domenica 13 aprile 2008

Stellone, il "Barone" che oggi farà da spettatore

Il Principe e il Barone, che coppia ragazzi! Se pensate si tratti del promo del prossimo lungometraggio di Pieraccioni, magari in tandem con Ceccherini, vi sbagliate di grosso. Stiamo parlando di un duo che, oltre a far strabuzzare gli occhi di chi ha contratto il bacillo del tifo rossoblù, riuscì a riportare a suon di reti e giocate spettacolari, il Genoa in Serie A. 2004-05, i due in questione - avrete intuito - Diego Alberto Milito, il Principe, e Roberto Stellone, il Barone, ovvero 38 gol totali in una sola stagione; 21 il delantero di Baires, 17 il centravanti romano. Roba da record se si pensa che Pato Aguilera e Tomasone Skuhravy, nell’annus memorabilis ’90-91, ne segnarono 30, 15 a testa. Roba da mangiarsi le mani se si pensa che quel Grifone si ritrovò scaraventato in terza serie per illecito sportivo.

Di quella cavalcata finita in tragedia - sportiva e non -, Milito, rappresentò la certezza, una perentoria conferma dopo i 12 centri nello scorcio di campionato precedente; Stello, invece, si rivelò una piacevolissima sorpresa. Dopo gli alterni fasti di Napoli, il calvo ventisettenne ne veniva infatti da un anno più scuro che chiaro alla Reggina, un sacco di guai fisici e un periodo abbastanza ampio di appannamento. E, anche al principio dell’esperienza rossoblù, il Barone non diede segni di ripresa, tanto che finì per assistere da spettatore all’avvio stagionale: ai box in Coppa Italia con De Canio, titolare a Modena all’esordio in B e alla prima di Cosmi in panchina, fuori per i cinque turni successivi, dentro per qualche minuto contro Bari e Treviso, e ancora fuori contro Arezzo e Verona, Stellone tornò dal primo minuto solo contro l’Albinoleffe, all’undicesima giornata. Era il 30 ottobre 2004: cominciò lì la stagione dell’attaccante cresciuto nella Lodigiani di San Basilio. Cominciò con una doppietta ai minuti 11 e 68 per divenire la migliore, la più prolifica di sempre. Potente, fisico, elegante: come dimostrano i numeri, nel binomio d’alto lignaggio insieme col Principe, il Barone - finalmente, calvinianamente rampante - s’integrò alla perfezione. Con quella maglia numero 22, Stellone fece vere e proprio faville, rivelandosi fondamentale specialmente nel girone di ritorno - quando tolse parecchie castagne dal fuoco ad una squadra in debito d’ossigeno - segnando in tutti i modi e maniere e battendo il proprio record personale di marcature tra i professionisti.

Come visto, a fine anno, i gol furono addirittura 17 in 29 gare, un primato estemporaneo però, destinato - pare - a restare tale. In tre annate nel resuscitato Toro di Cairo, infatti, dove si rifugiò tre anni or sono in seguito al declassamento del Vecchio Balordo in Serie C, Stello ne ha segnati solo 14: 7 (2005-06), 4 (2006-07) e 3 (2007-08). Magro bottino per un centravanti delle sue potenzialità, bottino che la squalifica di questo pomeriggio non aiuterà di sicuro a migliorare.

Federico Berlingheri
(Goal.com, 13 aprile 2008)

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