venerdì 8 agosto 2008

Ricordi lusitani

Mancherà Antonio Cassano, mancheranno Fornaroli, Marilungo, Castellazzi, Bellucci e il quasi neoacquisto Bottinelli. Non ci saranno né il clima né l’attesa dei grandi match di Coppa ma, domani sera (calcio d’inizio alle 21,15; le 22,15 italiane), l’atmosfera del “José Alvalade” sarà comunque di quelli importanti. A tre anni dall’amichevole celebrativa del centenario dello Sporting di Lisbona (il 4 agosto 2005 finì 2-1 per i biancoverdi: autogol di Castellini, pari di Borriello, definitivo vantaggio di Liedson su rigore) e dal primo turno di Coppa Uefa pareggiato 1-1 contro il Vitória di Setúbal (il beniniano Tchomogo rispose a Francesco Flachi, il 15 settembre 2005, all’“Estádio do Bonfim”), la Sampdoria torna a giocare in Portogallo proprio contro i Leões della capitale e lo fa per la quinta volta nella sua storia.

Ad aprire le trasferte in terra lusitana fu l’andata degli ottavi di finale di Coppa delle Coppe 1985-86. Gli uomini di Bersellini, freschi trionfatori in Coppa Italia, affrontarono al “da Luz” di Lisbona i padroni di casa del titolato Benfica. Era il 23 ottobre ’85, finì 2-0: Diamantino e Rui Aguas resero vana la rete di Pino Lorenzo nel ritorno marassino di due settimane dopo e addio -solo momentaneo - al cammino internazionale.

Andò meglio, invece, contro il Porto di Bobby Robson, a distanza di quasi dieci anni, nei quarti di finale della stessa competizione. Grazie ad uno splendido destro al volo di capitan Roberto Mancini, il Doria rossocerchiato espugnò il “Das Antas” di Oporto ristabilendo in parità le sorti-qualificazione che parevano compromesse in seguito allo 0-1 genovese firmato dal russo Yuran. Quel giovedì 16 marzo ’95, i supplementari non bastarono per dirimere la questione. Ci vollero i rigori: i doriani (Mihajlovic, Jugovic, Maspero, Salsano e Lombardo) segnarono tutti, mentre Zenga respinse il penalty di Latapy, portando i suoi in semifinale e suggellando così una delle grandi notti europea di Sampdoria; notti che in Gradinata Sud e dintorni non vedono l’ora di poter rivivere.

Federico Berlingheri
(Goal.com, 8 agosto 2008)

Nessun commento: