venerdì 31 luglio 2009

La Samp saluta Moena con Foti che torna in gruppo

MOENA (TN) - C'è aria di smobilitazione al "Benatti". E un po' di malinconia. Si disfano le attrezzature della palestra, si caricano i camion, si ammainano le bandiere blucerchiate. Con le ultime due sedute odierne, la Sampdoria saluta luglio e con luglio Moena, casa sua dall'11 del mese. Eccezion fatta per il viaggio a Rotterdam e le seguenti 48 ore di riposo, venti giorni di lavoro intenso qui in Val di Fassa per la banda Del Neri, venti giorni in cui conoscersi e gettare le basi per la stagione che verrà.

Torna Foti. Nella serata di ieri, al gruppo doriano, si è aggregato intanto anche Salvatore Lillo Foti. Il giovane attaccante siciliano è reduce dal fallimento del Treviso, proprio come l'ultimo arrivato Matteo Guardalben, che da tre giorni si allena a pieno regime con Bistazzoni e i giovani colleghi Fiorillo e Costantino (Castellazzi è ancora a riposo per via della distorsione alla cavigla destra).

Verso Padova. Arrivederci Moena, dicevamo. Domani, con le prime luci del mattino, Palombo e compagni consumeranno l'ultima colazione all'Hotel Dolomiti, poi alle 9 in punto, borse in spalla, si metteranno in viaggio alla volta di Padova. Nella città di Sant'Antonio, il Doria affronterà in amichevole i biancoscudati padroni di casa, neopromossi in Serie B. Il fischio d'inizio allo stadio "Euganeo" è previsto alle ore 20.30.

(Sampdoria.it, 31 luglio 2009)

Bistazzoni: «Doria, sei in buone mani»

MOENA (TN) - Dai piccoli ai grandi, in punta di piedi e senza proclami. Com’è nel suo stile schivo e riservato, da gigante dai modi un po’ burberi, ma buono nell’animo. Quarantanove anni, grossetano di Porto Ercole, Guido Bistazzoni, nuovo - si fa per dire - preparatore dei portieri della Sampdoria, è soddisfatto e fiducioso al termine della prima parte del suo primo ritiro. Dall’alto dei suoi 192 centimetri e delle sue 112 presenze blucerchiate (dall’80 all’83 e dall’86 all’89), di lui, del suo operato, ci si può fidare ad occhi chiusi. «Si è trattato di un bel salto - principia Bistazzoni -, un passaggio importante, che comporta maggiori responsabilità. C’è una Serie A da affrontare e io, dal mio punto di vista, cercherò di mettere la buona dose di esperienza maturata in 16 anni da allenatore».

Cambia qualcosa nei metodi di allenamento rispetto a quelli del vivaio?
«Sì, certo. Il lavoro cambia, a livello di settore giovanile devi cercare di fare crescere i ragazzi, di insegnar loro i primi rudimenti. Qui in prima squadra si sviluppa invece un metodo diverso, si lavora in primis sulla forma e si cerca di togliere vecchi automatismi poco adatti al calcio moderno. Quando si difende alto, a quattro, come si farà con Del Neri, serve coraggio e personalità. Occorre che il portiere diventi una sorta di libero vecchio stampo, che intervenga in uscita non appena vengono buttate in area palle alte, cross, traversoni. L’importante è cercare di prevenire l’azione e così parti avvantaggiato».

È un calcio diverso da quello dei suoi tempi?
«Beh, sicuramente. Il calcio è cambiato completamente negli ultimi anni. Ora bisogna essere svegli e reattivi e, ripeto, serve coraggio, altrimenti non fai il portiere».

Coraggio che forse manca ai portieri italiani, visto il pullulare di estremi difensori stranieri…
«Penso che, nonostante i tanti stranieri nel nostro campionato, la scuola italiana sia sempre la numero uno. Marchetti, ad esempio, l’anno scorso al Cagliari ha intuito dove doveva stare, ha capito i movimenti giusti e ha fatto un campionato stupendo. Si dice che manchi un erede di Buffon ma credo che alle sue spalle ci siano tanti buoni portieri giovani. Consigli e Fiorillo sono due di questi, hanno tutto per crescere e per mettersi in mostra».

Per quanto riguarda Fiorillo, toccherà di nuovo a lei aiutarlo in questa crescita.
«Sono felice di averlo ritrovato in prima squadra dopo 7 anni nelle giovanili e di poterlo allenare ancora. Vincenzo ha grandi potenzialità, bisogna farlo crescere con tranquillità, fargli acquisire sicurezza. Con Castellazzi, che è un buonissimo portiere, lavorerà per migliorarsi. Senza dimenticare Guardalben, arrivato con entusiasmo, grande voglia di fare e già prodigo di consigli. Diciamo che, in questo ruolo, la Sampdoria è ben coperta e in buone mani».

A ritiro moenese quasi finito, bilancio positivo dunque?
«Sì, certo il bilancio è positivo. Sono arrivato in uno staff di prim’ordine. Con Del Neri avevamo giocato insieme proprio alla Samp e si capiva, per personalità, che avrebbe potuto fare l’allenatore. Sto avendo la fortuna di lavorare con lui e i suoi collaboratori, c’è buon feeling e sono contento. I ragazzi poi mi seguono e mi stanno dando soddisfazioni. Speriamo che possano fare bene, ovviamente insieme a tutta la squadra».

(Sampdoria.it, 31 luglio 2009)

Stanke, Ziegler e Padalino convocati in nazionale

MOENA (TN) - Tre biondi in nazionale. Una dalla Lituania, due dalla Svizzera: a Corte Lambruschini piovono convocazioni. Marius Stankevicius è stato infatti reclutato dalla selezione baltica per affrontare in amichevole il Lussemburgo. Appuntamento il 12 agosto prossimo, allo stadio lussemburghese "Barthel", calcio d'inizio alle ore 20.00. Reto Ziegler e Marco Padalino, invece, sono stati chiamati dal c.t. rossocrociato Ottmar Hitzfeld per affrontare, sempre in amichevole, l'Italia di Marcello Lippi. La grande sfida - che potrebbe vedere impegnati altri blucerchiati - si giocherà anch'essa il 12 agosto, alle 20.45, presso il più capiente stadio elvetico: il "St. Jacob-Park" di Basilea.

(Sampdoria.it, 31 luglio 2009)

Tim Cup Primavera: l'Albinoleffe sulla strada della Samp

MILANO - Sorteggiato ieri a Milano il tabellone della Tim Cup Primavera 2009/10. Nel primo turno eliminatorio la Sampdoria è stata abbinata ai pari età dell'Albinoleffe. La gara d'andata si giocherà a Genova il 5 settembre prossimo (ore 15.00); il ritorno nel Bergamasco il 16 settembre (ore 15.00). In caso di passaggio del turno, i blucerchiati di Alfredo Aglietti se la vedranno nel secondo turno (previsto il 26 settembre e il 3 ottobre) con la vincente di Torino-Parma. Il Genoa, intanto, attende interessato agli ottavi (andata 21 ottobre, ritorno 4 novembre): ulteriore stimolo doriano per avanzare il più possibile.

(Sampdoria.it, 31 luglio 2009)

Tim Cup Primavera: l'Albinoleffe sulla strada della Samp

MILANO - Sorteggiato ieri a Milano il tabellone della Tim Cup Primavera 2009/10. Nel primo turno eliminatorio la Sampdoria è stata abbinata ai pari età dell'Albinoleffe. La gara d'andata si giocherà a Genova il 5 settembre prossimo (ore 15.00); il ritorno nel Bergamasco il 16 settembre (ore 15.00). In caso di passaggio del turno, i blucerchiati di Alfredo Aglietti se la vedranno nel secondo turno (previsto il 26 settembre e il 3 ottobre) con la vincente di Torino-Parma. Il Genoa, intanto, attende interessato agli ottavi (andata 21 ottobre, ritorno 4 novembre): ulteriore stimolo doriano per avanzare il più possibile.

(Sampdoria.it, 31 luglio 2009)

giovedì 30 luglio 2009

Domani ultimo doppio, sabato partenza per Padova

MOENA (TN) - Ancora un doppio allenamento al "Benatti", domani, per la Sampdoria. Poi arrivederci Moena. Nella mattinata di sabato 1° agosto, la truppa Del Neri partirà infatti alla volta di Padova, dove alle 20.30 affronterà in amichevole i biancoscudati di mister Sabatini.

(Sampdoria.it, 30 luglio 2009)

Bellucci torna e ne fa sei: «Sto alla grande»

MOENA (TN) - «Sto alla grande, oggi in campo, senza alcun dolore al ginocchio, mi sembrava di essere tornato quello di prima». Claudio Bellucci è raggiante. All’uscita dal “Benatti”, dopo aver firmato sei reti di ottima fattura in mezzora contro i dilettanti dei Monti Pallidi, il Bello si ferma a parlare coi giornalisti. Da raccontare c’è un ritorno in campo dopo cinque mesi di astinenza e una caterva di gol.

Goleador. «Meglio farli comunque, i gol - comincia Claudio -, anche in partite così, che possono servire per ritrovare il feeling coi compagni e con le misure del prato. I movimenti mi vengono già naturali, senza neanche pensarci, e in confronto a prima, quando pensavo più al dolore che alla palla che mi stava per arrivare, non posso essere che contentissimo».

Stupire. Qualcosa, rispetto ad una stagione fa, è cambiato. «Devo ammettere - continua Bellucci - che l’anno scorso l’età si faceva sentire, ma non stavo bene ed era normale che fosse così. Quest’anno invece mi sento un ragazzino, sono partito col piede giusto e per questo mi sento di ringraziare il centro Riattiva di Lavagna, in particolare Mario e Domitilla: se sto così è merito loro. Ora spero che il recupero che ho avuto io valga pure per Pierino Accardi, secondo me tornerà più forte di prima». E Claudio Bellucci come vuole tornare? «Voglio stupire, voglio stupire anche me stesso e riprendermi quello che la sfortuna e questi maledetti infortuni mi hanno tolto negli ultimi due anni».

(Sampdoria.it, 30 luglio 2009)

Samp a valanga, Monti Pallidi travolti per 24-0

MOENA (TN) - La pioggia, in qualche modo, doveva entrarci per forza. E oggi, nel recupero di quella che avrebbe dovuto essere la prima amichevole stagionale dei blucerchiati di Luigi Del Neri, ci ha messo di nuovo lo zampino. Monti Pallidi-Sampdoria di piogge ne ha viste due: quella metereologica - nulla a confronto con quella venuta giù nella notte tra venerdì 17 e sabato 18 - e quella di gol. Al “Benatti” di Moena, contro i malcapitati biancorossi locali, finisce 24 a zero per Fiorillo e compagni.

Linea verde. Tra i pali, per l’appunto, in assenza dell’infortunato Castellazzi e in attesa che Guardalben si metta al pari dei compagni, il tecnico friulano manda il giovane Vincenzo, reduce dall’exploit di Rotterdam. Davanti a lui, anche il resto dell’undici titolare è ispirato alla linea verde: Cacciatore, Lucchini,Volta e Ziegler compongono il pacchetto arretrato, Dessena, Poli, Sammarco e Franceschini il centrocampo, Pazzini e Marilungo agiscono in attacco.

Primi sette. Ci mette una decina di minuti, la Samp, prima di scatenarsi. Ad aprire le danze, all’undicesimo, è Guido Marilungo. Poi tocca ai mediani Dessena (19’) e Sammarco (26’) battere per due volte Sommavilla, anticipando una tripletta di Pazzini nel giro di cinque giri d’orologio (dal 27’ al 32’) e il sigillo di Poli che chiude la frazione sul 7-0.

Cambi e valanga. All’intervallo, Regini e Mustacchio subentrano a Franceschini e Dessena, mentre Ziegler si sposta sulla linea di metà-campo. Cambia qualcosa (poi entreranno Costantino, Soriano e Tissone per Fiorillo, Poli e Sammarco), ma non il monologo blucerchiato: Guido e il Pazzo si scatenano ulteriormente e fanno in tempo a segnare un poker a testa prima di lasciare il posto a Cassano e Bellucci.

Sei Bello. Ed è proprio il Bello, al rientro dopo cinque mesi di digiuno, ad avere un impatto straordinario con la partita: sono sei, al novantesimo, le reti dell’attaccante di San Basilio, segno che Claudio sta tornando. Tornando all’abbuffata del tabellino marcatori, rimpinguato da un autogol di Ramus, Tissone, Cacciatore, Soriano (doppietta), Cassano e Mustacchio riescono nell’ordine a griffare un match senza storia, buono per la tradizione e per non perdere la confidenza con la porta avversaria.

Monti Pallidi 0
Sampdoria 24
Reti: 11’ p.t. Marilungo, 19’ p.t. Dessena, 26’ p.t. Sammarco, 27’, 29’ e 32’ p.t. Pazzini, 44’ p.t. Poli, 4’ s.t. Marilungo, 9’ s.t. Pazzini, 11’ e 13’ s.t. Marilungo, 15’ s.t. Ramus (autorete), 17’ e 22’ s.t. Bellucci, 24’s.t. Tissone, 28’ s.t. Cacciatore, 30’ e 32’ s.t. Soriano, 36’, 38’ e 39’ s.t. Bellucci, 41’ s.t. Cassano, 46’ s.t. Mustacchio.
Monti Pallidi (4-4-2): Sommavilla (1’ s.t. Chiocchetti), Zanella (16’ s.t. Pezzé), Calella, Ganz (16’ s.t. Venturi), Pegoretti, Ramus (16’ s.t. Ramus), De Florian(12’ p.t. Rovisi P.), Viale (1’ s.t. Krasniqi), Rovisi M. (1’ s.t. Felicetti), Alaimo, Vadagnini. Allenatore: Tiziano Trotiner.
Sampdoria (4-4-2): Fiorillo (16’ s.t. Costantino), Cacciatore, Lucchini, Volta, Ziegler, Dessena (1’ s.t. Mustacchio), Poli (16’ s.t. Soriano), Sammarco (16’ s.t. Tissone), Franceschini (1’ s.t. Regini), Pazzini (16’ s.t. Cassano), Marilungo(16’ s.t. Bellucci). A disposizione: Mannini, Zauri, Rossi, Palombo, Padalino, Stankevicius, Gastaldello. Allenatore: Luigi Del Neri.
Arbitro: Fusaro di Merano.
Assistenti: Aloisi di Trento e Brizzi di Bolzano.
Note: duecento spettatori circa; terreno in buone condizioni.

