martedì 2 settembre 2008

Sampdoria-Porto '95: quando anche gli "Special One" sbagliano...

GENOVA - Sbagliano pure gli Special One? Ebbene sì. Il pensiero va a sabato sera, a Marassi. José Mourinho ha sbagliato. Non tanto sul campo - dove ci sarebbe comunque da discutere -, quanto in sala stampa l’infallibile mister-comunicatore a cui non sfugge nulla è incappato in una piccola gaffe, passata inosservata ai più. Al cronista curioso su come avesse vissuto la prima trasferta italiana della sua storia, che impressione avesse avuto della Serie A, dello stadio e del pubblico genovese, forse tradito dal caldo, dalla tensione post-partita o piuttosto dalla memoria, il neotecnico dell’Inter - che non è un pirla e che ama fare il “figo” - rispondeva più o meno così: “Per me non è stata una prima assoluta qui. Ci giocai col Porto di Bobby Robson, nel ’91. Nella Sampdoria c’era Eriksson…”. Eriksson sì, c’era, ma non certo nel 1991, quando in panca sedeva Vujadin Boskov e, da queste parti, si vinceva lo Scudetto.

Quel Doria-Porto a cui Mourinho faceva riferimento nell’afosa pancia del “Ferraris” si disputò invece quattro anni più tardi, il 2 marzo del ’95, quarto di finale di Coppa delle Coppe. All’epoca, il trentaduenne José da Setúbal faceva da interprete-assistente al vecchio volpone britannico Robson; e quella sera finì 0-1 per i lusitani grazie ad un gol del russo Yuran. Gol che, nel ritorno del “Das Antas”, con una splendida girata al volo, pareggiò un certo Roberto Mancini; gol che permise ai blucerchiati di agguantare i supplementari e passare il turno ai rigori. Ecco, Mancini e sconfitta: due buoni motivi che spiegano il perché anche uno Special One come Mourinho possa sbagliare. O meglio, rimuovere freudianamente.

Federico Berlingheri

4 commenti:

Anonimo ha detto...

all'andata avevo la febbre, disertai. la vidi in tv. al ritorno c'ero. ma per come andò nel turno dopo, era meglio uscire. poi magari no, chissà. boh.
ciao
s

Federico ha detto...

Io vidi la prima a Marassi, Distinti centrali. La seconda a casa (niente trasferte allora: non avevo ancora dieci anni; sarei andato a Parigi, però, in caso di finale, accidenti a Zenga!). Mio padre faceva il turno di notte ed ero solo con mia madre. Non ci speravamo. Si spiega così la mia voce rotta dall'emozione nel continuare a ripetere "abbiamo vinto, abbiamo vinto..." fino a pochi secondi prima di addormentarmi.
Ciao,
F.

Massimiliano ha detto...

Ciao Federico,
contro l'Inter ero nei distinti (lato nord vicino ad un gruppone di interisti). La Samp ha giocato un'ottima partita e se Antonio non si fosse impappinato, chissa'!? :-)

Peccato che non e' arrivata la ciliegina e peccato che si e' fatto male Hugo. Ma sono contento anche cosi'. L'abbonamento l'ho fatto comunque! ;-)

A presto.

Massy.

Federico ha detto...

Ciao Massi,
è vero, pareggiare con l'Inter è stato un peccato - ma, in fondo è andata bene così, dai -; ed è stato un vero peccato perdere Hugo in un'amichevole.
La ciliegina l'avrei vista bene pure io, anche perché davanti persiste il problema di sempre, quell'emergenza-punte con cui, da anni, si convive puntualmente ogni stagione...
Sull'abbonamento ti do ancora ragione: lo si fa sempre e comunque, a prescindere da tutto e tutti.
A presto,
F.