mercoledì 23 luglio 2008

Fornaroli si presenta: "Felice di essere della Sampdoria"

GENOVA - Non c’è due senza tre. Dopo il centrocampista Rubén Ariel Olivera - guarda caso sbarcato proprio ieri sull’altra sponda del Bisagno -, 25 presenze nel 2006-07, e il difensore Leonardo Martin Miglionico, 4 apparizioni nello scorso campionato, arriva alla Sampdoria il terzo uruguayano della storia blucerchiata. Il tre è un delantero, un centravanti. Si chiama Bruno Fornaroli, detto El Tuna (il cactus, per via della sua pettinatura sfoggiata quand’era niño), non ha ancora ventuno anni (li compirà il prossimo 7 settembre) ma ha le idee chiare e tutta l’intenzione di invertire la non proprio favorevole tradizione celeste del recente passato doriano. Arriva dal Nacional Montevideo, club dove cominciò a giocare nel 2004 e dove è esploso nell’ultima stagione: 17 le reti messe a segno in 36 gettoni tra Primera División e Coppa Libertadores.

Resta Tuna, anche se ora il capello è liscio e leggermente lungo. Viso pulito, occhi scuri e intensi. La camicia bianca sbottonata lascia intravedere un crocifisso e altri ciondoli d’argento legati ad una catenina dello stesso materiale. I pantaloni sono scuri e abbastanza attillati e mettono in evidenza una muscolatura tosta, da baricentro basso, alla Cassano. Non sembra emozionato.

Nella Sala Doria dello Starhotel President di Brignole, al suo fianco siede Beppe Marotta, che apre la conferenza stampa spiegando i dettagli dell’operazione. “Il ragazzo è stato acquistato a titolo definitivo per 3 milioni di euro - precisa l’amministratore delegato blucerchiato -. Abbiamo però un accordo con il Nacional, una sorta di riconoscimento: in caso di cessione del calciatore, comunque non certo in preventivo, verseremo loro la metà della somma della vendita, meno i 3 milioni da noi sborsati per l’acquisto”.

Formula particolare, questa, frutto della fervida e creativa mente di Marotta, che ha permesso di bruciare la concorrenza di Torino e soprattutto Psv Eindhoven. Niente Toro, niente Olanda. La Sampdoria ha voluto Bruno; Bruno ha voluto la Sampdoria e, grazie all’apporto dell’agente Fifa Vincenzo D’Ippolito, l’affare s’è concluso nel giro di poche ore. Cinque anni di contratto per una cifra che s’aggira intorno ai 300 mila euro più premi presenze e gol da 50 mila euro ciascuno.

E Fornaroli può rendere pubblica la sua soddisfazione: “Chiedo solo di dire una cosa: io sono molto contento di essere della Sampdoria. Credo che sia una società molto seria, una squadra che gioca molto bene a calcio e che ha buoni giocatori; tra questi Cassano, con cui potrò trovare una buona intesa. Ho visto alcune partite in tv in Uruguay e devo dire che mi è piaciuta molto. Qui hanno investito su di me, hanno fatto grandi sforzi e sento addosso una grande responsabilità: per questo lotterò e darò tutto il possibile con la speranza di conquistare un posto in squadra”.

Giocare, questo è il punto, la posizione in campo non rappresenta un problema. “Sono un attaccante - specifica El Tuna -. Mi piace agire centralmente. Ho però giocato sia a destra sia a sinistra e da seconda punta; insomma, su tutto il fronte d’attacco. Dipende da ciò che chiederà il mister, io mi metterò a sua disposizione”. Convinzione sì, ma anche disponibilità. Bruno spiega la sua prima meta italiana: “Il mio obiettivo è quello di entrare in squadra, nel gruppo, e sarebbe bello poter raggiungere un piazzamento in coppa”.

