giovedì 9 luglio 2009

Daniele Mannini, un'ala sinistra per Del Neri

GENOVA - Si sa quanto negli schemi di Gigi Del Neri contino le ali. E la prima, oltre al confermatissimo Padalino, è sbarcata già da qualche giorno nella Genova blucerchiata. Si chiama Daniele Mannini, classe 1983, ed è stato acquistato in compartecipazione dal Napoli nell’ambito dell’operazione che ha portato Hugo Armando Campagnaro all’ombra del Vesuvio. Esterno duttile e moderno, Mannini - che ieri ha svolto il suo primo allenamento coi nuovi compagni - può giocare indistintamente sulla corsia di destra sia su quella di sinistra, ruolo in cui, negli ultimi tempi, è stato impiegato con maggior frequenza.

Gli inizi lucchesi. Figlio di Alessandro Mannini, ex portiere del Pisa di Anconetani, Daniele muove i primi passi sulle orme del babbo nella Viareggio che lo ha visto crescere. Rapido e scattante, il ruolo dell’estremo difensore non sembra però fare lui: già nel National, scuola calcio viareggina, impara i trucchi dell’ala per poi metterli in pratica nel vivaio della Lucchese. Da lì, dal settore giovanile rossonero, si trasferisce al Viareggio, dove nel 2001 disputa il suo primo campionato da professionista. La retrocessione dei viareggini dalla C2 ai Dilettanti consente a Mannini di ritagliarsi la stagione successiva uno spazio più consistente: 30 presenze e 4 gol gli spalancano le porte del Pisa e della C1.

Doppi salti. A vent’anni, tra le fila nerazzurre, Daniele si conferma uomo di fascia di notevole qualità, abile tanto in fase offensiva quanto in quella difensiva. È un esterno completo, tra i migliori giovani in circolazione, capace di attirare su di sé le attenzioni di club di Serie A. Alla fine, ha la meglio il Brescia - che lo compra in comproprietà - e il secondo - assai positivo - doppio salto in due anni non fa che accrescere le sue quotazioni. Malgrado una buona annata d’esordio (30 presenze condite da 3 reti), le rondinelle retrocedono e Mannini - riscattato - ne diviene una colonna imprescindibile anche in cadetteria.

Il Napoli. Una novantina di apparizioni bresciane convince il Napoli a ingaggiarlo durante il mercato di riparazione del 2008. Battuta un’agguerrita concorrenza, per una cifra assai importante, Mannini si trasferisce a Fuorigrotta: l’ennesimo salto di categoria si rivela ancora una volta positivo. Col 77 sulla schiena, Daniele macina chilometri sulla corsia mancina di Edy Reja (segnando pure 2 gol, di cui uno proprio al Doria) fino al 29 gennaio scorso quando il Tas di Losanna lo condanna ad una squalifica di un anno. Per via di un controllo antidoping ritardato di qualche minuto nel 2007, lo stop lo costringe ai box fino al 18 marzo, data in cui la squalifica viene sospesa. Nel ritorno in campo contro il Milan, Mannini è il migliore e il finale di campionato lo vede riassestarsi sui suoi standard abituali. La pluriennale stima da parte di Beppe Marotta trova coronamento col passaggio alla Sampdoria, che ormai è storia recente, anzi recentissima.

(Sampdoria.it, 9 luglio 2009)

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