mercoledì 22 ottobre 2008

Contro il Partizan, la "prima" a Belgrado

GENOVA - Contrariamente a quanto si possa pensare (e a ciò che scrive il sito ufficiale della Uefa) la Sampdoria giocherà domani sera a Belgrado per la prima volta nella sua storia. Lussemburgo, Ungheria, Grecia, Portogallo, Svezia, Germania Est, Romania, Belgio, Svizzera, Norvegia, Germania Ovest, Principato di Monaco, Polonia, Inghilterra, Bulgaria, Spagna, Slovacchia, Francia, Croazia e Lituania: questi, dal ’62 ad oggi, i paesi stranieri in cui i blucerchiati sono scesi in campo nelle manifestazioni europee (Champions League, Coppa Coppe, Uefa ed Intertoto). Mai in Serbia.

La mitica e infuocata trasferta di Coppa Campioni contro la Stella Rossa Belgrado - unico incrocio del Doria, fino a quello di domani col Partizan, con una formazione serba - si giocò infatti in Bulgaria, non nell’allora capitale della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, minata dalla guerra fratricida che la stava sconvolgendo.

La sera del 1° aprile 1992, il quinto e penultimo turno del girone A si disputò sul “neutro” - si fa per dire - del “Georgi Asparuhov” di Sofia; oltre 32 mila spettatori (in un impianto che ne poteva contenere 25 mila!), di cui 1500 stoici doriani. Fu partita epica, quella, certamente da top-ten nell’immaginario delle sfide più belle ed entusiasmanti da quando è nata l’U.C. Sampdoria: in un clima che definire ostico sarebbe poco, Katanec, un’autorete di Vasiljevic e Mancini ribaltarono il vantaggio biancorosso di Mihajlovic e permisero alla banda di Boskov di staccare quasi con certezza assoluta un biglietto per la finalissima di Wembley.

Federico Berlingheri
(Goal.com, 22 ottobre 2008)

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