(Sampdoria.it, 30 luglio 2009)

Moena, tutto pronto per il test contro i Monti Pallidi

MOENA (TN) - Dopo essere tornata al lavoro nel pomeriggio di ieri, questa mattina la Sampdoria ha proseguito la sua preparazione sul prato del "Cesare Benatti". Tutti disponibili per mister Del Neri, che oggi nel recupero dell'amichevole contro i dilettanti dei Monti Pallidi (Moena, ore 17.00) dovrà rinunciare al solo Luca Castellazzi, ancora fermo a causa del trauma distorsivo alla caviglia destra rimediato a Rotterdam.

(Sampdoria.it, 30 luglio 2009)

mercoledì 29 luglio 2009

Del Neri e il calendario: «Dovremo farci trovare pronti»

MOENA (TN) - «A prima vista mi sembra un calendario molto equilibrato, in tutto l'arco della stagione». Così, l'allenatore blucerchiato Gigi Del Neri ha commentato a caldo la compilazione del calendario della Serie A 2009/10. «L'inizio avverà su un campo difficile come quello di Catania - continua il mister di Aquileia da Moena - e anche l'esordio casalingo con l'Udinese sarà un test importante. Noi dovremo essere bravi a farci trovare pronti fin dal principio. Il derby? Tenendo conto che siamo un gruppo con una nuova guida tecnica, penso che vada benissimo affrontarlo a novembre».

(Sampdoria.it, 29 luglio 2009)

Serie A 2009/10: la prima a Catania, derby il 29 novembre

ROMA - Comincerà all'ombra dell'Etna, al “Massimino”, con un inedito Catania-Sampdoria alla prima giornata, il campionato 2009/10 della Sampdoria di Luigi Del Neri. Subito un bel banco di prova, per Palombo e compagni, su un campo storicamente ostico per i blucerchiati, che alla seconda se la vedranno in casa con l'Udinese e alla terza con l'Atalanta, ex squadra del tecnico friulano. Il derby con il Genoa è invece in programma alla 14.a, il 29 novembre (ritorno l’11 aprile 2010).

Le date. Si parte nel weekend del 22 e 23 agosto prossimi (due anticipi del sabato e uno della domenica alle 18 ancora da definire), ultima giornata il 16 maggio 2010. Quattro i turni infrasettimanali (23 settembre, 5.a di andata, Fiorentina-Sampdoria; 28 ottobre, 10.a di andata, Juventus-Sampdoria; 6 gennaio, 18.a di andata, Sampdoria-Palermo; 24 marzo, 11.a di ritorno, Bari-Sampdoria). Cinque le domeniche di sosta (compreso il periodo natalizio): il 6 settembre, il 11 ottobre, il 15 novembre, il 27 dicembre e il 3 gennaio. A seguire, il cammino blucerchiato.

1.a giornata (and. 23 agosto 2009; rit. 17 gennaio 2010): Catania-Sampdoria

2.a giornata (and. 30 agosto 2009; rit. 24 gennaio 2010): Sampdoria-Udinese

3.a giornata (and. 13 settembre 2009; rit. 31 gennaio 2010): Atalanta-Sampdoria

4.a giornata (and. 20 settembre 2009; rit. 7 febbraio 2010): Sampdoria-Siena

5.a giornata (and. 23 settembre 2009; rit. 14 febbraio 2010): Fiorentina-Sampdoria

6.a giornata (and. 27 settembre 2009; rit. 21 febbraio 2010): Sampdoria-Inter

7.a giornata (and. 4 ottobre 2009; rit. 28 febbraio 2010): Sampdoria-Parma

8.a giornata (and. 18 ottobre 2009; rit. 7 marzo 2010): Lazio-Sampdoria

9.a giornata (and. 25 ottobre 2009; rit. 14 marzo 2010): Sampdoria-Bologna

10.a giornata (and. 28 ottobre 2009; rit. 21 marzo 2010): Juventus-Sampdoria

11.a giornata (and. 1 novembre 2009; rit. 24 marzo 2010): Sampdoria-Bari

12.a giornata (and. 8 novembre 2009; rit. 28 marzo 2010): Cagliari-Sampdoria

13.a giornata (and. 22 novembre 2009; rit. 3 aprile 2010): Sampdoria-Chievo

14.a giornata (and. 29 novembre 2009; rit. 11 aprile 2010): Genoa-Sampdoria

15.a giornata (and. 6 dicembre 2009; rit. 18 aprile 2010): Milan-Sampdoria

16.a giornata (and. 13 dicembre 2009; rit. 25 aprile 2010): Sampdoria-Roma

17.a giornata (and. 20 dicembre 2009; rit. 2 maggio 2010): Livorno-Sampdoria

18.a giornata (and. 6 gennaio 2010; rit. 9 maggio 2010): Sampdoria-Palermo

19.a giornata (and. 10 gennaio 2010; rit. 16 maggio 2010): Napoli-Sampdoria

(Sampdoria.it, 29 luglio 2009)

Umiltà Guardalben: «Per la Samp anche quarto portiere»

MOENA (TN) «Per fare capire con che spirito sono venuto alla Sampdoria sarei disposto a fare anche il quarto portiere». Si presenta così, Matteo Guardalben, appena sbarcato a Moena e appena catapultato sul pianeta blucerchiato.

Il massimo. «Arrivo in una società seria - dice felice il portiere veronese poco prima di effettuare il suo primo allenamento -, società in cui cercherò di dare il massimo. Mister Del Neri lo conosco dai tempi del Palermo e con lui mi ero trovato bene. Non posso essere che contentissimo di essere qui, sia per la squadra e per i tanti grandi giocatori che ci sono in rosa, sia per la città, sia per i tifosi».

Le gradinate. E a proposito di tifosi blucerchiati, il nuovo numero 21 ha un aneddoto particolare: «Ho giocato a Genova proprio quando era al Palermo, nella stagione 2004/05. Noi rosanero perdemmo la Champions per un rigore un po’ così ma io mi sentii di applaudire le due gradinate per lo spettacolo che avevano offerto. Marassi è uno degli stadi più belli d’Italia, forse più di San Siro, e giocarci da sampdoriano sarebbe davvero un sogno».

(Sampdoria.it, 29 luglio 2009)

martedì 28 luglio 2009

La Samp torna al lavoro, domani la ripresa a Moena

GENOVA - L'appuntamento è fissato alle 11.30 di domani mattina all'aeroporto Valerio Catullo di Verona. Da lì, dopo due giorni pieni di riposo, la Sampdoria ripartirà alla volta di Moena. Pranzo, riposino, allenamento al "Cesare Benatti": questo il programma blucerchiato per la giornata di domani, mercoledì 29 luglio, la prima da blucerchiato per il nuovo acquisto Matteo Guardalben.

Castellazzi ok. A proposito di estremi difensori, nulla di grave l'infortunio occorso a Luca Castellazzi durante l'amichevole contro il Feyenoord. La diagnosi provvisoria stilata al "De Kuip" dai sanitari doriani si è rivelata corretta: trauma distorsivo alla caviglia destra. Per il portiere di Gorgonzola consigliabile soltanto un po' di relax, anche se non è esclusa una sua presenza nel test coi Monti Pallidi.

Monti Pallidi. Giovedì 30 luglio è appunto in programma il recupero di quella che avrebbe dovuto essere la prima partita della stagione per la nuova Samp di Gigi Del Neri. Alle ore 17.00, nell'impianto moenese, i blucerchiati scalderanno le gambe contro i dilettanti trentini il giorno prima di concludere il proprio soggiorno in Val di Fassa e partire in direzione Padova.

Padova e Varese. Nella città patavina è fissata un'amichevole decisamente più probante. Il 1° agosto, allo stadio "Euganeo" (ore 20.30), Palombo e compagni si troveranno di fronte i biancoscudati padroni di casa, neopromossi in Serie B. Dopo una notte in Veneto, domenica 2 agosto, il Doria si trasferirà poi a Varese nel corso della mattinata. Al "Franco Ossola", oltre ad affrontare i padroni di casa del Varese (5 agosto, ore 20.30), i blucerchiati svolgeranno tutta la seconda parte del ritiro, che continuerà fino a venerdì 7 agosto.

Trofeo Montepaschi. Sabato 8 agosto alle ore 20.45, toccherà infine al Siena di Marco Giampaolo concludere il ciclo delle amichevoli estive della banda Del Neri. Ad una settimana dall'esordio in Coppa Italia e a una da quello in campionato, l'"Artemio Franchi" sarà teatro di un test di lusso tra bianconeri e blucerchiati, che si contenderanno il primo "Trofeo Montepaschi".

(Sampdoria.it, 28 luglio 2009)

Guardalben, esperienza e professionalità al servizio del Doria

GENOVA - Con quelle 35 primavere che si porta appresso sulle larghe spalle da numero uno, l’etichetta di vecio del gruppo se la beccherà di diritto. Ma spesso, per chi di mestiere fa il portiere, l’età non è altro che un toccasana. Pensi a Matteo Guardalben, infatti, e ancora oggi ti viene in mente un portiere affidabile, un uomo per bene, un professionista serio e rispettato. La sua carriera d’altro canto è lì a dimostrarlo. Una carriera frenata sul più bello da un sacco di guai fisici che però non ne hanno intaccato lo slancio e la verve dei giorni migliori. È per questo che i dirigenti blucerchiati, alla ricerca di un estremo difensore, hanno pensato a lui.

L’Hellas. Veronese di Nogara, 8mila abitanti a Sud del capoluogo, Matteo trova il naturale sbocco di promettente portiere in erba nel vivaio dell’Hellas. In gialloblù compie la consueta trafila giovanile fino ad arrivare in prima squadra nel ’92. Il Verona naviga in Serie B; Guardalben, dopo aver vissuto due stagioni da secondo di Attilio Gregori, viene mandato in prestito alla Massese (C1), dove si mette in mostra, guadagnandosi il richiamo dalla casa madre. Con 5 presenze (e un solo gol subito) il suo ’95/96, Matteo lo vive sostanzialmente in panchina (titolare è il sampdorianissimo Fabrizio Casazza), ma con la promozione dell’Hellas in massima serie riesce a conquistarsi uno spazio importante. Nell’anno d’esordio in A, colleziona 25 apparizioni che, malgrado la retrocessione scaligera, inducono il Parma ad acquistarlo.

Dietro Buffon. Siamo nel 1997. E i Tanzi lo scelgono per guardare a vista il diciannovenne Gianluigi Buffon e subentrargli in caso di difficoltà. Di difficoltà, il numero uno emergente del calcio tricolore ne incontra davvero poche e per Guardalben, in campo, restano le briciole. Sono solo 3 le presenze in campionato nell’arco di quattro stagioni ducali, qualcuna in più se si contano quelle in Coppa Italia, vinta nel ’99 al pari della Coppa Uefa e della Supercoppa Italiana. I gialloblù mietevano successi («Io ho partecipato, le coppe le hanno vinte gli altri»), l’umile Matteo faceva spogliatoio: dal punto di vista degli affetti e dei rapporti umani, a Parma - dove tornerà per una breve parentesi nel 2006 - lascia il cuore: lì abitano i suoi figli Luca e Tea, e lì andrà a vivere una volta riposti i guanti nel cassetto.

Piacenza. Alla ricerca di nuovi stimoli, nel 2001, il portiere veneto lascia la città di Maria Luigia. Si sposta di una settantina di chilometri, in quel di Piacenza, dove gli offrono una maglia da titolare, in Serie A. Allenatore è Walter Alfredo Novellino, che prima di partire alla volta della Genova blucerchiata regala la salvezza ai rossi emiliani. Un’impresa che non riesce l’anno dopo ad Agostinelli e Cagni, malgrado Guardalben - fermato da qualche acciacco di troppo - il suo lo faccia sempre. E il suo lo fa anche in B l’anno dopo: 27 gol subiti in 34 partite portano il Piacenza alle soglie della zona promozione, ma qualche pareggio di troppo vanifica l’immediata risalita.

Rosanero e azzurro. In A, il portierone di Nogara ci finisce lo stesso. L’ambizioso neopromosso Palermo del presidente Zamparini - tornato in paradiso dopo 31 anni di assenza - gli affida i pali rosanero, venendo ripagato alla grande. Il gruppo di Guidolin, sospinto anche dalle sue parate, conquista una storica qualificazione Uefa. Parate che non passano inosservate agli occhi del c.t. azzurro Marcello Lippi, che nell’estate del 2005 lo convoca in Nazionale per la tournée a stelle e strisce e per l’amichevole con l’Eire. All’orizzonte ci sono i Mondiali in Germania e sognare, a Matteo, costa davvero poco. Il periodo d’oro sul campo - condito dall’approdo in Europa e dal record personale di presenze in una stagione: 37 -, nasconde qualche amarezza nella vita di tutti i giorni: la lontananza dei figli si fa sentire e nonostante il nuovo mister palermitano Luigi Del Neri lo preferisca al colombiano Mondragon, Guardalben chiede di essere ceduto nel mercato di gennaio del 2006.

Parma e Vicenza. Ritorna a Parma, come accennato, in prestito. È un Parma diverso, quello di Mario Beretta, a rischio fallimento e in lotta per non retrocedere. Matteo parte titolare, ma contro la Juve, durante la settima gara consecutiva dall’inizio, la iella lo frena: Bucci gli subentra e non esce più. A maggio i gialloblù si salvano in rimonta; Guardalben però, dopo essere tornato in Sicilia, si rimette in gioco in cadetteria, accettando la proposta del Vicenza.

L’incubo. Il suo 2006/07 parte bene ma la malasorte si apposta ancora dietro l’angolo. Il 4 ottobre ’06, nel corso di un allenamento, Guardalben si scontra col compagno Trevisan: l’impatto è terribile e provoca all’estremo difensore una momentanea paralisi - circa 50 minuti senza muovere mani e braccia -, che sembra pregiudicare il prosieguo di carriera. Passato lo spavento, gli otto mesi successivi restano da incubo: continui scossoni, un’ernia a pressargli il midollo e un intervento chirurgico al National Hospital for Neurology and Neurosurgery di Londra gli impediscono di rientrare a tutti gli effetti in squadra prima dell’inizio della stagione seguente. Serie B 2007/08: i biancorossi gli ridanno subito fiducia, pretendendo forse troppo in seguito a un infortunio simile. E Matteo, ancora bisognoso di un fisiologico periodo di ripresa, viene scalzato da Fortin.

Treviso e Samp. La tranquilla Treviso, allora, a 34 anni, pare il teatro ideale per una nuova sfida. Ci sono le carte in regola per far bene ma la società è in declino, gli stipendi diventano chimere e l’inaspettata retrocessione in Lega Pro si materializza inevitabilmente. Un aspetto positivo nell’ultima stagione c’è: con 24 presenze e una forma ritrovata Guardalben torna un portiere vero, agile e reattivo, su cui fare affidamento insomma. Ed è per questo che la Sampdoria lo ha scelto, una volta svincolatosi dai trevigiani. In blucerchiato, Matteo ritroverà Del Neri, si metterà agli ordini di Bistazzoni, affiancherà Castellazzi e Fiorillo. Lo farà con compostezza ed esperienza e la consueta, immancabile professionalità.

(Sampdoria.it, 28 luglio 2009)

Samp Web Tv, online Moena 2009: seconda settimana

GENOVA - Con le prime due amichevoli del 2009/10 blucerchiato, la Sampdoria di Luigi Del Neri ha da poco concluso i suoi primi quindici giorni di ritiro in Val di Fassa. Come in occasione della prima parte della preparazione estiva, Samp Web Tv propone uno speciale, questa volta sulla seconda settimana a Moena, online da qualche ora sulla pagina web del canale a tinte blucerchiate.

Speciale Moena 2009: http://www.youtube.com/watch?v=OlvTpJ9Q35k&feature=channel_page

lunedì 27 luglio 2009

Ritardo antidoping: Mannini assolto, squalifica annullata

LOSANNA - Daniele Mannini può tirare un grosso sospiro di sollievo. La squalifica di un anno, inflittagli dal Tribunale arbitrale dello sport di Losanna, a causa di un ritardo all'antidoping dopo la partita di campionato Brescia-Chievo del dicembre 2007, è stata definitivamente annullata. A deciderlo lo stesso Tas che ha tramutato l'attuale sospensione della squalifica in una piena assoluzione per il calciatore blucerchiato.

(Sampdoria.it, 27 luglio 2009)

Serie A 2009/10: mercoledì 29 luglio il varo del calendario

Il via ufficiale alla stagione 2009/2010 è alle porte. Mercoledì 29 luglio a Roma, presso il salone d'onore del Coni (ore 17.10 diretta su Rai2) è previsto il varo dei nuovi calendari di Serie A e Serie B Tim. Il prossimo campionato di massima serie avrà inizio in notturna domenica 23 agosto 2009 e si concluderà domenica 16 maggio 2010. Nel corso della stagione, sono previsti quattro turni infrasettimanali (il 23 settembre, il 28 ottobre, il 6 gennaio e il 24 marzo) e tre soste per gli impegni della Nazionale (il 6 settembre, l'11 ottobre e il 15 novembre). Una novità è rappresentata dall'orario delle gare notturne, che avranno inizio alle 20.45 anziché alle 20.30. Non cambia invece la spartizione delle partite: due anticipi al sabato (18.00 e 20.45), turno regolare (15.00) e un posticipo serale (20.45) alla domenica.

(Sampdoria.it, 27 luglio 2009)

domenica 26 luglio 2009

Due giorni di riposo per il Doria, Castellazzi da valutare

VERONA - Atterrata a Verona intorno alle 20, la Sampdoria godrà ora di due giorni e mezzo di riposo. La ripresa degli allenamenti è fissata a Moena nel pomeriggio di mercoledì 29 luglio mentre il giorno dopo, giovedì 30, alle ore 17, si recupererà al "Benatti" l'amichevole coi Monti Pallidi. Da valutare le condizioni di Castellazzi, che contro il Feyenoord ha rimediato un trauma distorsivo alla caviglia destra. Una curiosità, infine, a margine della trasferta nei Paesi Bassi: Paolo Sammarco ha cambiato numero di maglia e passerà dal 21 delle ultime due stagioni ad un inedito 30.

(Sampdoria.it, 26 luglio 2009)

Mannini passa oltre: «Andiamo avanti fiduciosi»

ROTTERDAM - Ci ha provato contro il Feyenoord, Daniele Mannini. Già veloce e ficcante - prima sulla fascia sinistra, poi su quella destra -, l'esterno toscano si è reso pericoloso dalle parti di Darley in più di un’occasione. Senza troppa fortuna però. «Valutando la prestazione della squadra - racconta il numero 7 venuto da Napoli - penso che abbiamo fatto un buon avvio, ho visto una Sampdoria quadrata, messa bene in campo, poi purtroppo ci si è messo di mezzo l’arbitro e ha inevitabilmente condizionato la partita».

Avanti. «All’origine dell’azione del primo rigore - continua Mannini di fronte a telecamere e taccuini- c’era un fallo su Cassano: potevamo far gol noi e invece lo hanno fatto loro. Poi l’espulsione di Rossi ci ha tagliato le gambe. In dieci, sotto di due reti e dopo quindici giorni di lavoro è complicato recuperare. Perdere e farlo per 3-0 non è mai una cosa piacevole, ma noi andiamo avanti fiduciosi. Ora ci godiamo questi due giorni di riposo e mercoledì si ritorna al lavoro a Moena, in attesa di altre amichevoli e soprattutto di una forma migliore».

(Sampdoria.it, 26 luglio 2009)

Fiorillo c’è: «Voglio dare garanzie alla società»

ROTTERDAM - «Non appena ha messo il pallone sul dischetto, ho pensato di buttarmi a sinistra. Lui ha tirato forte a mezz’altezza e io ho avuto fortuna, riuscendo, con la mano opposta, ad alzare la palla sopra la traversa». Lo descrive così, Vincenzo Fiorillo, con estrema naturalezza, il rigore neutralizzato in questo pomeriggio neerlandese alla mezz’ora della ripresa. Naturalezza sì, ma il gesto tecnico è stato notevole. Nel catino del “De Kuip”, si era già sul 2-0 per il Feyenoord («Ci sta perdere, abbiamo lavorato tanto e i carichi di lavoro si sono fatti sentire. Alle gare ufficiali c’è ancora tempo»), poi è arrivato il terzo. Ma quando Tim Vincken si è presentato dagli undici metri ha dovuto fare i conti col balzo felino del portierino di Oregina.

Garanzie. «Lo devo ammettere - dice Vincenzo a fine partita -, a livello personale sono davvero contento, anche per quella deviazione su tiro Cissé poi allontanata da Ziegler. Non mi aspettavo di entrare oggi; poi Castellazzi ha avuto un problemino e io mi sono fatto trovare subito pronto. Sono andato in campo concentrato, con la giusta determinazione e dovrò fare lo stesso nell’arco di tutta la stagione. La mia intenzione è quella di dare garanzie alla società: se mi capiterà di sostituire Luca, non dovrò farlo rimpiangere, dimostrando che posso dare una mano e possono contare su di me».

La testa giusta. Dopo le difficoltà di Palermo, quello di Rotterdam, è stato un bel banco di prova. «Un portiere deve saper dimenticare gli errori - spiega il numero 90 blucerchiato -, non può affossarsi di ricordi. Bisogna guardare avanti. Io ci ho messo un po’, ma ora mi sento cambiato. Mi sono messo al lavoro da poco, sono arrivato in ritiro e ho iniziato ad allenarmi con la testa giusta, con quella mentalità e quell’umiltà che forse non avevo l’anno scorso. Oggi sono stato premiato».

(Sampdoria.it, 26 luglio 2009)

Del Neri amaro: «L’espulsione ha cambiato tutto»

ROTTERDAM - Tre gol subiti senza colpo ferire. Pronti, via e al primo vero e probante test stagionale, Gigi Del Neri si ritrova a commentare una sconfitta. E pure pesante. 3-0 firmato Fer, Bruins, De Guzman. Il Feyenoord ha avuto la meglio sulla sua Sampdoria ma il mister di Aquileia non ne fa un dramma. «Fino al primo gol siamo stati in partita - ammette Del Neri nella pancia del “De Kuip” -, poi l’espulsione di Marco Rossi ha cambiato tutto e il prosieguo della gara ha potuto dire poco».

Migliorare. Non tutto è da buttare però: «Il primo tempo non mi è dispiaciuto più di tanto, ho visto cose buone e altre meno buone. Certo si può e si deve migliorare, ma dopo quindici giorni di preparazione è difficile reggere il confronto con una formazione così avanti e per di più in dieci. Loro domenica cominciano il campionato, è stato quasi impossibile contrastarli in inferiorità numerica».

Arbitraggio e valutazioni. Inferiorità numerica che, da qualunque parte si veda, ha condizionato tutto. All’allenatore blucerchiato l’arbitraggio di Wiedemeijer non è andato giù. «Ci sono stati atteggiamenti non consoni, troppa fiscalità per quanto ci riguarda, senza dimenticare che su Cassano c’era un rigore solare. Pazienza, è andata così - conclude Del Neri guardando avanti -. Prendiamo questa amichevole e questo risultato per ciò che ci ha insegnato nel primo tempo; il secondo non fa troppo testo anche se l’impegno non è mancato. C’è da lavorare e da rivedere qualcosa, soprattutto a destra dove abbiamo un po’ stentato, forse per ritardo di condizione. Col tempo però staremo meglio e reggeremo meglio; e faremo valutazioni più precise».

(Sampdoria.it, 26 luglio 2009)

Tris Feyenoord, la Samp torna sconfitta dall'Olanda

ROTTERDAM - Mettiamola così: sono stati novanta minuti e spiccioli buoni per mettere fieno nelle gambe e acquisire un poco di esperienza internazionale che non guasta mai. Al termine di un’amichevole che di amichevole non ha molto, la Sampdoria torna da Rotterdam, con un 3-0 sul groppone, ma non si fascia troppo la testa. Malgrado il pubblico assai numeroso sugli spalti del “De Kuip” di Rotterdam - folta e coloratissima la rappresentanza doriana -, resta pur sempre calcio d’estate. Il campionato d’altro canto è distante un mese e le attenuanti non sembrano poche: scorie moenesi in corpo, Feyenoord più avanti di condizione, arbitro olandese Wiedemeijer decisamente patriottico, due rigori contro e un’espulsione di Marco Rossi sul finire del primo tempo. Basta? Lamentarsi ora però serve a poco, soprattutto trattandosi di test dal significato relativo; anche se, proprio per questo, maggior buonsenso arbitrale non avrebbe fatto male. Anzi. Male - purtroppo - se l’è fatto invece Luca Castellazzi, costretto a uscire ad avvio ripresa a causa di un trauma distorsivo alla caviglia destra. Per la serie: oltre la beffa, il danno.

Partenza ok. E pensare che la partenza dell’undici sperimentale di Luigi Del Neri - quello preannunciato alla vigilia - era stata assai incoraggiante. Scendono in campo tonici i blucerchiati e sembrano poter affondare subito, grazie a rapidi cambi di gioco e alla coppia Cassano-Pazzini, fulminea nell’intendersi a meraviglia ma ancora carente di condizione (atletica) e precisione (nelle conclusioni verso Darley). Al 9’, ci starebbe un rigore, di Fer su Peter Pan: il direttore di gara lascia correre.

Doppio svantaggio. Dopo qualche innocua sortita a testa, proprio Fer porta in vantaggio i rossobianchi. Da un corner di Bruins, il giovanissimo centrocampista svetta tra Castellazzi e Gastaldello, forse commettendo fallo, e insacca l’1-0. La reazione del Doria non si fa attendere. Cassano soffia la palla a Vlaar e conclude a giro: fuori. Col passare dei minuti, la manovra del Feyenoord si fa più fluida, soprattutto con l’incontenibile ivoriano Cissé. Sulla mancina neerlandese Stankevicius va in crisi in più di una occasione e Slory si mangia un gol già fatto. Per spezzare la pressione capitan Palombo ci prova due volte dalla distanza, senza fortuna però. Fortuna che al 40’ premia gli olandesi: una conclusione di Makaay picchia sul gomito di Marco Rossi, gettatosi in scivolata per salvare la porta. Rosso diretto e rigore, che Bruins trasforma battendo Castellazzi.

Cambi e legni. Ridotti in dieci, i blucerchiati faticano e cambiano, uomini e modulo. Si passa ad un 4-3-2, con Ziegler mezzo sinistro al posto di Tissone e Lucchini, subentrato a Padalino, ad affiancare Gastaldello dietro. Poi è il turno di Fiorillo (in vece dell’infortunato Castellazzi), di Dessena (per Mannini) e Marilungo (per Pazzini). Oltre alla girandola di sostituzioni, due legni animano la ripresa: il primo di Giovanni Van Bronckhorst, un incrocio su calcio di punizione; il secondo di Luciano Zauri, tiro-cross deviato sul palo da Bahia.

Super Fiorillo. Non fa in tempo a mettersi i guanti, che Vincenzo Fiorillo è subito protagonista. Sventato, in collaborazione con Ziegler, un tentativo di Cissé su suggerimento del nuovo entrato Biseswar, il numero 90 di Oregina si supera dagli undici metri su Vincken. Il secondo rigore di giornata - gentilmente assegnato da Wiedemeijer per un presunto fallo in tandem di Gastaldello e Zauri - è alzato sopra la traversa e termina in calcio d’angolo. Termina in rete, invece, un tiro di De Guzman: è il 3-0 definitivo che lascia sì l’amaro in bocca, ma che non pesa più di tanto. Il bello - se si può chiamar così - del calcio sotto l’ombrellone è anche questo.

