venerdì 9 gennaio 2009

Movimento a Bogliasco: Raggi arriva, Cassano vuole restare

BOGLIASCO (GE) - Antonio Cassano è in campo. E coi tempi che corrono è già una notizia. È capitano, gioca con la numero 9 (altra notizia, il 10 lo porta sulla schiena Franceschini) un tempo e mezzo dei tre totali da mezzora ciascuno nell’amichevole bogliaschina della Sampdoria contro la Lavagnese, Serie D. A Bogliasco spira la tramontana, il freddo ti attanaglia e le gambe non girano come dovrebbero: i blucerchiati di Walter Mazzarri, ritrovando capitan Palombo a partita in corso e provando Accardi largo a sinistra a causa della bronchite di Pieri, vincono 4-0, anche se a fatica. Segnano Bellucci nella prima frazione, Bonazzoli (due) e Fornaroli su rigore nell’ultima; non un contrariato e inconcludente Peter Pan da Barivecchia, che le ultime indiscrezioni di mercato vorrebbero lontano - non troppo a dir il vero - da Genova e dalla Liguria.

Milano e l’Inter paiono infatti più di una semplice ipotesi e pure la Juventus è tornata a farsi sotto. Nonostante le smentite dalle parti in lizza e le bocche cucite, l’offerta nerazzurra in attesa del via libera all’operazione da parte di José Mourinho parla chiaro. Parla di 20 milioni di euro cash, metà del trequartista cileno Jimenez e il prestito di Balotelli, smanioso di trovare spazio. Al “Gloriano Mugnaini”, tra duecento tifosi doriani in ansia per le sorti del proprio beniamino, fanno capolino il presidente Riccardo Garrone e l’amministratore delegato Beppe Marotta; insieme, a fine partita, i due massimi dirigenti blucerchiati s’incontrano con Cassano, il diretto interessato, parlano per qualche minuto e le illazioni cominciano a sprecarsi. Ultimo saluto? Summit sulle modalità d’addio o semplice punto della situazione in tema di papabili rinforzi?

Niente di tutto questo: pare proprio che durante il breve colloquio Antonio abbia ancora una volta manifestata la volontà di rimanere alla Sampdoria. Di sicuro, d’altro canto, c’è che un divorzio a questo punto della stagione - con il Doria attardato in classifica e ancora in corsa in Coppa Uefa e Coppa Italia - sembra piuttosto improbabile. Un’imminente cessione entrerebbe di diritto nell’arco marottiano delle “situazioni straordinarie” e difficilmente queste potranno verificarsi entro febbraio. A fine 2008-09 se ne potrà eventualmente riparlare, di certo con più calma e forse disponibilità. Ma, si sa: le vie del calciomercato sono infinite.

Quelle stesse vie, intanto, hanno portato al Poggio di Bogliasco Andrea Raggi, difensore ventiquattrenne arrivato in prestito, con diritto di riscatto della metà, dal Palermo e già in campo, in calzamaglia, per qualche spicciolo di gara con i bianconeri lavagnesi. Malgrado alcuni (tra cui gli almanacchi e l’album della Panini) lo diano nativo di Carrara e sia cresciuto nel vivaio dell’Empoli, il nuovo numero 84 (il suo anno di nascita) della Sampdoria è nato a La Spezia (“Abito tra Borghetto e Brugnato. In famiglia siamo divisi tra doriani e genoani: sarà una bella battaglia”) e si sente ligure a tutti gli effetti. Sarà il settantesimo “indigeno” nella storia blucerchiata, il sesto spezzino dopo Broccini, Vergazzola, Rossinelli, Bucchioni e Vergassola.

“Ho grandi motivazioni - attacca Raggi nella consueta conferenza stampa di presentazione -, vengo per mettermi a disposizione e riscattarmi da un momento un po’ così della mia carriera visto che negli ultimi tempi in rosanero qualcosa non ha funzionato. Ho disputato la prima partita a Udine e poi non ho più visto il campo: di sicuro è stata anche colpa mia, ma sinceramente ora poco importa, ormai Palermo rappresenta il passato e il mio pensiero va solo alla Sampdoria”.

Il rasato difensore non nutre dubbi sulla sua collocazione tattica (“Sono un centrale. Ho giocato terzino in parecchie occasioni, ma quello è il ruolo che prediligo. La difesa a tre l’ho fatta a Empoli con Cagni e Malesani e posso dire di essermi trovato bene: credo che non avrò problemi ad adattarmi al modulo di Mazzarri”), pensa al presente e anche al futuro, che si augura sia genovese: “La mia prospettiva è di essere riscattato e farò di tutto per guadagnarmi la riconferma. Qui si gioca la Uefa, si tratta di una grande piazza, con un blasone che non ha bisogno di presentazioni: ho ancora negli occhi la curva di Marassi vista da avversario… Con Lucchini, mio grande amico dai tempi empolesi, sono sempre rimasto in contatto e mi ha raccontato tutto sulla Samp. E poi c’è Cassano: sarà un onore per me giocare con lui”. Inter e Juve permettendo, lo sarà di sicuro.

Federico Berlingheri
(il Giornale, 9 gennaio 2009)

3 commenti:

InsideMan ha detto...

Raggi è veramente un'ottimo acquisto, speriamo che faccia vedere quello che ha fatto ad Empoli

Anonimo ha detto...

ho apprezzato molto l'acquisto, seppur in prestito di Raggi...deve solo ritrovare la condizione ma sono sicuro che con il tempo si rivelerà molto utile alla causa sampdoriana... Su Cassano secondo me andrebbe fatto il solito ragionamento: tecnicamente non si discute ma la testa non è da grande squadra. per esprimersi al meglio Fantantonio ha bisogno di sentirsi leader, unica stella della squadra. In un ambiente ricco di grandi giocatori e dove non sarebbe l'unico fenomeno di sicuro ricomincerebbe con quelle cassanate figlie della gelosia e dell'invidia nei confronti dei compagni. Per ulteriori informazioni chiedere ad un certo Francesco Totti...

Federico ha detto...

Ciao a tutti,
sono d'accordo con voi.
Raggi è un buon acquisto, anche in prospettiva se si vorrà credere in lui.
Su Cassano il discorso mi sembra semplice: finché vorrà rimanere, la Sampdoria lo coccolerà come ha fatto sino ad oggi; qualora decidesse di emigrare, la società non opporrebbe resistenze.
Antonio qui vive da Dio, sta bene, sa di essere la prima donna, il leader maximo; ma se la politica di Garrone non avrà una sterzata anche l'affetto per la maglia maturato in quest'ultimo anno e mezzo non sarà sufficiente per restare...
Questa la mia opinione.
A presto,
F.