giovedì 16 luglio 2009

Capitan Palombo, la bandiera sventola a Moena

MOENA (TN) - «Ormai è il settimo anno che vengo qui a Moena: potrei anche candidarmi come sindaco…». La voglia di scherzare, Angelo Palombo ce l’ha innata. Sorride e sembra che si apra un mondo. Da scudiero di Segio Volpi prima e da capitano poi, il numero 17 blucerchiato, di cose ne ha imparate tante. E forse il primo cittadino potrebbe farlo per davvero, magari non in Trentino, però - troppo distante dalle sue dimore, a Nervi e a Ferentino -; malgrado la Samp da queste parti si trovi davvero bene. «Il clima che ho trovato qui in ritiro è bello, molto buono - dice Angelo al termine della sua prima seduta stagionale -. Certo, staccare dalle vacanze non è mai semplice, ma il lavoro è lavoro e sono contento di ripartire. Lo faccio con entusiasmo, non vedevo l’ora di cominciare ad allenarmi e affrettare i tempi».

Luigi Del Neri che impressione ti ha fatto?
«Ottima, davvero. Col mister avevo già chiacchierato al raduno, ma al mio arrivo ho avuto un colloquio un po’ più intenso. Mi ha spiegato le sue idee, il suo progetto tecnico e tattico, ciò che ha intenzione di proporre in campo e avremo modo per lavorare bene insieme».

Col “nuovo” modulo non dovresti aver problemi…
«Si ritorna al 4-4-2 e ritorno a fare il ruolo che facevo con mister Novellino e Sergio accanto. Ora, rispetto a prima, ho tanta esperienza in più che penso possa aiutarmi per fare bene».

Fare bene: questo è anche l’obbiettivo della Samp?
«Sì, anche se penso sia ancora presto per parlarne. La rosa va completata e potremmo ragionare soltanto quando si concluderà il mercato».

Per fortuna blucerchiata, di Angelo Palombo in chiave-mercato non se ne sente più parlare…
«Restare a Genova era quello che volevo, è risaputo. Fa un bell’effetto essere considerato una bandiera in un calcio come quello di oggi. A volte ripenso al primo giorno in cui sono arrivato: non avrei mai creduto di fermarmi tanto a lungo».

È stata un scelta di vita?
«Crescendo e maturando, rispetto ad altri aspetti, ho privilegiato gli affetti. E la Samp è uno di questi».

(Sampdoria.it, 16 luglio 2009)

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