Feyenoord 3
Sampdoria 0
Reti: 19’ p.t. Fer, 40’ p.t. Bruins (rig.), 42’ s.t. De Guzman.
Feyenoord (4-3-3): Darley, Fernandez, Vlaar (31’ s.t. Hofland), Bahia, Van Bronckhorst (4’ s.t. Biseswar), El Ahmadi, Bruins, Fer (16’ s.t Leerdam), Slory (20’ s.t. Vincken), Makaay, Cissé (20’ s.t. De Guzman). A disposizione: Lamprou, Landzaat, Tiendalli. Allenatore: Mario Been.
Sampdoria (4-4-2): Castellazzi (6’ s.t. Fiorillo), Stankevicius (20’ s.t. Sammarco), Gastaldello, Rossi, Zauri, Padalino (1’ s.t. Lucchini), Palombo (38’ s.t. Poli), Tissone (1’ s.t. Ziegler), Mannini (17’ s.t. Dessena), Cassano, Pazzini (25’ s.t. Marilungo). A disposizione: Volta, Regini, Cacciatore, Soriano. Allenatore: Luigi Del Neri.
Arbitro: Wiedemeijer (Ola).
Assistenti: Boomman (Ola) e Schenkels (Ola).
Note: espulso al 39’ p.t. Rossi; ammoniti al 23' p.t. Cassano, al 35’ p.t. El Ahmadi, al 42’ s.t. De Guzman; al 30’ s.t. Fiorillo ha parato un rigore a Vincken; spettatori 30.000 circa; terreno in ottime condizioni; recupero p.t. 1, s.t. 1.

(Sampdoria.it, 26 luglio 2009)

sabato 25 luglio 2009

La Samp è a Rotterdam, in Olanda anche il presidente

ROTTERDAM - La Sampdoria è nei Paesi Bassi. Atterrati poco dopo le 18 all’aeroporto di Rotterdam, i blucerchiati si sono sistemati in un hotel del centro cittadino, dove pernotteranno e da dove, domani nel primo pomeriggio, raggiungeranno il “De Kuip”, teatro dell’amichevole coi padroni di casa del Feyenoord. Alla spedizione in terra olandese ha preso parte il presidente Riccardo Garrone mentre, oltre all'amministratore delegato Beppe Marotta, anche Daniele Franceschini non si è aggregato alla truppa doriana perché bloccato a Moena da motivi familiari.

(Sampdoria.it, 25 luglio 2009)

Rotterdam e il Feyenoord attendono la Samp

VERONA - La tinozza è pronta a ribollire. Feyenoord-Sampdoria è alle porte. Domani pomeriggio, domenica 26 luglio (calcio d’inizio alle ore 14.30), il "Feijenoord Stadion" di Rotterdam, noto ai più come "De Kuip", appunto, la tinozza, si preannuncia stracolmo. Di tifo e di colori. Per il secondo test blucerchiato di questo precampionato nonché ultimo, attesissimo vernissage prima dell"inizio dell'Eredivisie olandese (fissato il 31 luglio, tra meno di una settimana) si preannuncia infatti un clima da sold-out: sono oltre 45mila gli spettatori attesi sugli spalti del moderno impianto rossobianco.

Il Carnevale. Una cifra considerevole se si parla di calcio d'estate, ancor più significativa se si pensa che in riva al Nieuwe Maas è in pieno svolgimento lo Zomer Carnival, il Carnevale d'estate più noto del Vecchio Continente. Si tratta di una manifestazione d'ispirazione caraibica che nell'ultimo weekend di luglio coinvolge l'intera città neerlandese e che avrà il suo gran finale proprio domani, con sfilate e carri allegorici a invadere il centro cittadino sin dal primo pomeriggio.

L'amichevole. Anche per via di questa curiosa concomitanza, tanti tifosi blucerchiati in arrivo da Genova e dal resto d'Europa - è annunciata la presenza del Sampdoria Club Bruxelles - non mancheranno all'appuntamento. Palombo e compagni non saranno lasciati soli nemmeno in una gara amichevole, malgrado il periodo vacanziero e i chilometri di distanza da macinare. Arbitro dell’incontro sarà l'internazionale Reinold Wiedemeijer.

Il Feyenoord. Dopo una stagione - quella del centenario del club - conclusa al settimo posto e senza coppe, il Feyenoord del tecnico Mario Been punta dritto a ripiombare nelle zone nobili della classifica oranje. L'ex mediano del Pisa ha parlato di un test vero e importante per i suoi e soprattutto per il giovane portiere brasiliano Derley, chiamato a sostituire gli infortunati Mulder e van Dijk. Oltre ai due estremi difensori, tra i rossobianchi indisponibili figurano pure l’ex milanista Jon Dahl Tomasson, Georginio Wijnaldum e Aleksandar Ignjatovic, difensore serbo classe '88 appena ingaggiato dal Borac Cacak. A far compagnia al capitano Giovanni van Bronckhorst contro la banda Del Neri, ci saranno invece le due punte di diamante della formazione della città di Erasmo: il vecchio marpione dell’area di rigore Roy Makaay e Sekou Cissé, centravanti ivoriano acquistato a suon di milioni nonostante l'interesse di mezza Europa.

(Sampdoria.it, 25 luglio 2009)

venerdì 24 luglio 2009

Moena: "figurine" al mattino, telemetria nel pomeriggio

MOENA (TN) - Fotografi, sgabelli e giù di figurine. Si è aperta così, con le tradizionali foto per album e riviste specializzati, la giornata d'allenamento moenese della Sampdoria. Tutti pronti, belli e sorridenti, Palombo e compagni, dopo aver scelto i numeri di maglia 2009/10, si sono sottoposti già di prima mattina alla raffica di scatti di inizio stagione per poi cominciare la regolare seduta agli ordini di mister Del Neri.

Telemetria. Nel corso del pomeriggio e della partitella in famiglia a tutto campo (alla quale non ha preso parte il solo Andrea Poli, affaticato), il professor De Bellis e il dottor Alimonta hanno sostenuto una serie di test legati alla frequenza cardiaca mediante l'uso della telemetria. Come nella filosofia del nuovo preparatore, l'utilizzo di un pc palmare e di cardiofrequenzimetri ha permesso di valutare in tempo reale le condizioni di ogni singolo calciatore.

In partenza. Prima della partenza per Rotterdam (fissata domani, sabato, verso le 16 dal "Catullo" di Verona), al "Benatti" di Moena è prevista un'ultima leggera sgambata mattutina. Alla trasferta in terra olandese, dove domenica pomeriggio (ore 14.30) i blucerchiati affronteranno in amichevole il Feyenoord, non prenderanno parte il terzo portiere Costantino, Claudio Bellucci e Mattia Mustacchio, ancora a corto di condizione. Per il resto tutti disponibili, compreso Fernando Tissone che oggi festeggia 23 anni.

(Sampdoria.it, 24 luglio 2009)

Svizzera-Italia, Marco e Reto lanciano la sfida

MOENA (TN) - Il 12 agosto 2009 sarà una data speciale in casa blucerchiata. La Sampdoria spegnerà 63 candeline mentre quattro (o forse cinque…) dei suoi alfieri saranno impegnati in un’amichevole dal sapore particolare. A Basilea è in programma Svizzera-Italia: gli azzurri Angelo Palombo e Giampaolo Pazzini versus i rossocrociati Reto Ziegler e Marco Padalino. Con Antonio Cassano in stand-by. «Sarà una bella sfida» dicono in coro i due biondissimi esterni elvetici, saliti in coppia nella sala stampa di Moena. «Con gli italiani siamo amici fuori, in campo no - tuona simpaticamente Marco -. Se ci sarà anche Antonio? Questioni tra lui e Lippi, io penso alla mia Svizzera». Reto appare invece più diplomatico: «Sarebbe bello ci fosse anche Cassano, se lo meriterebbe. Per me è un genio ed è un piacere giocare lui. La partita? Penso finisca con un pareggio».

Padalino. Svizzera-Italia a parte, c’è una stagione alle porte, con la maglia blucerchiata indosso, che potrebbe portarli insieme dritti dritti a Sudafrica 2010. Padalino, l’ala destra del Canton Ticino - elvetico atipico, disordinato e ritardatario - parla per primo e fa il punto della situazione dopo le prime due settimane di lavoro, tra obbiettivi e speranze per il futuro: «Al momento siamo un po’ stanchi ma è normale. Qui in ritiro tutto è più difficile, manca la forza, si basa tutto sulla corsa ed è logico che si perda qualcosa sottoporta in lucidità. Col tempo miglioreremo di certo. Passando al mister e al ruolo, penso che il 4-4-2 e la posizione più avanzata mi possano agevolare. E per questo l’obbiettivo che mi pongo è quello di segnare qualche gol in più rispetto all’anno scorso. La concorrenza? Non mi spaventa, mi aspetto che arrivi qualcuno nella mia zona del campo; un esterno serve, anche perché non posso giocare io per tutta la stagione…».

Ziegler. Puntuale, preciso e poliglotta (di Padalino è il traduttore ufficiale in Nazionale). Reto il mancino, al Doria dal gennaio 2007, incarna per davvero lo spirito della sua nazione. Altro che il compagno di stanza blucerchiato: «Con Marco andiamo d’accordo - confessa il numero 3 ginevrino -. Lui parla poco il francese e non sa il tedesco, quindi gli do una mano quando giochiamo con la Svizzera». Poi il discorso passa al campo: «Stiamo lavorando bene, con Del Neri sta procedendo tutto per il meglio. Spero di potermi ritagliare uno spazio importante: il massimo sarebbe come terzino sinistro nella difesa a quattro, il ruolo che preferisco e che faccio pure con Hitzfield, anche se non ho problemi a giocare anche più avanti. Pronti per cominciare? Ora concentriamoci su quest’amichevole di lusso col Feyenoord. Sarà un test vero e impegnativo, contro una squadra di livello internazionale e in un grande stadio. Poi ci sarà tempo per pensare al campionato, dove possiamo dire la nostra, magari riprendendoci quell’Europa che ci è sfuggita lo scorso anno».

(Sampdoria.it, 24 luglio 2009)

Ecco tutti i numeri di maglia per la stagione 2009/10

MOENA (TN) - La Samp dà i numeri. E non è uno cattivo scherzo del solleone di fine luglio. Si tratta della nuova numerazione ufficiale della maglie da gioco per la stagione che verrà. Nella lista da presentare alla Lega Calcio, tante le conferme e qualche novità: andiamo a scoprirle nel dettaglio.

Le conferme. Dall’1 di Luca Castellazzi al 99 di Antonio Cassano, passando per lo storico 17 di capitan Palombo, quasi la totalità dei calciatori confermati ha scelto di non cambiare. E così Ziegler si riprende il 3 (suo ormai dal gennaio 2007), Accardi il 5, Lucchini il 6, Bellucci l’11, Franceschini il 19, Padalino il 20, Sammarco il 21, Stankevicius il 23, Mustacchio il 25, Marilungo l’89 e Fiorillo il 90. Attesa c’era per la decisione di Pazzini che lo scorso gennaio aveva optato per il 10 su “suggerimento” del compagno di reparto Cassano: beh, con quei cinque mesi da sogno alle spalle non c’è stato verso di farglielo cambiare.

Le new entry. Coloro che hanno scelto di cambiare sono invece i giovani: Regini che passa dal 13 al 15, Soriano dal 58 al 91 (suo anno di nascita), e Dessena dall’88 al 34. Il 13 (che aveva a Parma) se l’è preso Marco Rossi, il 14 che era di Bottinelli è andato a Volta, il 16 di Campagnaro a Poli e il 22 (che era libero) a Cacciatore. Se Tissone è andato controcorrente prendendosi il 12 (sarà il primo non portiere della storia blucerchiata a vestire quella maglia), più classiche le scelte di Mannini e Zauri: l’esterno toscano s’è buttato sul 7, il terzino abruzzese sull’8 degli anni laziali.

L’elenco completo. 1 Castellazzi, 3 Ziegler, 5 Accardi, 6 Lucchini, 7 Mannini, 8 Zauri, 10 Pazzini, 11 Bellucci, 12 Tissone, 13 Rossi, 14 Volta, 15 Regini, 16 Poli, 17 Palombo, 19 Franceschini, 20 Padalino, 21 Sammarco, 22 Cacciatore, 23 Stankevicius, 25 Mustacchio, 28 Gastaldello, 34 Dessena, 89 Marilungo, 90 Fiorillo, 91 Soriano, 99 Cassano.

(Sampdoria.it, 24 luglio 2009)

giovedì 23 luglio 2009

Seduta atletica al "Benatti", Mustacchio torna in gruppo

MOENA (TN) - Seduta pomeridiana a Moena per la banda Del Neri, seduta incentrata soprattutto su esercizi fisici e atletici, col pallone - per una volta - ridotto ad un ruolo marginale. Da segnalare il rientro in gruppo di Mattia Mustacchio, ultimo arrivato nel ritiro dolomitico e da oggi regolarmente al lavoro coi compagni. Domani, venerdì, è prevista una doppia sessione; sabato per l'ora di pranzo è in programma la partenza per Verona, dove alle 16 decollerà il volo charter: destinazione Rotterdam.

(Sampdoria.it, 23 luglio 2009)

Riscatto Tissone: «Con Del Neri per tornare ai miei livelli»

MOENA (TN) - Carlos Bello, Juan Calichio, José Osvaldo Curti, Juan Carlos Lorenzo, Mario Sabbatella, Humberto Jorge Rosa, Ernesto Tito Cucchiaroni, Luis Carniglia, Francisco Ramon Lojacono, Dante Mircoli, Juan Sebastian Veron, Angel Alejandro Matute Morales, Fernando Gaston Cordoba, Ariel Arnaldo Ortega, Hugo Armando Campagnaro, Jonathan Pablo Bottinelli. In totale fanno 16. Sono gli argentini che dal 1946 ad oggi hanno vestito la maglia della Sampdoria in partite ufficiali. In totale fanno 16 e rappresentano la colonia straniera più numerosa in quasi 63 anni di storia blucerchiata. E da ieri, questa colonia, può contare su di un nuovo membro, il diciassettesimo albiceleste-doriano: il suo nome è Fernando Damián Tissone, 23 anni domani e la sua patria nel cuore. «Io ovviamente mi sento argentino - dice il centrocampista ex Udinese col sole di Moena che gli sbatte su quei grandi occhi neri -, sono nato là, ci sono cresciuto e quella è la mia nazione. Ho origini italiane certo e non le rinnego, anzi, ne sono orgoglioso, senza contare che mi hanno consentito di venire a giocare in Italia senza problemi, visto che ho il doppio passaporto».

