindici anni esatti, è facile comprendere come la sfida di Marassi tra blucerchiati e amaranto (calcio d’inizio alle 18, arbitra Matteo Trefoloni di Siena, assistenti Biasutto e Griselli, quarto uomo Baracani), valida per il trentacinquesimo turno di campionato, assuma un valore - e alquanto cospicuo - soltanto per i calabresi di Nevio Orlandi.

Ultimi in graduatoria a quattro turni dal termine ma più che mai vivi nella bagarre-salvezza, il genovese - e sampdorianissimo - Puggioni e i suoi compagni sembrano avere ancora qualche chance per compiere l’ennesimo miracolo in riva allo Stretto. La voglia c’è, l’entusiasmo - dopo il successo corsaro sul campo del Bologna - pure e i reggini faranno carte false per uscire anche da Marassi col bottino pieno.

Il Doria, dal canto suo, la chance cruciale della propria stagione, se l’è guadagnata in Coppa, conquistando Roma, la finale dell’“Olimpico”, la possibilità di giocarsi l’accesso alla nuova Uefa Europa League e il sogno di finire a Pechino per contendere all’Inter di José Mourinho (sempre se vincerà lo Scudetto...) la Supercoppa Italiana. Ecco perché l’ex di turno Walter Mazzarri, proprio in vista della partitissima contro la Lazio, opporrà al suo recente passato una formazione assai rimaneggiata. In molti, difatti, staranno a guardare. È certamente il caso di Pietro Accardi, fermato nel corso della rifinitura di ieri da una botta alla caviglia destra; è il caso di Stefano Lucchini e Paolo Sammarco, sulla via della guarigione dai rispettivi guai fisici ed entrambi speranzosi di poter recuperare mercoledì; e pure dello squalificato Hugo Campagnaro.

Per il resto, in difesa dovrebbe trovare spazio il trio formato da Stankevicius, Gastaldello e dal redivivo Ferri, senza escludere Antonio Mirante, che potrebbe avvicendare tra i pali il numero 1 Castellazzi. Andrea Raggi, reduce da qualche acciacco di troppo, sembra destinato alla panchina al pari del baby Regini mentre, per quanto concerne la linea mediana, toccherà con tutta probabilità a capitan Palombo accomodarsi a bordocampo per risparmiarsi fiato e gambe, con Franceschini costretto invece agli straordinari al fianco di Delvecchio e Dessena. Se sulle fasce non paiono esserci dubbi - Padalino a destra, Ziegler a sinistra, Pieri in panca e Mustacchio a scalpitare -, là davanti l’unica certezza è rappresentata dal secondo impiego casalingo consecutivo da titolare per Guido Marilungo.

Al fianco del golden-boy marchigiano, autore all’esordio dal primo minuto contro il Cagliari di una memorabile doppietta sotto la Sud, si giocano una maglia Antonio Cassano e Giampaolo Pazzini. Strano a dirsi, ma è così. Si prevede dunque una staffetta per le due punte di diamante blucerchiate, quei Gemelli del gol a secco in coppia da quasi un mese (11 aprile scorso, Lecce-Samp 1-3) e smaniosi di riprendersi la scena. Non tanto oggi, ma tra quattro giorni nella Capitale, per quella che sarà tutto tranne una formalità.

Federico Berlingheri
(il Giornale, 9 maggio 2009)

venerdì 8 maggio 2009

Parla Bellucci, il veterano: «Anche se da fuori, rivoglio la Coppa Italia»

GENOVA - «Sto molto meglio. Si tratta di una rieducazione più di pazienza che di recupero fisico ma il tempo c’è. Punto a presentarmi in ritiro, pronto a riprendere la preparazione coi compagni». Per ora, però, Claudio Bellucci è costretto a star fuori e a mangiarsi le mani. Da semplice tifoso, sarà infatti obbligato a seguire quei suoi stessi compagni che mercoledì prossimo, il 13 maggio (ore 20,30), affronteranno la Lazio nella finalissima di Coppa Italia. «Mi dispiace star fuori - ammette il centravanti blucerchiato, convalescente dopo il terzo intervento chirurgico in due stagioni -. Dispiace anche perché dopo un anno e mezzo di guai fisici non potrò giocare una partita così importante. Di sicuro sarò vicino alla squadra, la seguirò anche a Roma, sperando di tornare a casa con la coppa».

Di Coppe Italia in bacheca, Bello - unico doriano di oggi ad aver sollevato un trofeo alla Sampdoria - ne ha già messa una. Stagione ’93-94, anno d’esordio in prima squadra con Ruud Gullit in campo e Sven-Göran Eriksson in panchina: «Sì, è vero e sarebbe una cosa straordinaria vincerla nuovamente. Fu un’emozione grandissima, quella di quindici, lontani anni fa: fu il primo e unico trofeo della mia carriera; mi auguro che questo possa essere il secondo».

L’ostacolo-biancoceleste non sembra affatto agevole da superare. «La Lazio ha una grande chance - conclude Bellucci -, quella di giocare in casa; però penso possa rivelarsi per loro un’arma a doppio taglio perché si sentiranno obbligati a vincere. Noi siamo consapevoli di potercela giocare alla pari, in campo e sugli spalti, dove avremo dalla nostra moltissimi tifosi. Per me che sono romano (e di stirpe romanista, ndr) sarebbe veramente il massimo vincerla a Roma, ma lo sarebbe anche per tutta la gente sampdoriana». Gente che, tra aerei, pullman e treni, si sta mobilitando in massa per invadere l’“Olimpico”: dopo due giorni di vendita sono circa 12mila i biglietti già polverizzati.

Federico Berlingheri
(il Giornale, 8 maggio 2009)