domenica 23 novembre 2008

Il mister se ne va, la Sestrese torna al successo

GENOVA - “È andata bene dai. Dedico questa vittoria a mister Maisano, una vittoria merito di tutto quello che mi ha insegnato”. È ancora teso Roberto Balboni, per tutti il Principe, all’esordio assoluto sulla panchina della “sua” Sestrese. Quelli che fino allo scorso maggio erano i suoi compagni di squadra hanno appena battuto per 3-2 la più quotata Novese ma per lui non è ancora tempo per gioire, per godersela appieno. Da queste parti, la settimana è stata parecchio burrascosa e travagliata. Allora il pensiero va subito al suo maestro, quel Beppe Maisano che qualche giorno fa aveva preso una pausa di riflessione, scegliendo a malincuore di lasciare la guida verdestellata. “In settimana ci incontreremo con la società - continua Balboni a fine gara -, io mi auguro che il nostro tecnico possa ritornare al proprio posto”. Staremo a vedere, intanto, in vista della stimolante sfida contro lo Spezia, la Sestrese può tornare a sorridere e a respirare: l’ultimo posto, in attesa del confronto diretto di questo pomeriggio tra Valle d’Aosta e Cirié, è ora alle spalle.

E pensare che il soleggiato pomeriggio borzolese non era cominciato per niente bene. Orfani dello squalificato Cammarosano e dell’acciaccato Ramenghi, i padroni di casa faticano non poco ad avvicinarsi dalle parti dell’estremo novese. E, al 22’, l’ex genoano Igor Zaniolo, li punisce: l’indecisione del biondo portiere Chinchio su tiro dalla distanza di Balacchi, si rivela un toccasana per il trentacinquenne bomber di Priaruggia, capitano e trascinatore dei suoi, che di punta, indisturbato, firma lo 0-1. Passata in svantaggio, la Sestrese non pare risvegliarsi, anzi. A ridestare il pubblico del “Piccardo” ci pensa invece qualche furbetto armato di petardi; e poi - per fortuna verdestellata - il signor Dal Borgo Marco di Verona. Siamo al 35’ quando il veneto direttore di gara vede un rigore da x-files ai danni di Cadenazzi, dal dischetto va capitan Puppo e trasforma l’1-1.

La ripresa si apre con un cambio nella Novese: da un blu oltremare - che forse si confondeva col verde sestrese - le divise piemontesi passano al classico azzurro tendente al celeste. Mutate le maglie, muta pure l’inerzia della partita. Siamo solo al 49’ quando Cadenazzi affonda sulla sinistra, crossa sulla testa del baby Piacentini (classe ’90), bell’impatto e il pari-età Cherubini è battuto per la seconda volta. Subito dall’altra parte, Chinchio si riscatta dall’errore sul vantaggio ospite negando ad un altro ex genoano, Massimo Minetti, la gioia del pareggio. Poi ancora Sestrese: al 56’, Piacentini approfitta di un pasticciaccio tra Cherubini e Tavella ma la sua conclusione è salvata sulla linea. Dalla rimessa laterale, Francesco Maisano calcia verso la porta, irrompe in tuffo Cadenazzi, forse il migliore dei suoi: il guizzante numero 11 ingauno fa tris e suggella una prova impeccabile. Meno impeccabile è Chinchio, che in due occasioni (59’ e 62’) prova a complicarsi la vita da solo, invano.

Al 63’ la colonia di rossoblù del passato s’infoltisce con l’ingresso del mediano Luca Cavallo (del ’73 come Zaniolo), senza produrre però alcun beneficio alla manovra novese. Nell’ultima mezzora succede poco o nulla: si gioca e si sgomita più che altro a centrocampo, i verdestellati si difendono con ordine e gli azzurri non pungono. Ci vuole un altro penalty - non proprio solare - al minuto 83 per ravvivare l’epilogo. Dagli undici metri, Zaniolo non sbaglia e realizza la propria, inutile doppietta. Già, perché ormai la storia è scritta: nel momento più difficile degli ultimi tempi, la Sestrese ottiene la sua seconda vittoria in campionato e si augura di aver scacciato i momenti peggiori. In attesa - forse - di un Maisano-bis.

Intanto, nell’altro anticipo del sabato pomeriggio, anche l’altra Sestri (Levante) ha di che far festa. I corsari di Adriano Buffoni hanno infatti travolto il Lottogiaveno per 3-0 (doppietta di Siligato inframmezzata da Conti) e si piazzano così al quinto posto di questo girone A comandato dalla Biellese.

Federico Berlingheri
(il Giornale, 23 novembre 2008)

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