Che ti consentirebbe di essere convocato dal c.t. Lippi…
«Innanzitutto voglio a fare bene alla Sampdoria. E alla Nazionale non ci penso affatto. Poi ovvio, se arrivasse una chiamata dovrei valutarla e anche bene, si tratterebbe di una scelta molto importante, da non prendere alla leggera».

Le tue origini avrai modo di scoprirle in Liguria, a pochi chilometri da quella Quiliano da dove il tuo bisnonno emigrò in Argentina.
«Sì, lui era di quelle parti. Poi partì per il Sudamerica. Là nacquero mio nonno, mio padre e poi sono nato io. A Savona e Quiliano non sono mai stato. Ma non appena sarò a Genova e avrò un po’ di tempo libero ci farò un salto per vedere se magari riesco a trovare qualche parente».

Perché il Doria?
«Perché la squadra è forte, perché si tratta di una società seria e perché so che c'è una tifoseria veramente importante. Sono più che contento di essere arrivato in blucerchiato e mi piacerebbe fermarmi a lungo».

Che stagione ti aspetti? Senti voglia di rivincite nello spogliatoio?
«Secondo me la passata stagione i miei compagni non hanno fatto poi così male. Non dimentichiamoci che c’erano tre competizioni e sono arrivati in finale di Coppa Italia, perdendola soltanto ai rigori. Quest’anno, invece, abbiamo solo due fronti e possiamo fare di più; ma, viste le tante buone squadre che ci sono in giro, il nostro primo obbiettivo è quello di salvarci più in fretta possibile. Poi si vedrà».

Mediano tuttofare, con un buon piede e un’ottima visione di gioco. Che giocatore è Fernando Tissone?
«Penso di avere più qualità offensive che difensive, ma sono un centrocampista che sa riesce a fare piuttosto bene entrambe le fasi. Ho ricoperto tanti ruoli in carriera, sono stato impiegato spesso come esterno. Poi è stato Del Neri a trovarmi un ruolo fisso come centrale ed è un grande piacere per me tornare a lavorare con lui e col suo staff. Col mister mi sono sempre trovato alla grande, ho un rapporto speciale e voglio ripagare la sua fiducia. Mi auguro di far bene e di tornare ai livelli di Bergamo».

L’anno scorso a Udine la fortuna non ha girato dalla tua parte...
«Per la prima volta in carriera ho avuto infortuni e il caso ha voluto che li avessi tutti nella stessa stagione. Non è semplice dopo tre stiramenti conquistarti un posto in squadra. Ed è anche per questo che vengo qui con tanta voglia di riscatto».

(Sampdoria.it, 23 luglio 2009)

Abbonamenti 2009/10, scatta la vendita libera

GENOVA - Un mese esatto ci divide dall'avvio del campionato 2009/10 e la corsa all'abbonamento è appena cominciata. Parte infatti questa mattina, giovedì 23 luglio, la quarta fase della campagna tesseramenti della Sampdoria, ovvero la vendita libera.

Ottima base. Vendita libera che proseguirà imperterrita, presso ricevitorie abilitate Lottomatica e il Sampdoria Point di via Cesarea, fino a venerdì 21 agosto, partendo senz'altro da un'ottima base: quasi 16mila abbonamenti. Tanti sono i sampdoriani che al termine della fase di "cambio posto", riservata a Tribuna e Distinti, hanno rinnovato la tessera in attesa della scorsa stagione. Un numero decisamente importante, in attesa di chi ne vorrà sottoscrivere di nuove.

Ravano. Con la vendita libera, continua anche la speciale promozione dedicata ai bambini partecipanti al 25° Torneo Ravano Erg - 16° Coppa Paolo Mantovani. Dall'8luglio scorso i bambini possono abbonarsi al prezzo simbolico di 20 euro nei settori Distinti e Gradinata Nord. La tessera potrà essere sottoscritta solo ed esclusivamente presso il Sampdoria Point presentando, oltre ad un documento d’identità, il cartellino di partecipazione al torneo. L’ U.C. Sampdoria informa che la suddetta tessera non sarà cedibile, per nessun motivo, ad utilizzatori diversi dall’intestatario della stessa.

(Sampdoria.it, 23 luglio 2009)

Moena, dopo il Bolzano mattinata di riposo per i blucerchiati

MOENA (TN) - Mattinata di riposo oggi per la Sampdoria. Dopo le fatiche della prima amichevole della stagione, mister Del Neri ha concesso ai suoi mezza giornata di relax per poi riprendere già nel pomeriggio la preparazione al "Benatti" in vista del prossimo impegno, Feyenoord-Samp, fissato a Rotterdam allo stadio "De Kuip", domenica 26 luglio alle ore 14.30.

(Sampdoria.it, 23 luglio 2009)

mercoledì 22 luglio 2009

Del Neri ordina: «Più personalità, ma per ora va bene così»

MOENA (TN) - Il suo primo showdown è un poker. Firmato dai suoi due assi. 4-0, Bolzano al tappeto. Gigi Del Neri, al termine dell’amichevole inaugurale di questo 2009/10, ha più di un motivo per guardare avanti con ottimismo. La sua Sampdoria sta recependo i suoi insegnamenti, la strada, insomma, pare già quella giusta. «Ho visto che non abbiamo subito nessun tiro in porta e questo è un dato di fatto importante - riconosce il tecnico friulano nella sala stampa del “Benatti” di Moena -. Magari la manovra è stata più lenta del solito ma abbiamo comunque creato moltissimo. Considerando che ne veniamo da 10-12 giorni di lavoro pesante, la squadra devo dire che ha retto molto bene. Poi è ovvio, bisogna buttar via le scorie, avere più coraggio quando si gioca la palla, esser più sicuri: in questo senso bisogna migliorare molto, avere più personalità. L’entusiasmo, però, ho visto che non manca e questo è sempre importante: credere in ciò che si fa è fondamentale per me. Qui dimostrano di avere questo tipo di atteggiamento e così si parte bene».

Bene le fasce, quando Mannini si è spostato a destra e Ziegler è avanzato a centrocampo.
«Sia Stankevicius che Mannini hanno dimostrato di avere una buona condizione. Stankevicius poi ha qualità fisiche importanti: quando avrà maggior consapevolezza dei propri mezzi farà ancora meglio. Ziegler più alto ha dato maggior vigoria fisica attaccando lo spazio. Gli esterni lavorano molto bene, lì sulle fasce si determina buona parte delle partite e lo sappiamo. Per questo stiamo cercando soluzioni in queste amichevoli una dietro l’altra, aspettando anche Bellucci, uno che ci può dare qualcosa in più dal punto di vista offensivo».

Passando alla difesa, cosa non le è piaciuto oggi?
«La difesa deve imparare a giocare, a non sparare via i palloni. Questo è il mio concetto. Giocare la palla significa avere sicurezza e qualità di piede, decidere la miglior soluzione nel più breve tempo possibile. Anche buttare la palla in tribuna a volte può andar bene. Se lo faceva uno come Scirea... Ma al calcio si gioca col pallone e questo è il nostro modo di vedere il gioco».

A proposito di gioco, parlava di lentezza e maggior coraggio, ma il materiale su cui lavorare è decisamente di ottimo livello.
«In mezzo si può lavorare bene perché i ragazzi hanno attitudine a farlo. Palombo è un nazionale e si presenta da solo. Vicino gli ho messo un giocatore interessante come Poli, senza dimenticare che nel primo tempo hanno giocato Sammarco e Tissone, gente che in Serie A ha sempre fatto un sacco di presenze. Poi c’è Soriano, un altro ragazzo che merita, al pari di Regini, bravo come esterno basso, e Volta, tornando alla difesa. Ho buttato dentro dei giovani e sono soddisfatto, i movimenti sono quelli giusti».

Bilancio positivo dunque dopo la prima amichevole di stagione?
«Sì, sono moderatamente contento perché queste sono partite che possono finire diversamente; partite in cui anche squadre di dilettanti possono crearti qualche difficoltà, più che altro sotto l’aspetto dell’impegno e dell’aggressività».

Aggressività: Cassano ne sa qualcosa…
«Purtroppo è un fatto costante. C’è molta attenzione nei suoi confronti, lui è uno che cerca l’uomo e il contatto e subisce tanti falli. Oggi, ad esempio, ne ha subito uno piuttosto brutto a centrocampo. Nel nostro modo di vedere il calcio, cercheremo di togliergli di dosso questa pressione fisica. Il calcio della Sampdoria dell’anno scorso era molto incentrato su Antonio, noi intendiamo diversificarlo, sperando di poterlo mettere in condizione di rendere al massimo. Quando Antonio sta bene può fare benissimo la prima punta come ha fatto in questo secondo tempo. Ha passo, allunga molto bene e va alla conclusione: è quello che intendiamo fargli fare, facendolo esprimere come solo lui sa fare».

(Sampdoria.it, 22 luglio 2009)

Buona la prima: Pazzini e Cassano stendono il Bolzano

MOENA (TN) - La Sampdoria comincia nel modo in cui aveva finito: nel segno di Antonio Cassano e Giampaolo Pazzini. Sono i Gemelli del gol blucerchiato a decidere la prima amichevole targata Gigi Del Neri contro i dilettanti del Bolzano. Alla fine, sulla ruota di Moena esce un sonoro 4-0: le griffe, per l’appunto, restano quelle Pazzini (doppietta) e Cassano (idem), tanto per non perdere il vizietto.

Buon test. Nonostante due settimane di lavoro assai intenso, il Doria del “Benatti” ha lasciato intravedere spunti interessanti, soprattutto in chiave-corsie laterali. Logico, a questo punto della preparazione, che brillantezza e agilità nei movimenti non siano ancora al top, ma come prima sgambata - parola di mister Del Neri - non c’è male. La difesa, d’altronde, ha retto bene e questo - nonostante il lignaggio degli avversari tutt’altro che eccelso - sta lì, come un buon punto di partenza.

Primo undici. Il primo undici 2009/10 è un mix equilibrato: davanti a Castellazzi, la difesa è composta da Cacciatore, Lucchini, Rossi e Zauri; in mediana agiscono Sammarco e il neoacquisto Tissone, sulle fasce Padalino e Franceschini (capitano) mentre davanti Marilungo - in vece di Cassano, annunciato titolare ma fermato da un noiosissimo fastidio gastrointestinale - supporta Pazzini. Pazzini che dopo una ventina di minuti di possesso palla e sterili attacchi doriani porta in vantaggio i suoi dal dischetto. Al 23’, Franceschini viene atterrato in area, Mery di Bolzano non ha dubbi: rigore. Che il Pazzo trasforma spiazzando il portiere. Portiere, Greco, che si troverebbe a raccogliere per ben due volte (33’ e 43’) la palla in fondo al sacco se Marilungo non centrasse il palo.

Secondo undici. La ripresa si apre con una Samp nuova di zecca. Restano in campo i soli Castellazzi e Pazzini; dentro ora ci sono Stankevicius e Ziegler terzini, Volta e Gastaldello centrali dietro, Dessena e Mannini ali, Poli e Palombo in mezzo, e Cassano, ristabilitosi completamente, a creare subito scompiglio tra le maglie rosse del Bolzano. Ed è proprio un ispirato Peter Pan, al 13’, a procurarsi e a realizzare il secondo penalty di giornata, portando il Doria sul 2-0.

Poker. I minuti che passano dopo il raddoppio sono buoni per un terribile tourbillon di cambi bolzanino e un brutto fallo nel cerchio di centrocampo di Laratta proprio su Cassano, capace di far sobbalzare quasi l’intera Val di Fassa. Il forcing del Doria - un poco lento al centro, concreto sulle fasce, non sottoporta - conduce al tris di Giampaolo Pazzini. Siamo alla mezzora quando Ziegler si infila caparbiamente in area rossa, la sfera grazie a un rimpallo finisce sui piedi del centravanti di Pescia appostato sulla linea: 3-0. Entrano i baby Regini, Soriano, ancora Marilungo (che si mangia due gol fatti) e Costantino; la differenza però la fa ancora Fantantonio: allo scadere chiude baracca e burattini con un tiro a giro sul secondo palo. Poker Samp, applausi a scena aperta. In attesa di test più probanti, può già andare bene così.

Bolzano 0
Sampdoria 4
Reti: 23' p.t. Pazzini (rig.); 13' s.t. Cassano (rig.); 30' s.t. Pazzini, 47' s.t. Cassano.
Bolzano (4-4-2): Greco (30' s.t. Molinaro), Aiello (20' s.t. Laratta, 31' s.t. Volante), Coppola (6' s.t. Bradiani, 22' s.t. Di Ponzio), De Stefano (29' s.t. Paonessa), Sapone, Garzisi (15' s.t. Bontempelli), Filippini (10' s.t. Rametta), Di Gennaro, Selvarolo, Nakai (33' p.t. Maffei), Gaudio (6' s.t. Amofah). A disposizione: Kabilo, Francioso, Sanfilippo, Vazzana. Allenatore: Giuseppe Fioriello.
Sampdoria p.t. (4-4-2): Castellazzi, Cacciatore, Lucchini, Rossi, Zauri, Padalino, Tissone, Sammarco, Franceschini, Marilungo, Pazzini.
Sampdoria s.t. (4-4-2): Castellazzi (42' Costantino), Stankevicius, Volta, Gastaldello, Ziegler, Dessena (31' Regini) , Palombo, Poli (37' Soriano), Mannini, Cassano, Pazzini (37' Marilungo). A disposizione: Mustacchio, Bellucci. Allenatore: Luigi Del Neri.
Arbitro: Mery di Bolzano.
Assistenti: Leonarduzzi di Merano e Lex di Merano.
Note: ammonito al 21' s.t. Laratta; pomeriggio soleggiato, campo in ottime condizioni, un migliaio gli spettatori.

