sabato 27 settembre 2008

La Sestrese compra Ivaldi per parare la crisi

GENOVA - L’antidoto alla crisi? Un nuovo portiere. La Sestrese, impegnata domani alle 15 al “Piccardo” di Borzoli contro il Valle d’Aosta alla disperata ricerca dei primi tre punti stagionali, ha ora un nuovo numero uno: si tratta di Andrea Ivaldi, che andrà ad affiancarsi ai giovani Chinchio e Cantone. Nativo proprio di Sestri Ponente, classe ’84 ed ex promessa del vivaio del Genoa, Ivaldi ha collezionato più di 30 presenze nelle Nazionali giovanili (Under 15, 16, 18 e 19), vincendo con l’Under 19 l’Europeo di categoria nel 2003, in Liechtenstein. Dopo tre altalenanti stagioni al Giulianova (C1), l’estremo difensore genovese ne viene da un campionato da titolare tra i pali del Cuneo (C2).

Federico Berlingheri

venerdì 19 settembre 2008

Sampdoria-Kaunas, partita di record e primati

GENOVA - Serata di record, primati e curiosità quella blucerchiata di ieri. I ragazzi di Walter Mazzarri hanno innanzitutto eguagliato il successo sampdoriano più largo di sempre nelle manifestazioni europee. Prima di quello rifilato al Kaunas, il primo - e fino a ieri unico - pokerissimo arrivò, guarda caso, proprio il 18 settembre di diciassette anni fa, nei sedicesimi di finale della Champions League ’91-92: Sampdoria-Rosenborg finì 5-0 in virtù delle doppiette di Lombardo e Dossena e del sigillo di Silas.

Tornando all’attualità, ha qualcosa di storico pure il secondo gol europeo di Antonio Cassano in blucerchiato: si tratta infatti del centocinquesimo centro (in 74 partite complessive) nella quasi cinquantenaria storia europea della Sampdoria. Soddisfazione, questa, sfiorata da Emiliano Bonazzoli, autore del doppio vantaggio iniziale contro i lituani (primo doppiettista doriano in Coppa Uefa) e capitano (dopo l’uscita di Palombo) per la prima volta da quando è a Genova. Il centravanti di Asola può inoltre rallegrarsi di un altro titolo, seppur provvisorio: con 3 reti (la prima è datata 24 novembre 2005, Halmstad-Sampdoria 1-3) è infatti il miglior bomber blucerchiato di sempre nella seconda competizione continentale.

Infine, c’è gloria pure per Bruno Fornaroli: il gol del Tuna è sì il primo ufficiale in Italia ma anche il primo in assoluto di un uruguayano con la maglia del Doria.

Federico Berlingheri

La festa triste della Sestrese

GENOVA - The show must go on. Non è Freddy Mercury il presidente Carlo Viglietti e il teatro Verdi di Sestri Ponente non ha affatto le sembianze del vecchio Wembley. Ma il senso è quello, quello di una delle più celebri canzoni dei Queen: lo spettacolo deve continuare. Malgrado tutto, malgrado la freschissima debacle casalinga nel derby col Sestri Levante - terza sconfitta nelle prime tre giornate di campionato - e l’ultimo posto solitario in graduatoria, la Fratellanza Sportiva Sestrese si è presentata in grande stile a stampa, tifosi, sponsor e autorità locali, proprio nel cuore della sua Sestri. Il 5-2 a domicilio brucia, i musi sono lunghi e l’umore non è, non può essere dei migliori. Ma la voglia di riscatto di Viglietti, padrone di casa della serata di mercoledì, ha avuto la meglio sullo scoramento, lasciando trasparire quella serenità e quella pacatezza che dall’avvento del presidente partenopeo hanno sempre caratterizzato l’intero ambiente verdestellato.

“Dopo cinque anni di presidenza - ha cominciato il numero uno sestrese di fronte all’affollata platea -, abbiamo iniziato questa stagione con un progetto nuovo, improntato sul consolidamento societario, sul mantenimento della categoria e sul massimo sostegno territoriale al calcio giovanile. Ci sono stati parecchi cambiamenti, il consiglio direttivo è anch’esso nuovo e siamo ancora in fase di costruzione. Per questo, nonostante un avvio di campionato in salita, la serenità societaria è rimasta inalterata”. Nessun dramma quindi, fiducia nel progetto e uno sguardo rivolto al futuro che le autorità politiche presenti - il presidente del Consiglio Regionale Ronzitti, il consigliere segretario della Regione Liguria Muratori, gli assessori provinciali e comunali allo Sport Torti e Pastorino, il consigliere comunale Delpino e il presidente del Municipio Medio Ponente Bernini - intendono appoggiare e sostenere soprattutto per via del ruolo sociale ed educativo che la terza realtà calcistica cittadina svolge nella comunità di Sestri Ponente e non solo.

I bambini iscritti alla scuola calcio verdestellata sono circa 200, un numero destinato a crescere come sottolineato dal responsabile del Settore giovanile Gianluigi Rusca. Crescere è pure l’obiettivo principale dei Giovanissimi Regionali ’92 di D’Acierno e della Juniores Nazionale del Principe Balboni, passato quest’anno dal campo alla panchina, che hanno preceduto sul palco gli interventi dei membri del nuovo consiglio direttivo. Tra questi i vicepresidenti Ravera e Polipodio e il direttore generale Roberto Ruggiero, il quale ha ribadito che “non saranno certo tre sconfitte ad abbatterci. Sono sicuro che il riscatto comincerà già domenica prossima a Settimo Torinese”. Dello stesso avviso Beppe Maisano, tecnico della prima squadra: “C’è serenità, tranquillità, il gruppo è compatto ma occorre essere pragmatici e, ora come ora, cambiare obbiettivi”. Dal realismo del mister alla sicurezza conclusiva del presidente Viglietti: “Il gruppo è nuovo e molto giovane. La nostra forza è proprio questa. Sono certo che potremmo migliorare, crescere e assestarci sul giusto binario per portare avanti ciò che ci siamo prefissati”. On with the show, the show must go on. Lo spettacolo (il progetto-Sestrese) deve continuare.

Federico Berlingheri
(il Giornale, 19 settembre 2008)

mercoledì 17 settembre 2008

Sestri Levante "corsaro" a Borzoli: Sestrese battuta per 5-2

GENOVA - Partite vere, sentite, accese, cariche d’emozioni. Basta una sola parola per descriverle: derby. Quello tutto genovese tra Sestrese e Sestri Levante, ultime della classe nel girone A della Serie D (0 punti dopo due giornate), si conclude come forse nessuno avrebbe immaginato, ovvero con un sonoro 5-2 esterno per i rossoblù di Buffoni. Al “Piccardo” di Borzoli la contesa è maschia fin da subito. A farne le spese sono due verdestellati: prima Rizqaoui, poi il suo sostituto Virgili (al suo posto Sabbione) costringono mister Maisano a due cambi nel giro di una decina di minuti, dal 14’ al 25’. Più in palla e quadrati, i corsari levantini - orfani di capitan Lanati (squalificato) e bomber Siligato (acciaccato) - ci mettono comunque mezz’ora per passare. Lo fanno con Paterno, lesto al centro dell’area a deviare in rete un cross dalla destra di Avellino, sporcato da Travaini. Al 39’ è lo stesso centravanti scuola-Milan a raddoppiare, approfittando di un imperdonabile pisolino difensivo di Glauda: 0-2 all’intervallo.

Nella ripresa ti aspetti la Sestrese, ma è l’Unione a fare subito tris, su calcio di rigore conquistato dallo scatenato Travaini e trasformato da Avellino. Partita finita? Nient’affatto perché la reazione dei padroni di casa non tarda ad arrivare. Al 55’ Alessi segna l’1-3 sul filo del fuorigioco e, due minuti più tardi, fa doppietta su corner di Cadenazzi. I rossoblù ora paiono in confusione; i verdi si fanno sotto senza però incidere. E, al 73’, un’azione di rimessa di Marci disillude in via definitiva Ramenghi e compagni: 2-4. Ancora Alessi (78’) prova a riaprire il match ma il palo lo ferma così come la traversa ostacola la cinquina corsara del neoentrato Bellotto (80’). Il pokerissimo è solo rimandato perché proprio Bellotto, ex ala di Ternana, Pistoiese, Salernitana e Treviso, chiude i giochi al minuto 88. In attesa dei probabili tre punti a tavolino della gara persa col Cuneo, ha di che sorridere il Sestri Levante; buio profondo per la Sestrese: 9 gol sul groppone in sole tre gare devono far riflettere.

