Pareva, dopo quel maledetto pomeriggio di inizio marzo, che si fosse giocato tutto. Invece se l’è meritata, sudata, guadagnata sul campo, deliziando per mesi i tifosi blucerchiati e non solo con la sua classe immensa, il suo genio, i suoi numeri e i suoi assist, i suoi gol. L’indiscrezione era nell’aria da giorni, ma da qualche minuto si è tramutata in realtà: Antonio Cassano entra nella lista dei 24 pre-convocati dal c.t. Roberto Donadoni in vista dell’Europeo austro-elvetico, riconquista la maglia della Nazionale italiana proprio nel momento più importante e si candida - con prepotenza - ad un ruolo da protagonista nel gruppo tricolore.
Anche senza l’outsider Maggio - non sono bastati 9 gol e migliaia di chilometri macinati - e capitan Palombo - che, comunque, non ha nulla da invidiare ai “rivali” azzurri Aquilani e Montolivo -, un po’ di Sampdoria si trasferirà quindi, a meno di clamorosi colpi di scena, nel ritiro azzurro di Baden, distretto della Bassa Austria. Sarà il Peter Pan di Barivecchia a rappresentarla e a tentare di imprimere una lieta sterzata al tormentato rapporto tra il Doria e le competizioni continentali ed intercontinentali riservate alle nazionali.
Tra rimpianti e delusioni, tra quello che sarebbe potuto essere e invece non è stato, tra quelli che hanno fallito (Mancini agli Europei in Germania Ovest ’88, Vialli a Italia ’90) e quelli che hanno scaldato a malincuore panchine e tribune (Luca a Mexico ’86, Pagliuca, Vierchowod e ancora Bobby-gol ancora a Italia ’90), tra quelli che, clamorosamente, sono stati esclusi (Lombardo da Usa ’94, Montella da France ’98) e quelli che erano in procinto di cambiare casacca (Pagliuca negli States, Chiesa e Seedorf al britannico Euro ’96, Boghossian, Mihajlovic e Veron ai mondiali transalpini del ’98), la storia è questa: in fondo, ad uno come Cassano, basta poco per riscriverla. E ora, tocca solo a lui...
Federico Berlingheri
(Goal.com, 20 maggio 2008)
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