(Sampdoria.it, 22 luglio 2009)

Del Neri ritrova il "suo" mediano: Tissone, classe e concretezza

MOENA (TN) - La casa sul confine dei ricordi, la stessa sempre, come tu la sai. E tu ricerchi là le tue radici se vuoi capire l’anima che hai. Fernando Damián Tissone, le sue radici, avrà tempo e modo di imparare a conoscerle. In riva al mare di quella Liguria da dove il suo bisnonno paterno, Vincenzo Andrea emigrante savonese di Quiliano, s’imbarcò come tanti e partì alla volta dell’Argentina. Là, a Quilmes, città della provincia di Buenos Aires, pochi chilometri dalla capitale, da argentino, Fernando Damián nasce il 24 luglio 1986.

Primi calci. Sotto la buona stella dell’anno di Mexico 86 e del secondo titolo mondiale albiceleste targato Diego Armando Maradona, Tissone muove i primi passi nel mondo del pallone. Quella del Lanús è la cantera dove diventa professionista e comincia a far capolino in prima squadra. Tra i grandi non fa però in tempo a esordire: la chiamata dell’Italia arriva improvvisa da Udine.

In Italia. Gli osservatori friulani vedono in quel talentuoso centrocampista offensivo dal doppio passaporto, argentino e italiano, un potenziale campioncino. Siamo nel gennaio 2005 e Fernando, non ancora diciannovenne, veste il bianconero. Luciano Spalletti lo lancia a Siena, il 23 aprile, ma è l’anno seguente con Cosmi prima e con Galeone poi a entrare in pianta stabile nella formazione titolare, collezionando 24 presenze in Serie A e qualche apparizione in Europa, tra Champions e Uefa. La consacrazione nel nobile palcoscenico tricolore giunge a Bergamo, dove ceduto per metà disputa agli ordini di Colantuono un 2006/07 da incorniciare. Trequartista, mediano, regista, esterno: dove lo metti, Tissone sta, con la costante di un rendimento altissimo e di qualche gol, 3, i primi in Italia.

Con Del Neri. Se possibile, la stagione successiva va ancora meglio. Merito del nuovo tecnico bergamasco Gigi Del Neri che lo colloca in cabina di regia al fianco di Tiberio Guarente e gli affida le chiavi del centrocampo nerazzurro. Il mister di Aquileia è ben ripagato: 35 gettoni conditi da 3 reti scatenano l’interesse di mezza massima serie. Alla fine, alle buste, la spunta l’Udinese che lo riporta al “Friuli” pagando moneta sonante.

Radici. Complice qualche infortunio di troppo, la strada ascendente di Fernando Damián Tissone si è un poco smarrita nel campionato concluso due mesi or sono. Alla Sampdoria - dove arriva in compartecipazione -, in Liguria, a pochi chilometri dall’entroterra del bisnonno, il giovane centrocampista argentino ha tutte le carte in regola per ritrovarla. Le tue radici - in fondo - danno la saggezza, e proprio questa è forse la risposta, e provi un grande senso di dolcezza.

(Sampdoria.it, 22 luglio 2009)

martedì 21 luglio 2009

Cassano show al “Benatti” in attesa del Bolzano

MOENA (TN) - Continua a gambe levate la preparazione della Sampdoria sotto il sole velato della Val di Fassa. Anche oggi, al "Benatti" di Moena, i blucerchiati di mister Gigi Del Neri hanno effettuato una doppia seduta. Il menù del giorno non è variato rispetto al resto del ritiro: stretching iniziale, partite a campo ridotto, schemi a go-gò; ma il pezzo forte della giornata lo ha regalato Antonio Cassano.

Antonio show. Non fai in tempo ad arrivare sulle tribunette dell'impianto moenese che ti accorgi che Peter Pan è in gran vena. E non solo a proposito di giocate sontuose. Ride, scherza e ne ha simpaticamente per tutti, già di prima mattina: alla faccia di chi lo accusa di non connettere se non dopo mezzogiorno. La partitella comincia con un consiglio: il «Volta, qualche volta di prima la palla…» precede una domanda sarcastica al giovane compagno che solca di corsa il campo: «Mustacchio che stai a fa'?!».

Complimenti. Tra un passaggio ravvicinato e l'altro si prosegue poi con una tirata d'orecchie a Ziegler corredata da un «Reto, movimento, mi raccomando». Infine c'è posto per i complimenti («Grande France» e «Bravo Pada! Dammi un cinque, bravo!») prima di concludere in bellezza: un pallonetto al prof. Tibaudi (apostrofato così: «Sei troppo bassoooo!») finisce puntualmente a gonfiare la rete e chiude lo show. Autografi e foto, oggi, valgono doppio.

Bolzano. Intanto domani, preceduta da una normale seduta mattutina, è in programma quella che, dopo il rinvio della sfida coi Monti Pallidi, è divenuta la prima amichevole della stagione. Al “Benatti” di Moena, alle ore 17.00, avversario della banda Del Neri sarà il Bolzano, fresco di retrocessione dalla Seconda Divisione di Lega Pro alla Serie D.

(Sampdoria.it, 21 luglio 2009)

Spostata al 30 luglio l'amichevole coi Monti Pallidi

MOENA (TN) - Un posticipo in realtà, non un annullamento come era stato deciso in un primo tempo. Dopo lo stop forzato a causa del maltempo, Monti Pallidi-Sampdoria si disputerà regolarmente. La tradizionale amichevole contro i dilettanti della Val di Fassa sarà infatti recuperata giovedì 30 luglio prossimo presso il campo sportivo "Cesare Benatti" di Moena, calcio d'inizio alle ore 17.00.

(Sampdoria.it, 21 luglio 2009)

Stanke scruta l’orizzonte: «Possiamo andare lontano»

MOENA (TN) - Marius Stankevicius l’Avisio non lo teme. Mettersi a mollo nel corso d’acqua che nasce dalla Marmolada e attraversa la Val di Fassa e Moena, per lui, sembra una bazzecola. Gelido sì, ma nulla è a confronto col Mar Baltico che bagna le coste della sua Lituania. «Io al freddo di casa mia sono abituato, ma non direi che fare il bagno qui sia una cosa così difficile - ammette senza scomporsi più di tanto il biondissimo Marius -. E poi non sono l’unico a farlo. Sono in molti, dopo l'allenamento, a bagnarsi e a stare nell’acqua fredda senza problemi. Ora sto spingendo alcuni miei compagni a immergersi completamente, ma Dessena e Marilungo, ad esempio, l’hanno già fatto da soli».

A proposito di casa tua, in Lituania sei stato eletto miglior calciatore 2008 e sei particolarmente amato. Tornerai lì a fine carriera?
«Alla fine della mia carriera calcistica ho ancora tempo per pensarci. Ho appena compiuto 28 anni, penso a giocare e penso ai miei figli che devono finire la scuola. Di sicuro avrò due possibilità: rimanere in Italia o tornare in Lituania. Sceglierò serenamente. D’altronde sono quasi otto anni che sono qui da voi, in un certo mi sento di essere, tra virgolette, italiano. Nel vostro paese ormai, anche grazie alle belle persone e ai bravi calciatori che ho incontrato in questo periodo, non mi fanno più sentire uno straniero».

Alla Sampdoria siete quasi tutti italiani, qualche straniero e parecchi giovani.
«Con questo bel gruppo penso che possiamo fare davvero bene. Ci sono tanti giovani bravi e rispettosi, che vedo allenarsi bene e crescere nella maniera giusta, facendo l’esperienza necessaria».

Quest'anno poi, dopo un bel periodo insieme a Brescia, hai ritrovato Daniele Mannini.
«Sono davvero contento. Quando è arrivato Daniele ho pensato che ogni tanto qualcuno lo si ritrova. Sono felice di rincontrarlo e di poter giocare nuovamente con lui».

Dove può arrivare questa Samp?
«Per la mia esperienza, non dico mai dove potremo arrivare. Mi sento di dire che tutti insieme, uniti possiamo andare lontano. Quanto lontano non lo so, solo il tempo lo può dire; ma ripeto siamo veramente un bel gruppo, sia i ragazzi sia tutto lo staff e questo è un punto di partenza».

Lo staff è cambiato e con lo staff il modulo, che non è più lo stesso della scorsa stagione.
«Con il 4-4-2 di Del Neri penso che siamo sulla buona strada. Poi quello di terzino destro è il ruolo che preferisco, ci ho giocato spesso e ci gioco in Nazionale. Per questo ruolo il mister mi chiede concentrazione, di dare tutto in campo. Lo ripeto spesso: per me l’importante è giocare, cercare di farlo bene e arrivare così a risultati importanti».

Di sicuro c’è voglia di migliorare e migliorarsi. Anche dal tuo punto di vista?
«Certo, il mio obbiettivo fare ancora meglio di quello che ho fatto l’anno scorso. Intendo fare vedere chi è Marius Stankevicius e a quale livello può arrivare ancora».

Com’è la vita in ritiro? Il tempo libero come lo impieghi?
«Guardo più che altro film, sento gli amici e soprattutto la mia famiglia che non mi fa mai mancare sostegno e mi dà forza. Poi giochiamo spesso a ping pong: Reto Ziegler è il più bravo ma anche Castellazzi e Mustacchio che è appena rientrato non sono per niente male».

(Sampdoria.it, 21 luglio 2009)

lunedì 20 luglio 2009

Abbonamenti, la fase di prelazione si chiude a quota 15.200

GENOVA - Si è conclusa sabato scorso la seconda fase della campagna abbonamenti della Sampdoria 2009/10. E il dato è decisamente soddisfacente: sono circa 15.200 gli abbonati alla stagione passata che, ad oggi, hanno deciso di rinnovare la tessera e proseguire così quel rapporto di fedeltà che li lega ai colori blucerchiati.

Aumento. Una cifra considerevole a prescindere ma che assume un valore ancor più grande se si considera che è in aumento di circa un migliaio di abbonamenti rispetto alla chiusura della fase di prelazione del 2008/09. Una cifra che inoltre è inevitabilmente destinata a salire. Da oggi, lunedì 20 luglio, a mercoledì 22 luglio, presso il Sampdoria Point, sarà infatti possibile, per gli abbonati 2008/09 di Tribuna e Distinti che non hanno ancora fatto valere la prelazione, cambiare il proprio posto all’interno del settore di riferimento.

Vendita libera. A partire da giovedì 23 luglio avrà invece inizio la vendita libera. Presso tutte le ricevitorie abilitate Lis Lottomatica ed il Sampdoria Point di via Cesarea la vendita dei nuovi abbonamenti continuerà fino a venerdì 21 agosto prossimo.

(Sampdoria.it, 20 luglio 2009)

Moena, Fiorillo e Mustacchio arrivano e si allenano a parte

MOENA (TN) - Un po’ di palestra, poi raffica di tiri per l’uno e decine di giri di campo per l’altro. L’uno è Vincenzo Fiorillo, l’altro Mattia Mustacchio. Freschi di approdo a Moena e reduci dai Giochi del Mediterraneo (svaniti in finale contro la Spagna), i due azzurrini hanno svolto questa mattina il loro primo allenamento stagionale. Come ovvio, per Vincenzo e Mattia, ancora a corto di preparazione, si è trattato di una doppia seduta a parte, in attesa di aggregarsi entrambi al resto della squadra.

Gli schemi. Resto della squadra che si è diviso, come consuetudine di questo ritiro, alternativamente tra atletica, tecnica e tattica. Degna di rilevanza l’ora abbondante - dalle 10.30 alle 11.30 del mattino - che mister Del Neri ha dedicato agli schemi a tutto campo: azioni impostate dalla difesa, rifinite dalle fasce o dal centrocampo e finalizzate dall’attacco, con tutti gli effettivi - eccetto l’ultima giovane coppia arrivata - abili e arruolabili.

Pazzo-gol. A chiudere il pomeriggio di lavoro in Val di Fassa è una partitella in piena regola: undici contro undici, maglie blu (Costantino; Cacciatore, Lucchini, Rossi, Ziegler; Padalino, Poli, Tissone, Franceschini; Bellucci, Pazzini) contro pettorine gialle (Castellazzi; Stankevicius, Gastaldello, Volta, Zauri; Dessena, Palombo, Sammarco, Mannini; Cassano, Marilungo). La prima frazione di 10 minuti si chiude con un nulla di fatto; l’equilibrio della seconda (in cui Regini entra per Volta, Soriano per Poli e i portieri cambiano casacca) lo spezza nel finale Giampaolo Pazzini: lancio di Padalino, stop di petto, sinistro al volo e gol del definitivo 1-0 blu.

(Sampdoria.it, 20 luglio 2009)

Rossi ha un obbiettivo: «Dimostrare di essere da Samp»

MOENA (TN) - L’impressione che ti dà Marco Rossi non appena gli stringi la mano è quella del più classico dei bravi ragazzi. Educato, simpatico, posato. Compirà ventidue anni il prossimo 30 settembre, il nuovo difensore blucerchiato e ha l’aria di chi non sia capace di far male neppure ai noiosissimi tafani che pullulano qui in altura, in mezzo ai campi. In campo, sul prato del “Benatti”, Marco però, prestato dal Parma nell'operazione-Mirante, si trasforma come d’incanto. E dalle sue parti non si passa, nemmeno i tafani di cui sopra. «Sono contentissimo di essere approdato in una grande squadra come la Sampdoria - confessa Rossi col sorriso sulle labbra -. Sono giovane e ovviamente arrivo con tanto da imparare, da Del Neri, dai miei compagni e soprattutto dai difensori che ci sono in squadra».

Si tratta della tua prima avventura lontano dall’Emilia?
«Sì, sono cresciuto nelle giovanili del Parma, lì ho fatto tutto il settore giovanile prima di arrivare in prima squadra, di fare metà stagione in prestito al Modena e tornare infine nella mia città. Questa, è vero, è la mia prima esperienza lontano da casa, ma avevo voglia di cambiare ambiente: ho tutta l’intenzione di dimostrare di poter giocare nella Sampdoria e di guadagnarmi la riconferma».