Federico Berlingheri
(il Giornale, 18 settembre 2008)

venerdì 12 settembre 2008

Le nazionali sorridono al Doria (e viceversa)

Una sei giorni intensa ma ricca di soddisfazioni. È senz’altro positivo il bilancio dei cinque blucerchiati impegnati in giro per l’Europa con le rispettive nazionali. Le sfide in programma tra venerdì e mercoledì erano di quelle che contavano, valevano tre punti e addirittura qualificazioni; e i ragazzi del Doria si sono fatti trovare prontissimi. Pronto, come sempre, Angelo Palombo. Il capitano, subentrato a Pirlo ad inizio ripresa di Italia-Georgia, ha bagnato il suo esordio in azzurro in gare ufficiali con una vittoria e una prestazione decisamente incoraggiante. Sempre in tema di qualificazioni mondiali, un gol e un assist di Marius Stankevicius hanno invece trascinato la Lituania in due successi storici contro Romania e Austria. E Stanke non è il solo goleador doriano della settimana: anche Reto Ziegler è andato a segno in Svizzera-Olanda, regalando ai suoi tre punti e qualificazione alla fase finale dell’Europeo Under 21. Fase finale agguantata pure da Daniele Dessena, migliore in campo nell’1-1 tra Croazia e Italia, e dall’ultimo arrivato Nenad Krsticic, che ha assistito dalla tribuna all’8-0 con cui la “sua” Serbia ha strapazzato i pari età dell’Ungheria.

Federico Berlingheri

martedì 2 settembre 2008

Sampdoria-Porto '95: quando anche gli "Special One" sbagliano...

GENOVA - Sbagliano pure gli Special One? Ebbene sì. Il pensiero va a sabato sera, a Marassi. José Mourinho ha sbagliato. Non tanto sul campo - dove ci sarebbe comunque da discutere -, quanto in sala stampa l’infallibile mister-comunicatore a cui non sfugge nulla è incappato in una piccola gaffe, passata inosservata ai più. Al cronista curioso su come avesse vissuto la prima trasferta italiana della sua storia, che impressione avesse avuto della Serie A, dello stadio e del pubblico genovese, forse tradito dal caldo, dalla tensione post-partita o piuttosto dalla memoria, il neotecnico dell’Inter - che non è un pirla e che ama fare il “figo” - rispondeva più o meno così: “Per me non è stata una prima assoluta qui. Ci giocai col Porto di Bobby Robson, nel ’91. Nella Sampdoria c’era Eriksson…”. Eriksson sì, c’era, ma non certo nel 1991, quando in panca sedeva Vujadin Boskov e, da queste parti, si vinceva lo Scudetto.

Quel Doria-Porto a cui Mourinho faceva riferimento nell’afosa pancia del “Ferraris” si disputò invece quattro anni più tardi, il 2 marzo del ’95, quarto di finale di Coppa delle Coppe. All’epoca, il trentaduenne José da Setúbal faceva da interprete-assistente al vecchio volpone britannico Robson; e quella sera finì 0-1 per i lusitani grazie ad un gol del russo Yuran. Gol che, nel ritorno del “Das Antas”, con una splendida girata al volo, pareggiò un certo Roberto Mancini; gol che permise ai blucerchiati di agguantare i supplementari e passare il turno ai rigori. Ecco, Mancini e sconfitta: due buoni motivi che spiegano il perché anche uno Special One come Mourinho possa sbagliare. O meglio, rimuovere freudianamente.

Federico Berlingheri