venerdì 24 luglio 2009

Svizzera-Italia, Marco e Reto lanciano la sfida

MOENA (TN) - Il 12 agosto 2009 sarà una data speciale in casa blucerchiata. La Sampdoria spegnerà 63 candeline mentre quattro (o forse cinque…) dei suoi alfieri saranno impegnati in un’amichevole dal sapore particolare. A Basilea è in programma Svizzera-Italia: gli azzurri Angelo Palombo e Giampaolo Pazzini versus i rossocrociati Reto Ziegler e Marco Padalino. Con Antonio Cassano in stand-by. «Sarà una bella sfida» dicono in coro i due biondissimi esterni elvetici, saliti in coppia nella sala stampa di Moena. «Con gli italiani siamo amici fuori, in campo no - tuona simpaticamente Marco -. Se ci sarà anche Antonio? Questioni tra lui e Lippi, io penso alla mia Svizzera». Reto appare invece più diplomatico: «Sarebbe bello ci fosse anche Cassano, se lo meriterebbe. Per me è un genio ed è un piacere giocare lui. La partita? Penso finisca con un pareggio».

Padalino. Svizzera-Italia a parte, c’è una stagione alle porte, con la maglia blucerchiata indosso, che potrebbe portarli insieme dritti dritti a Sudafrica 2010. Padalino, l’ala destra del Canton Ticino - elvetico atipico, disordinato e ritardatario - parla per primo e fa il punto della situazione dopo le prime due settimane di lavoro, tra obbiettivi e speranze per il futuro: «Al momento siamo un po’ stanchi ma è normale. Qui in ritiro tutto è più difficile, manca la forza, si basa tutto sulla corsa ed è logico che si perda qualcosa sottoporta in lucidità. Col tempo miglioreremo di certo. Passando al mister e al ruolo, penso che il 4-4-2 e la posizione più avanzata mi possano agevolare. E per questo l’obbiettivo che mi pongo è quello di segnare qualche gol in più rispetto all’anno scorso. La concorrenza? Non mi spaventa, mi aspetto che arrivi qualcuno nella mia zona del campo; un esterno serve, anche perché non posso giocare io per tutta la stagione…».

Ziegler. Puntuale, preciso e poliglotta (di Padalino è il traduttore ufficiale in Nazionale). Reto il mancino, al Doria dal gennaio 2007, incarna per davvero lo spirito della sua nazione. Altro che il compagno di stanza blucerchiato: «Con Marco andiamo d’accordo - confessa il numero 3 ginevrino -. Lui parla poco il francese e non sa il tedesco, quindi gli do una mano quando giochiamo con la Svizzera». Poi il discorso passa al campo: «Stiamo lavorando bene, con Del Neri sta procedendo tutto per il meglio. Spero di potermi ritagliare uno spazio importante: il massimo sarebbe come terzino sinistro nella difesa a quattro, il ruolo che preferisco e che faccio pure con Hitzfield, anche se non ho problemi a giocare anche più avanti. Pronti per cominciare? Ora concentriamoci su quest’amichevole di lusso col Feyenoord. Sarà un test vero e impegnativo, contro una squadra di livello internazionale e in un grande stadio. Poi ci sarà tempo per pensare al campionato, dove possiamo dire la nostra, magari riprendendoci quell’Europa che ci è sfuggita lo scorso anno».

(Sampdoria.it, 24 luglio 2009)

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