Giocare in quale ruolo?
«Sono un centrale mancino, piuttosto alto e propenso al gioco aereo, e all’occorrenza posso giocare terzino sinistro. Io mi metto a completa disposizione del mister. Poi giocare con la difesa a quattro è quello che, a parte l’anno scorso con Guidolin, ho sempre fatto e che preferisco fare».

La Sampdoria che impressione ti ha fatto?
«Ottima, c’è serietà, entusiasmo e poi c’è la voglia di migliorare il campionato dell’anno scorso. Mi trovo bene, sia coi compagni che col mister. In questi giorni stiamo lavorando tanto, accumulando parecchia fatica in attesa che arrivi la brillantezza».

Tu, comunque, ti sei già fatto notare bloccando Antonio Cassano in partitella.
«Antonio era ancora un po’ imballato. Di certo quando entrerà in forma sarà molto più dura».

Con lui e Pazzini ci sarà da faticare in allenamento…
«Sono due grandi giocatori, senza dubbio. Quest’anno avrò l’opportunità di giocarci contro tutti i giorni e avrò solo da imparare».

I tifosi blucerchiati hai già imparato a conoscerli?
«Sì, certo, sono un pubblico speciale, sono sempre molto numerosi agli allenamenti e ci fa un grande piacere che ci seguano anche qui in montagna».

Del derby te ne hanno già parlato?
«Come no… So che ci tengono molto e mi stanno mettendo nella testa che quelle due sono le partite più importanti della stagione».

E in quelle due partite ti troverai di fronte un tuo omonimo…
«Lo so, ci ho pensato e sarebbe davvero un bel duello, magari ci si trova pure uno contro l’altro sulla stessa fascia. L’importante però è che vinca il Marco Rossi della Sampdoria».

(Sampdoria.it, 20 luglio 2009)

domenica 19 luglio 2009

Bellucci ha sete di gol: «Voglio tornare importante»

MOENA (TN) - Bellucci 3, la rivincita. Il suo debito con la malasorte, Claudio, trentaquattro primavere ma ancora una voglia matta di gonfiare le reti avversarie, spera di averlo saldato. Tre interventi chirurgici in meno di un anno e mezzo gli hanno intriso d’amaro l’ultimo biennio alla Sampdoria, la squadra dov’era diventato grande. Conclusa la rieducazione per il suo ginocchio sinistro operato lo scorso 30 marzo, giovedì sera Claudio Bellucci s’è presentato tirato a lucido all’Hotel Dolomiti. Con la smania di un giovincello e il coraggio di rimettersi in marcia. «Se giochi a calcio, il coraggio ce l’hai per forza - comincia, a Moena, il centravanti di San Basilio -. Dopo il terzo infortunio di seguito ci vuole senza dubbio forza morale. Io ce l’ho, sono a posto sotto questo punto di vista. Poi, certo, sentire la stima dell’ambiente mi dà una carica ulteriore per cercare di tornare quello dell’inizio dello scorso anno. Già, perché all’inizio del campionato, ero sì reduce dall’infortunio al tendine, ma mi ero ripreso alla grande. Poi è subentrato il problema al ginocchio e sappiamo tutti com’è finita».

Ora come stai?
«Mi sento molto bene. Ovvio, devo recuperare la settimana in cui ho lavorato da solo a Genova, ma non sono molto indietro. Per mettermi al passo dei miei compagni diciamo che sono a buon punto. Con loro ho fatto già qualcosa: partitella, qualche esercitazione tattica. Ripeto, mi sento molto bene, organicamente devo migliorare ma sono qui per questo».

Per quest’anno quale obbiettivo ti poni?
«Il mio obbiettivo, lo scorso anno, era quello di tornare a far qualcosa di importante per la squadra e per i miei compagni. È il mio obbiettivo anche quest’anno, con la speranza che la sfortuna mi lasci finalmente in pace. I gol? Quando uno sta bene e ha il morale alto i gol arrivano. L’importante è essere alla pari con gli altri e giocarsi le proprie carte; il resto sono chiacchiere».

E per la Samp che stagione prevedi?
«Siamo una squadra giovane e ambiziosa. Ci sono tanti ragazzi bravi, che si applicano e tentano anche il numero; e questo può far solo che bene. Logico che dobbiamo lavorare, come tutte le squadre del resto. Quando si cambia allenatore poi ci vuole ancora più attenzione, soprattutto quando si cambia radicalmente mentalità».

Tu di tecnici in carriera ne hai avuti tanti. Del Neri che tipo è?
«Il mister l’ho conosciuto e posso dire che ho ritrovato la stessa persona di cui mi hanno sempre parlato bene. Non per fare il ruffiano o il perbenista, ma ho sentito con le mie orecchie e visto coi i miei occhi tutto ciò che di buono mi era stato detto sul suo conto. Sono sicuro che con lui non ci saranno problemi, abbiamo parlato e la pensiamo alla stessa maniera».

Anche se là davanti ci sarà tanta concorrenza?
«Certo, io questa situazione la vivo tranquillamente e mi dà la forza per tornare a fare ciò che facevo prima. Quello che hanno fatto di buono Cassano e Pazzini, d’altronde, è sotto gli occhi di tutti. Sono sincero quando dico che sono molto contento per quello che sono riusciti a combinare insieme, perché se avessimo vinto la Coppa Italia la avrei vinta anch’io, se fossimo entrati in Uefa attraverso il campionato ci sarei entrato anch’io, anche da infortunato. E poi so che ciò che hanno fatto loro nei mesi scorsi, lo stavo facendo io ad inizio campionato e l’avevo fatto pure l’anno prima, quindi sono tranquillo».

In effetti, insieme con Cassano, avevi fatto sfracelli…
«Con Antonio in campo siamo sempre stati sulla stessa lunghezza d’onda. Lo ha sempre sottolineato anche lui e questo mi fa molto piacere. Ciò non toglie che Giampaolo sia un grande giocatore e misurarmi con loro rappresenta per me un grandissimo stimolo. Resta il fatto che io mi alleno per giocare la domenica, non ho proprio in mente di allenarmi per non giocare: questo è lo stimolo che ho da sempre e porterò dentro fino alla fine».

Tu, Cassano, Pazzini ma non solo. Tra i centravanti c’è pure Guido Marilungo, un pivellino che non ha mai nascosto di ispirarsi a Claudio Bellucci.
«Mi rivedo in lui in tantissime cose, nella rabbia con cui gioca, nella grinta che ci mette per arrivare. Dipende tutto da lui, le doti e le caratteristiche per diventare un calciatore di Serie A ce le ha tutte. Io spero veramente che la fortuna gli dia una mano perché ne abbiamo bisogno tutti e ne avrà bisogno anche lui».

Ti senti un veterano di questa società? Una chioccia per il gruppo e un beniamino dei tifosi?
«Mi alleno sempre al massimo, al cento per cento, penso di essere un esempio silenzioso e darlo, l’esempio, ai più giovani. Qui di giovani ce ne sono tanti, ma non mi fanno sentire vecchio, anzi, a volte mi sento più ragazzino di loro. Essere qua adesso, dopo tanti anni, è molto bello. Sono sempre sul pezzo, a giocarmi le mie carte. La gente poi mi vede come uno che dà tutto in campo e questo non può che rendermi felice».

(Sampdoria.it, 19 luglio 2009)

Seduta leggera al "Benatti" prima della domenica di riposo

MOENA (TN) - Seduta mattutina leggera, poi giornata di riposo. Sotto uno splendido sole trentino, questo il programma domenicale della Sampdoria, reduce da una settimana di intenso lavoro a Moena e bisognosa di un poco di relax. Per il pomeriggio di licenza, sono tanti i familiari dei blucerchiati arrivati in Val di Fassa. Giornata speciale, infine, per Luca Castellazzi, che oggi compie 34 anni e festeggia il terzo compleanno di questo ritiro dopo quelli di Cassano e Stankevicius.

(Sampdoria.it, 19 luglio 2009)

Giovane, forte e mancino: il nuovo signor Rossi doriano

MOENA (TN) - Ora, la sua carriera, potrà tingersi di altri colori. Ufficialmente. Dal gialloblù - del Parma e del Modena - all’inconfondibile blucerchiato. Saranno Genova e la Sampdoria le nuove case di Marco Rossi, difensore centrale mancino, già da una decina di giorni alla corte di Luigi Del Neri e da oggi doriano a tutti gli effetti (in prestito dalla società ducale con diritto di riscatto della compartecipazione). Ventidue anni da compiere il prossimo 30 settembre e un curriculum già di tutto rispetto maturato tutto sulla via Emilia, Marco, malgrado l’ancor tenera età, ha già alle spalle 79 presenze tra i professionisti (30 in A, 38 in B, 6 in Coppa Italia e 5 in Coppa Uefa) più 18 gettoni nelle nazionali giovanili.

Casa e bottega. A Parma, Rossi nasce e cresce in tutti i sensi: nel fisico (diventando un marcantonio di 1 metro e 88 centimetri) e nel mondo del calcio. Coi ducali gialloblù - per cui tifa fin da bambino - fa la più classica delle trafile: al fianco di compagni come Daniele Dessena, Luca Cigarini e Arturo Lupoli, guida le varie retroguardie parmigiane fino alla formazione Primavera. L’esordio in Serie A arriva una domenica di ottobre del 2005: Fiorentina-Parma 4-1. In panchina siede Mario Beretta, il quale, complice anche una sequela di infortuni, gli dà fiducia in altre 9 occasioni. Rossi ripaga la stima con un gol decisivo contro il Chievo; ma l’anno successivo (2006/07), con Pioli in panchina, trova poco spazio e la società decide di mandarlo in prestito.

Modena e ritorno. Ad accoglierlo ci pensa il Modena, serie cadetta, una sessantina di chilometri e meno di un’ora da casa. Zoratto prima e Mutti poi gli consentono di ritagliarsi tra i canarini un ruolo importante che gli vale la prima convocazione in Under 21 e, a fine stagione, il ritorno alla base. Lì trova Mimmo Di Carlo, il quale oltre a provarlo talvolta sulla fascia sinistra gli affida in qualche occasione estiva la fascia da capitano. Non ancora ventenne, Rossi comincia alla grande il suo 2007/08: pronti, via e subito una rete da cineteca alla prima giornata di campionato (sinistro a giro dal limite dell’area contro il Catania). Ma il cammino dei crociati si complica nel finale e l’arrivo di Cúper coincide con la prima, storica retrocessione gialloblù in Serie B, dove nell’ultimo campionato, culminato con l’immediata risalita, il neoblucerchiato ha collezionato 20 presenze.

Omonimi. Infine, qualche curiosità anagrafica. Con quel nome e cognome tipicamente italiano, Marco Rossi non sarà il primo a vestire la maglia blucerchiata. Il suo omonimo predecessore, leva ’63, torinese di Druento ed ex allenatore dello Spezia, giocò 37 partite a cavallo tra il ’93 e il ’95 prima di emigrare in Messico, nelle fila dell’America. E i Rossi alla Sampdoria non si fermano qui. Dagli almanacchi ne emergono altri due: Federico, terzino sinistro del ’57, di Busseto (Parma), 60 presenze in prima squadra e un trionfo nell’ultimo Torneo di Viareggio doriano del ’77, e Mario, mediano classe ’46, autore di una fugace apparizione nella Coppa Italia 1965-66.

(Sampdoria.it, 19 luglio 2009)

sabato 18 luglio 2009

La partitella in famiglia finisce a reti bianche

MOENA (TN) - Non sarà la stessa cosa ma la sgambata c’è stata lo stesso. Anche per non deludere il fottio di tifosi della Sampdoria arrivati apposta per l’evento, il primo della stagione. Niente Monti Pallidi allora - a causa dei temporali che hanno imperversato per ore su Moena, innevato le cime che la circondano e reso il terreno da gioco ai limiti della praticabilità -, sì ad una partitella in famiglia.

10 contro 10. Un’amichevole sui generis, quella di un “Benatti” brulicante di blucerchiato, snodatasi in quattro tempi da 10 minuti l’uno, giocata a campo ridotto e in 10 contro 10. Tenute ufficiali blu contro tenute ufficiali bianchi. Tra i primi figurano: Castellazzi; Cacciatore, Lucchini, Rossi, Regini; Mannini, Soriano, Sammarco, Franceschini; Pazzini rigorosamente col 10 sulla schiena e solo là davanti. Tra i secondi invece agiscono Costantino; Stankevicius, Gastaldello, Volta, Zauri; Padalino, Tissone, Ziegler; Marilungo e Cassano, con un insolito numero 7.

Reti bianche. Tra rari sussulti, i quaranta minuti di gioco finiscono a reti bianche. Reti per modo di dire perché i pali sono asticelle gialle. Anche se, a dire il vero, Antonio Cassano le mani a Castellazzi sembrava averle piegate sul finire del primo mini-tempo. Nulla da fare: l’arbitro Francesco Conti, vice di Del Neri, dà corner e basta. Il mister staziona a bordocampo, ogni tanto accenna un «bravi, bravi, andiamo!», ma non si scompone più di tanto. Anche perché le difese sono accortissime e gli attacchi hanno vita dura. Si chiude 0-0, dunque, in attesa del riposo pomeridiano di domani, tutti sotto la doccia e via al tourbillon delle foto ricordo. La prima, in qualche modo, è andata.

(Sampdoria.it, 18 luglio 2009)

Blucerchiato Pazzo: «Vogliamo regalare gioie ai nostri tifosi»

MOENA (TN) - Patty Pravo e la sua Pazza idea risuonano a tutto volume fuori dalla palazzina del “Benatti”. Opera degli Ultras saliti a Moena e del loro specialissimo jukebox d’altri tempi. Due casse e via alla musica. Nell’attualissima hit-parade del tifo doriano, Giampaolo Pazzini, per tutti il Pazzo, è parecchio in alto. Malgrado la sua militanza blucerchiata sia davvero esigua, l’affetto che i tifosi gli riservano ogni giorno ha qualcosa di speciale. E anche oggi, il centravanti di Pescia - per lui uno striscione con tanto di baciccia e nome del paese - non si esime dal concedersi a chi lo reclama a gran voce per catturare un ricordo di questo ritiro dolomitico. «L’ho sempre fatto - ammette Pazzini -, quando riesco e posso mi fermo sempre volentieri a fare foto e autografi. Credo sia un piacere per noi, un lato bello del nostro lavoro».

