martedì 4 marzo 2008

Io sto con Gian Burrasca

Il copyright è del presidente Garrone. Per il numero uno blucerchiato, Antonio Cassano è Gian Burrasca, già da quella calda mattinata del 18 agosto in cui il talento barese fu presentato allo Star Hotel di Corte Lambruschini di fronte a duemila doriani in estasi. Imprevedibile, irrequieto e indisciplinato: facile accostare Antonio al monellaccio Giannino Stoppani che, ai primi del secolo scorso, uscì dalla penna dello scrittore e giornalista Luigi Bertelli, noto ai più come Vamba.

E domenica, a Marassi, ne abbiamo avuta la conferma definitiva: di fronte ad uno che di nome fa Pierpaoli (benemerito fondatore del collegio dove il discolo di casa Stoppani venne relegato dai genitori), Cassano-Gian Burrasca non ha resistito e ne ha combinata un’altra - grossissima - delle sue. Sbagliando - e sarà giustamente punito per questo - ma pentendosi subito dopo.

Già, perché, come Giannino, Peter Pan, l’eterno fanciullo, non ne combina di tutti i colori per semplice ribellismo: lo fa soltanto se toccato, punito ingiustamente come accaduto a Marassi contro il Torino o, sempre al “Ferraris”, con la Fiorentina. Le lacrime, in entrambe le occasioni, sono lì a testimoniarlo.

Il buon Vamba scriveva che “i bambini sono germogli genuini della pianta umana”. Lo si è ripetuto spesso: Cassano è così, bimbo geniale, spontaneo e impulsivo, che potrà sì mandare a fanculo un - mediocre - direttore di gara, insultarlo all'infinito e lanciargli una maglietta; ma non tirare pugni in petto al portiere avversario, sputare in faccia al proprio marcatore, rifilare gomitate o calcioni-killer, né colpire con ganci a tradimento negli spogliatoi; non corrompendo gli arbitri, non comprando le partite, non dopandosi, né truccando bilanci o passaporti.

Nel bel mondo delle ipocrite verginelle del calcio italico, tra prendere o lasciare Antonio Cassano, io scelgo prendere tutta la vita, anche perché, citando ancora Vamba, “i piccini di fronte ai grandi hanno sempre torto, specialmente quando hanno ragione”.

Federico Berlingheri
(Goal.com, 4 marzo 2008)

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