E magari vincere un derby. Quelli montevideani tra il “suo” Nacional e il Peñarol sono particolarmente caldi. “Il derby è derby - spiega Fornaroli -, in ogni parte del mondo. Sono partite che vorresti sempre vincere. Io lo vivo in una maniera speciale, da tifoso. Dall’altra parte ci sarà Olivera? Sinceramente non mi interessa chi giochi contro, a me importa che vinca la Sampdoria”. Vincere e - perché no? - segnare con la maglia numero nove sulla schiena sarebbe un sogno. “Sì - ammette sorridendo -, qualora fosse libera e non la chiedesse nessuno, mi piacerebbe averla”.

Federico Berlingheri
(Goal.com, 23 luglio 2008)

martedì 15 luglio 2008

Riposa in pace, Gionata

Non abbiamo fatto in tempo ad apprezzarti. Soltanto tre presenze, due in Serie A, una in Coppa Italia. Soltanto ottanta minuti e spiccioli con quella maglia blucerchiata numero 29 nella stagione 2005-06, la stessa che t’aveva visto approdare alla Sampdoria, insieme con Gennaro Delvecchio, dopo il fallimento del Perugia.

Aveva vent’anni, Gionata Mingozzi e un futuro calcistico pronosticato luminoso. Mediano coi piedi buoni, ravennate classe ’84, era cresciuto nella squadra della sua città, squadra in cui, partendo dall’Eccellenza, raggiunse la C2 per poi spiccare il volo verso l’Umbria e la cadetteria. Con la maglia rossa del Perugia, 14 presenze agli ordini di Colantuono e il muso buono, da veterano, che attirarono su di lui le lusinghe di mezza massima serie.

Polverizzatasi la società dei Gaucci, Mingozzi sbarcò a Genova, al Doria, nell’agosto del 2005. Da lì, dopo un anno di apprendistato alla corte doriana di Novellino, partì prima per Lecce e poi per Treviso. Esperienze, queste, non troppo positive, prima in prestito e poi in comproprietà. La Sampdoria, infatti, non aveva mai smesso di credere in lui e, anche per la stagione che sta per cominciare, aveva deciso di dargli fiducia, rinnovando la compartecipazione con i biancocelesti trevigiani.

Avrebbe potuto essere l’annata del definitivo rilancio; e invece non lo sarà. Questa mattina, Gionata Mingozzi, non ancora ventiquattrenne, nei pressi di Campagna Lupia, provincia di Venezia, ha perso la vita in un incidente stradale. Una vita troncata, tutta una vita da immaginare. Da casa, da Ravenna, si stava recando a Treviso, dove avrebbe dovuto sottoporsi alle visite mediche di rito d’inizio stagione. La sua corsa pare sia fermata contro un tir che viaggiava in direzione opposta.

Ciao Gionata, che la terra ti sia lieve.

Federico Berlingheri
(il Giornale, 16 luglio 2008)

Europeo Under 19: pari per l'Italia "rossoblucerchiata", bene l'Ungheria di Koman

Non parte nel migliore dei modi l’avventura ceca dei giovani rossoblucerchiati all’Europeo Under 19. Impegnati a Mlada Boleslav contro la Grecia, Fiorillo e compagni non sono infatti andati oltre l’1-1: passati in svantaggio al 23’ (gol di Pavlis), gli azzurrini di Rocca hanno riacciuffato il pari soltanto allo scadere, grazie ad un rigore conquistato dal doriano Poli all'89’ e trasformato dal milanista Paloschi. Buone le prove di tutti i portabandiera “genovesi” in campo ieri sera: i già citati Fiorillo e Poli, Forestieri (senese ma di proprietà rossoblù) e Eusepi (subentrato nella ripresa); out per squalifica il genoano Raggio Garibaldi. Più che buono, invece, l’esordio nella stessa manifestazione del blucerchiato Koman: a Praga, la sua Ungheria ha battuto per 1-0 la Bulgaria. In programma giovedì Inghilterra-Italia (ore 20) e Spagna-Ungheria (ore 18).