Lavoro che in questi giorni è stato pesante. Com’è partita questa avventura 2009/10?
«Bene, davvero. È il mio primo ritiro qui alla Samp, ci sono sensazioni nuove, abitudini diverse, in un posto dove non ero mai stato. Anche se il mister è nuovo e sono cambiate tante cose, stiamo lavorando tanto e bene: sono contento e fiducioso».

Mister nuovo, vita nuova?
«Sicuramente qualcosa cambierà rispetto ai due anni precedenti quando si giocava con un modulo differente. Quest’anno cambiando il modulo, cambiano per forza tante cose. Stiamo lavorando quotidianamente per cercare di capire cosa vuole Del Neri da noi; è ancora un po’ difficile ma ci stiamo mettendo il massimo impegno per assecondarlo al meglio».

Sarà la stagione più importante della tua carriera?
«Tutte le stagioni sono importanti, tutti gli anni hanno motivazioni particolari. Senza dubbio quest’anno dovrò confermarmi ai livelli dello scorso e poi c’è il mondiale, un sogno per qualsiasi calciatore. Tutto passa però dal lavoro e dall’annata che farò alla Sampdoria, io voglio fare bene qui, poi il resto si vedrà».

La tua permanenza blucerchiata è sembrata vacillare di fronte ad un’offerta del Napoli molto sostanziosa. Ne sai qualcosa?
«Questo l’ho saputo soltanto tramite i giornalisti. È chiaro che io qua stia benissimo, sono arrivato a gennaio e ho subito segnato tanti gol. Non posso essere che contento che la Sampdoria abbia rifiutato questa offerta. Tra campionato e Coppa Italia, da gennaio a maggio, è stato un periodo molto bello, sarebbe il massimo poter continuare così. Chiaro che è difficile ma ci metterò tutto l’impegno possibile».

Con Cassano parti in vantaggio, vi intendete a meraviglia. Siete una delle coppie più forti della Serie A?
«Non mi piace parlare di me stesso. Di sicuro con Antonio ci conosciamo già da qualche mese, abbiamo fatto bene nel girone di ritorno e vogliamo ripeterci in questo nuovo anno per tutti noi importante. Spero solo che Cassano e Pazzini, insieme a tutta, la Samp facciano un bel campionato e regalino soddisfazioni a loro stessi, alla squadra e soprattutto gioie ai tifosi».

(Sampdoria.it, 18 luglio 2009)

Maltempo a Moena: annullato il test coi Monti Pallidi

MOENA (TN) - Niente esordio stagionale, oggi, per la Sampdoria. L'amichevole coi Monti Pallidi, prevista per questo pomeriggio alle ore 17 al "Benatti" di Moena, è stata annullata a causa del maltempo. La pioggia che da ieri sera si sta abbattendo incessantemente sulla Val di Fassa ha costretto i blucerchiati, di comune accordo con la squadra locale, a dover rinunciare al primo test 2009/10, sia a causa del terreno di gioco impraticabile sia per scongiurare infortuni dopo giorni di pesanti carichi di lavoro. Alle 17, dunque, è in programma una regolare seduta di allenamento.

(Sampdoria.it, 18 luglio 2009)

venerdì 17 luglio 2009

Marotta e il mercato: «Mancano ancora alcuni tasselli»

MOENA (TN) - «Mancano ancora alcuni tasselli. Possiamo definirci un cantiere aperto». La metafora, in questi giorni di lavori in corso, calza a pennello. E Beppe Marotta, appena giunto a Moena, riesce ad esprimere il concetto. In pieno. La Sampdoria non è ancora al completo. Un concetto espresso a chiare lettere davanti a microfoni e taccuini, mentre fuori nuvole nere cominciano ad addensarsi e non lasciano presagire altro che pioggia. L’amministratore delegato, d’altronde, dalle acque non sempre limpide delle trattative sa come venirne fuori. Anche se, oggi come oggi, non pare affatto semplice. «Come vedete - chiarisce Marotta - i movimenti sono pochi. Si tratta di un mercato difficile, condizionato da una contrazione di carattere economico per la quale non mi sembra giusto ricorrere a spese folle. Dal canto nostro, agiamo con la consueta parsimonia, siamo attendisti ma questo non vuol dire che non vorremmo mettere a disposizione di Del Neri una squadra forte e competitiva per i nostri programmi».

Linee guida. Qualcosa - è fuor di dubbio - serve davvero a questo Doria. Un difensore forse? I nomi che si fanno sono quelli di Manfredini, Domizzi e Dainelli. Il direttore blucerchiato non chiude le porte a nessuno, ma nemmeno le spalanca. «Sono tre bravi giocatori - ammette senza dubbi -. Poi però di nominativi se ne fanno tanti e di occasioni ne possono nascere da un momento all’altro, magari in base a ciò che succede nelle altre squadre. È evidente che purtroppo noi non possiamo disporre di grandi cifre quindi agiremo con cautela. Voglio sottolineare però che quattro giocatori - Mannini, Zauri, Tissone e Rossi - sono arrivati con una logica economica molto valida. Continueremo a lavorare seguendo questa linea guida, soddisfatti di quello che abbiamo fatto finora».

L’esterno. Detto della retroguardia e delle strategie, un ruolo attualmente scoperto nello scacchiere del nuovo tecnico è quello dell’alter ego di Padalino, un’ala destra che - il refrain è questo - sappia volare. Marotta concorda: «Non nascondo che bisogna trovare un esterno di un certo spessore per valorizzare al massimo quella che è una filosofia tattica di Del Neri; una filosofia che si discosta da quella di Mazzarri. Le idee sono tante ma cozzano con la nostra rigidità economica. Di sicuro proveremo a scovare le opportunità che quotidianamente si possono presentare. Resta il fatto che l’esterno è una pedina importante e ne siamo perfettamente consapevoli».

Le cessioni. Detto dei possibili arrivi, siamo al capitolo cessioni sul quale l’a.d. varesino spiega le possibili evoluzioni: «Sul fronte delle partenze l’intoppo è rappresentato da Dessena. Daniele è un giocatore di valore ma che non coincide col discorso tattico di quest’anno. Stiamo cercando una collocazione adatta a lui, con l’obbiettivo di non svenderlo perché giovane, importante e vorremmo tutelarlo. Avevamo raggiunto un accordo col Parma e col Cagliari ma purtroppo non è andato in porto e questa situazione ci ha creato contraccolpi negativi. Quindi dobbiamo recuperare. Su Mirante invece non ci sono problemi. Sta per trasferirsi al Parma in prestito. Penso sia la scelta giusta in quanto in gialloblù potrà avere più spazio rispetto alla Sampdoria: siamo contenti per noi e per lui. Per il resto giocatori in soprannumero non ne abbiamo».

I sudamericani. «Non ne abbiamo - continua Marotta - eccezion fatta per i sudamericani Bottinelli e Fornaroli, per i quali esistono alcuni discorsi aperti in Argentina, dove hanno grandi estimatori. Bottinelli interessa al River Plate e al San Lorenzo, società dal quale lo abbiamo acquistato la scorsa estate. Entrambi i club sembrano propensi a investire dei soldi. Al momento sono impegnati in altre trattative ma comunque valuteremo se le loro offerte compatibili con una cessione a titolo definitivo. Fornaroli è giovane, lo abbiamo acquistato definitivamente a una cifra vantaggiosa. Noi non vorremo perderlo, vorremmo farlo maturare, è dell’87, e un prestito come per Mirante ci troverebbe contenti».

Stadio. Esaurito l’argomento-calciomercato, Beppe Marotta interviene sulla questione stadio. “Ferraris” o nuovo impianto? «Credo che il problema stadio - conclude il direttore - sia davanti gli occhi di tutti. Marassi rappresenta certamente un simbolo di emozioni e di storia, però è normale che questi valori da soli non bastano. Si devono considerare infatti aspetti come la sicurezza e l’ospitalità, ma soprattutto considerare che l’asset stadio comporta un notevole incremento di ricavi. Al fine di non rimanere staccati rispetto agli altri club, credo che la soluzione alternativa allo stadio di Marassi vada esaminata».

(Sampdoria.it, 17 luglio 2009)

Nuova amichevole: il 5 agosto Samp di scena a Varese

MOENA (TN) - Ancora un avversario sulla strada del pre-campionato della Sampdoria. Dopo Monti Pallidi, Bolzano, Feyenoord e Padova, al fitto calendario di amichevoli estive blucerchiate s'aggiunge infatti un altro test importante.

Varese. Mercoledì 5 agosto la Sampdoria sarà di scena a Varese, dove allo stadio "Franco Ossola", calcio d'inizio alle ore 20.30, affronterà i biancorossi padroni di casa, neopromossi in Prima Divisione di Lega Pro. L'ultimo incrocio con la società varesina risale al 14 marzo 1982: allora il Doria di Ulivieri militava in Serie B e fu sconfitto per 2-0 (reti di Salvadé e De Giovanni).

Ritiro. A Varese, la truppa di Del Neri si trasferirà nel corso della mattinata di domenica 2 agosto, il giorno dopo aver affrontato il Padova all'"Euganeo", ed effettuerà la seconda parte del ritiro. Nella città lombarda, Palombo e compagni si fermeranno fino a venerdì 7 agosto, allenandosi quotidianamente nell'impianto sportivo della città.

(Sampdoria.it, 17 luglio 2009)

Del Neri applaude i suoi: «Attenti e disponibili: avanti così»

MOENA (TN) - Il primo bilancio è positivo. Sembra una frase fatta ma è davvero così. A dieci giorni dai primi test a Bogliasco e alla vigilia della prima amichevole stagionale contro i Monti Pallidi (campo sportivo “Cesare Benatti”, ore 17 di domani), Gigi Del Neri sale nella sala stampa di Moena e fa il punto della situazione in casa blucerchiata. Schietto e sincero, come sin dal primo giorno. «Siamo partiti mercoledì scorso, è passata più di una settimana e si sta faticando bene - esordisce il mister di Aquileia, baseball cap U.C. Sampdoria d’ordinanza in testa -. Le cose procedono nel migliore dei modi, si fanno progressi, c’è un gruppo attento e voglioso, che lavora di buona di lena. Non posso che essere soddisfatto».

Dei nuovi acquisti che opinione s’è fatto in questi primi giorni?
«Mi hanno fatto un’ottima impressione, sono molto disponibili, attenti come il resto della squadra. Vedo che tutti quanti credono in quello che propongo. Ovvio che i frutti del lavoro si vedano poi, a posteriori, coi risultati, ma sto avendo risposte positive».

Anche da parte dei tanti giovani?
«Loro sono tutti bravi. Penso a Poli, che è arrivato da poco; penso a Cacciatore e Volta, senza dimenticare Regini e Soriano. Sono tutti ragazzi con buone caratteristiche. Ora bisogna vedere se i calciatori che devono ancora arrivare andranno a ricoprire i loro ruoli; penso che in questo caso i ragazzi in questione possano andare a fare esperienza, in Primavera o in squadre comunque importanti: noi puntiamo a valorizzare il settore giovanile, è un nostro dovere e siamo sulla strada giusta».

Parlava di calciatori in arrivo. È soddisfatto del mercato blucerchiato?
«Sì, sono contento. La società sta lavorando bene, nessuno mi pare stia facendo sfracelli ed è anche per questo che non sono affatto preoccupato. Oggi poi ha ripreso ad allenarsi Bellucci, è già a buon punto e si tratta senza dubbio di un acquisto importante».

Ancora qualcosa, però, manca a questa Samp.
«È indubbio, ciò che manca, soprattutto sotto il punto di vista numerico, è sotto gli occhi di tutti ma dobbiamo cercare di fare le cose per bene, ossia attingere al mercato per quello che realmente serve a noi».

Ai ragazzi servirà parecchio tempo per assimilare i suoi schemi?
«Non penso. Il tempo serve per applicare ciò che chiedo ma ogni partita è diversa da tutte le altre e perciò entrano costantemente in ballo novità. È ovvio che qualcosa rispetto allo scorso campionato cambierà».

Il reparto arretrato, ad esempio, che passerà a quattro.
«In questi giorni stiamo provando gli schemi difensivi in particolare. Devono sincronizzarsi i movimenti di una difesa a quattro e non è semplice, ma anche in questo caso devo dire che c’è molta attenzione e molta disponibilità di apprendimento. A breve cominceremo a lavorare sui calci da fermo, un altro aspetto importante».

Calci da fermo: una nota dolente dell’ultima stagione.
«Anche due anni fa a Bergamo abbiamo subito tanti gol da palle inattive, l’anno scorso però siamo migliorati. Il miglioramento va fatto appunto sugli errori e in base alle attitudini e alle qualità di ognuno. Noi stiamo cercando di inculcare un atteggiamento tattico produttivo in generale, che sappia mettere in campo il nostro modo di essere, di pensare e di credere e in cui a nessuno sarà tolto quello che sa fare».

Sembra un concetto, quest’ultimo, fatto apposta per Cassano…
«Sarà il nostro punto di riferimento. Sappiamo quello che può dare a questa squadra. In una società, però, devono lavorare tutti per il meglio, dal magazziniere al presidente. Dovremo sempre metterlo in condizione di esprimersi al massimo e questo compito spetta ovviamente ai suoi compagni».

Questo in campo. E fuori, con Cassano, come sta andando?
«Antonio sta affrontando benissimo questo ritiro. È un ragazzo con pregi e difetti, come chiunque, me compreso. Con lui c’è complicità e rispetto, come del resto c’è col resto del gruppo».

Domani prima amichevole, ha già in mente la formazione?
«Sì, ma mescolerò sempre le carte, come è mio costume. Di sicuro non vedrete mai il giovedì l’undici che giocherà domenica. Domani posso dire che quelli arrivati in questi giorni, Palombo, Dessena e Bellucci non dovrebbero essere della partita, mentre Poli potrebbe scendere in campo magari per dieci minuti».

(Sampdoria.it, 17 luglio 2009)