venerdì 13 febbraio 2009

Ferrari preme sull'acceleratore: «Grifone, ricompattati e riparti»

GENOVA - Da un parte Rubinho, dall’altra Matteo Ferrari. Sono loro a tenere banco nel giovedì lavorativo del Genoa che, in attesa del croato Juric (in campo per 90’ nell’1-2 in casa della Romania) e del serbo Jankovic (intensa due giorni contro Cipro e Ucraina), ha visto rientrare a Pegli gli altri quattro nazionali (gli azzurrini Bocchetti e Criscito, il greco Papastathopoulos e il belga Vanden Borre).

Anche se lo meriterebbero, Rubinho e Ferrari in nazionale non ci vanno. Nello scontro-Champions con la Fiorentina, dovrebbero essere comunque loro i perni della retroguardia rossoblù che dovrà vedersela con la coppia di bocche da fuoco viola Mutu-Gilardino, la più prolifica della Serie A. Il portiere paulista, colpito duro domenica scorsa dal romanista Mexes, migliora infatti di giorno in giorno, prosegue il suo iter differenziato e le percentuali di un suo impiego paiono in forte ascesa; il centrale italo-guineano sembra invece non essere mai stato meglio in carriera.

Dopo il 3-0 di Roma, Ferrari non si fa particolari crucci in chiave azzurra (“Il c.t. ha fatto delle scelte, io penso solo al Genoa”) e ha intenzione di voltare presto pagina: “Dobbiamo ricompattarci e ripartire di slancio perché vogliamo ancora lasciare il segno in questo campionato. L’ambiente è particolare, la tifoseria caldissima: c’è positività, c’è la voglia di fare l’impresa e abbiamo tutte le possibilità per restare là davanti fino alla fine. Il bello deve ancora arrivare”.

Ha di che sorridere, intanto, la Primavera di Luca Chiappino, vittoriosa ieri nella seconda giornata del “Viareggio”. Superata la Lazio (1-0, gol di Scotto al 60’), ora tocca ai burkinesi del Racing Club de Bobo: domani a Cogoleto (fischio d’inizio alle 15) ci si gioca l’accesso agli ottavi.

Federico Berlingheri
(il Giornale, 13 febbraio 2009)

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