sabato 9 febbraio 2008

Gianello e Dalla Bona, due meteore blucerchiate

Uno in campo ci sarà di sicuro, a difendere i pali partenopei per via dell’infortunio - con annesso intervento chirurgico - occorso al titolare Iezzo; l’altro, impiegato dall’inizio della stagione in sole due occasioni, scalderà senz’altro qualche poltrona, della tribuna d’onore o di casa sua. Matteo Gianello, veronese di Bovolone, e Samuele Dalla Bona, veneziano di San Donà di Piave, la loro domenica da ex blucerchiati la vivranno agli antipodi, uno da protagonista, l’altro da desaparecido cronico. In comune, però, oltre ai natali nord-orientali, resta una sola annata senza fortune con la maglia della Sampdoria.

Classe 1976, un tempo portiere di belle speranze prodotto dal vivaio del ChievoVerona, Gianello giunse a vestire blucerchiato, in prestito dai clivensi, nella stagione 1994-95, quella - per intenderci - della semifinale di Coppa delle Coppe persa ai rigori contro l’Arsenal. Diciott’anni e un fisico esplosivo permisero al giovane numero uno veneto di conquistarsi la maglia da titolare della Primavera doriana e di comparire nella foto ufficiale della prima squadra, al fianco di Walter Zenga e Giulio Nuciari, rispettivamente titolare e dodicesimo di quel Doria targato Eriksson. Niente di più. Alle spalle dell’Uomo Ragno (sempre presente con 47 presenze totali tra Serie A, Coppa Coppe, Coppa Italia e Supercoppa Italiana) non si aveva affatto vita facile tanto che, a fine stagione, senza nemmeno un gettone racimolato, la riconferma per l’acerbo Gianello non arrivò.

La riconferma - grazie al Cielo - non se la meritò neppure Sam Dalla Bona al termine di un campionato 2005-06 a dir poco disastroso. Lenta, legnosa, impacciata, la bionda mezzala dell’81, prestata dal Milan ma reduce da una discreta esperienza nel Lecce di Zeman, deluse talmente tanto da spazientire non solo Novellino ma persino buona parte del mite pubblico doriano (con qualche tifoso dei Distinti, durante il convulso finale senza vittorie, ci fu anche un pesante battibecco a Sampdoria-Parma in corso). Questione di pelle, questione di un feeling mai sbocciato. Nonostante tutto, però, Dalla Bona riuscì a mettere insieme, tra Serie A, Coppa Uefa e Coppa Italia, ben 38 apparizioni, roba che oggi si sogna nel Napoli di Reja.

Federico Berlingheri
(Il Giornale, 9 febbraio 2008)

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