mercoledì 22 luglio 2009

Del Neri ordina: «Più personalità, ma per ora va bene così»

MOENA (TN) - Il suo primo showdown è un poker. Firmato dai suoi due assi. 4-0, Bolzano al tappeto. Gigi Del Neri, al termine dell’amichevole inaugurale di questo 2009/10, ha più di un motivo per guardare avanti con ottimismo. La sua Sampdoria sta recependo i suoi insegnamenti, la strada, insomma, pare già quella giusta. «Ho visto che non abbiamo subito nessun tiro in porta e questo è un dato di fatto importante - riconosce il tecnico friulano nella sala stampa del “Benatti” di Moena -. Magari la manovra è stata più lenta del solito ma abbiamo comunque creato moltissimo. Considerando che ne veniamo da 10-12 giorni di lavoro pesante, la squadra devo dire che ha retto molto bene. Poi è ovvio, bisogna buttar via le scorie, avere più coraggio quando si gioca la palla, esser più sicuri: in questo senso bisogna migliorare molto, avere più personalità. L’entusiasmo, però, ho visto che non manca e questo è sempre importante: credere in ciò che si fa è fondamentale per me. Qui dimostrano di avere questo tipo di atteggiamento e così si parte bene».

Bene le fasce, quando Mannini si è spostato a destra e Ziegler è avanzato a centrocampo.
«Sia Stankevicius che Mannini hanno dimostrato di avere una buona condizione. Stankevicius poi ha qualità fisiche importanti: quando avrà maggior consapevolezza dei propri mezzi farà ancora meglio. Ziegler più alto ha dato maggior vigoria fisica attaccando lo spazio. Gli esterni lavorano molto bene, lì sulle fasce si determina buona parte delle partite e lo sappiamo. Per questo stiamo cercando soluzioni in queste amichevoli una dietro l’altra, aspettando anche Bellucci, uno che ci può dare qualcosa in più dal punto di vista offensivo».

Passando alla difesa, cosa non le è piaciuto oggi?
«La difesa deve imparare a giocare, a non sparare via i palloni. Questo è il mio concetto. Giocare la palla significa avere sicurezza e qualità di piede, decidere la miglior soluzione nel più breve tempo possibile. Anche buttare la palla in tribuna a volte può andar bene. Se lo faceva uno come Scirea... Ma al calcio si gioca col pallone e questo è il nostro modo di vedere il gioco».

A proposito di gioco, parlava di lentezza e maggior coraggio, ma il materiale su cui lavorare è decisamente di ottimo livello.
«In mezzo si può lavorare bene perché i ragazzi hanno attitudine a farlo. Palombo è un nazionale e si presenta da solo. Vicino gli ho messo un giocatore interessante come Poli, senza dimenticare che nel primo tempo hanno giocato Sammarco e Tissone, gente che in Serie A ha sempre fatto un sacco di presenze. Poi c’è Soriano, un altro ragazzo che merita, al pari di Regini, bravo come esterno basso, e Volta, tornando alla difesa. Ho buttato dentro dei giovani e sono soddisfatto, i movimenti sono quelli giusti».

Bilancio positivo dunque dopo la prima amichevole di stagione?
«Sì, sono moderatamente contento perché queste sono partite che possono finire diversamente; partite in cui anche squadre di dilettanti possono crearti qualche difficoltà, più che altro sotto l’aspetto dell’impegno e dell’aggressività».

Aggressività: Cassano ne sa qualcosa…
«Purtroppo è un fatto costante. C’è molta attenzione nei suoi confronti, lui è uno che cerca l’uomo e il contatto e subisce tanti falli. Oggi, ad esempio, ne ha subito uno piuttosto brutto a centrocampo. Nel nostro modo di vedere il calcio, cercheremo di togliergli di dosso questa pressione fisica. Il calcio della Sampdoria dell’anno scorso era molto incentrato su Antonio, noi intendiamo diversificarlo, sperando di poterlo mettere in condizione di rendere al massimo. Quando Antonio sta bene può fare benissimo la prima punta come ha fatto in questo secondo tempo. Ha passo, allunga molto bene e va alla conclusione: è quello che intendiamo fargli fare, facendolo esprimere come solo lui sa fare».

(Sampdoria.it, 22 luglio 2009)

Nessun commento: