martedì 4 marzo 2008

Io sto con Gian Burrasca 2

Che Cassano domenica pomeriggio abbia sbagliato non è messo in dubbio nel mio pezzo. Anzi, aggiungo ora che, pur con qualsiasi attenuante del caso, il suo comportamento va ripreso ed è del tutto indifendibile. Non per questo però mi paiono giustificabili le gogne mediatiche a cui il ragazzo è stato ed è puntualmente sottoposto ad ogni suo pur riprovevole gesto. Mi pare ovvio che, se si desse una “regolata”, non sarebbe altro che un bene - e che bene! - per la Sampdoria in primis e, in seconda analisi, per l’Italia intera. Ma sappiamo tutti come sia difficile trasformare la natura delle persone. A mio parere, Cassano non va giustificato - sia chiaro -, ma neanche irrimediabilmente condannato come avviene, sempre e comunque, su qualsivoglia mezzo d’informazione.

Perché, ad esempio, Antonio è l’unico calciatore nel nostro paese che dovrebbe pagare i propri errori con l'esclusione dalla Nazionale?

“Merita o no di andare agli Europei?” è il ritornello che ci sentiamo da mesi martellare nelle orecchie. Beh, se alla manifestazione austro-elvetica avremo a rappresentarci: Gianluigi Buffon, che sarà il numero 1 al mondo, ma che scommetteva nonostante non avesse potuto farlo; Marco Materazzi, eroe di Berlino certo, ma anche rinomato “macellaio” e aggressore di Cirillo; Daniele De Rossi altro glorioso rigorista di quella magica serata di luglio, ma pure giustiziere a gomito alto di McBride; Mauro Camoranesi, uno che non intona l'inno di Mameli perché “non canta - parole sue - neanche quello della sua nazione” e sferra calci - vantandosene pure - a palla lontana (chiedere a Diana e Pelé per informazioni); avremo Massimo Ambrosini, uno che ad ogni fallo fischiatogli contro non fa altro che sfornare volgari filippiche sulla faccia della giacchetta nera di turno e fu autore di quel famoso striscione anti-Inter; avremmo avuto, infine - se non avesse detto basta - Francesco Totti, attuale recordman di gol in Serie A e, allo stesso tempo, versione-lama ad Euro 2004 e versione-pugile contro Manninger qualche settimana fa; non vedo perché Antonio Cassano dovrebbe rimanere a casa.

Forse perché personaggio scomodo? Forse perché il più forte di tutti, più forte di altri sponsorizzati e incensati dalla critica? L’Italia va così: Antonio, gli Europei, se li è giocati al minuto 87 di Sampdoria-Torino di domenica scorsa. E, probabilmente, in Nazionale non ci tornerà più. E sapete cosa vi dico? Ma sì, lasciatelo pure a casa: qui nella Genova blucerchiata, nessuno ne farà un dramma.

Federico Berlingheri
(Goal.com, 4 marzo 2008)

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