Federico Berlingheri

venerdì 11 luglio 2008

Ufficiale: Dessena è del Doria

GENOVA - Adesso si può dire: Daniele Dessena passa dal Parma alla Sampdoria con la formula della compartecipazione. La trattativa, conclusa nel pomeriggio di mercoledì dall’amministratore delegato doriano Beppe Marotta e i dirigenti ducali, ha da qualche minuto tutti i crismi dell’ufficialità. Ammonta a poco più di quattro milioni di euro la somma investita dal club blucerchiato per assicurarsi la metà del suo cartellino; una cifra importante, quella versata nelle casse del presidente Ghirardi, cifra che catapulta l’eclettico centrocampista parmense tra gli acquisti più onerosi dell’era Garrone.

Soldi ben spesi verrebbe da dire, perché la prossima mediana immaginata da mister Mazzarri potrà così contare ad occhi chiusi su uno dei più fulgidi talenti del calcio italiano, un tipo che, a soli ventuno anni (compiuti lo scorso 10 maggio) può vantare già un curriculum di tutto rispetto: 81 presenze e 5 reti in Serie A, 12 gettoni e 2 gol in Coppa Uefa, e - dulcis in fundo - un posto fisso nelle Nazionali tricolore giovanili. Tra queste pure la rappresentativa olimpica azzurra di Pierluigi Casiraghi: Dessena vi prenderà parte ai prossimi giochi di Pechino, dove porterà con orgoglio un po’ di blucerchiato.

Federico Berlingheri
(Goal.com, 11 luglio 2008)

giovedì 3 luglio 2008

Ecco Stankevičius

GENOVA - Ha le lunghe leve, il crine biondo e gli occhi di ghiaccio il primo vero e proprio acquisto ufficiale della Sampdoria 2008-09. Si chiama Marius Stankevičius, lituano di Kaunas, leva 1981 (compirà ventisette anni a metà mese), ed è stato acquistato dal Brescia a titolo definitivo per una cifra vicina ai 3 milioni di euro.

Nazionale del suo paese (38 presenze e un gol), in Italia da sette stagioni - sei e spiccioli con le rondinelle (dal 2001 al 2008) più una breve parentesi al Cosenza (2003) -, Stankevičius è un esterno destro generoso e polivalente: nato difensore, all’occorrenza può ricoprire più ruoli dello scacchiere erboso, dalla retroguardia all’attacco, con il comune denominatore della corsa fluida - malgrado 190 centimetri d’altezza - e della potenza fisica.

Nel Doria di Walter Mazzarri, insieme con il prossimo arrivo, l’ormai ex piacentino Marco Padalino, Stanke - che ha firmato con la società di Corte Lambruschini un contratto quadriannale - andrà a colmare il vuoto lasciato dalle partenze di Christian Maggio e Cristian Zenoni, trasferitisi rispettivamente al Napoli e al Bologna.

Federico Berlingheri

martedì 1 luglio 2008

Aspettando i "big", riscattato il "baby" Signori

GENOVA - In attesa delle imminenti firme di Marius Stankevičius e Marco Padalino, non sarà una notizia di quelle che stuzzicano le fantasie dei tifosi, ma in tema di giovani la Sampdoria ha messo a segno un colpo assai interessante: Francesco Signori è da oggi blucerchiato a tutti gli effetti. Nel pomeriggio, il prestito con diritto di riscatto stipulato la scorsa estate con il Montichiari (Serie D) è stato infatti tramutato in trasferimento a titolo definitivo.

Milanese classe ’88, vent’anni da compiere il prossimo 26 ottobre, Signori si è rivelato preziosissima spalla di Poli nella mediana della Primavera di Fulvio Pea, campione d’Italia e vincitrice della Tim Cup di categoria. Arcigno ma tecnico, rognoso e equilibrato al tempo stesso, Beppe - come lo chiamano simpaticamente i compagni - è un centrocampista completo, che, con tutta probabilità, sarà mandato in prestito, a farsi le ossa, in una squadra di categoria inferiore.

Federico Berlingheri
(Goal.com, 1° luglio 2008)