lunedì 16 febbraio 2009

Genoa, un 3-3 carico di rabbia e rimpianti

GENOVA - Rabbia, rimpianto, indignazione. C’è un po’ di tutto, in casa Genoa, all’indomani del 3-3 interno con la Fiorentina nella sfida ad alta tensione con vista sulla Champions League. Un 3-3 rocambolesco, quello agguantato dai viola, che lascia l’amaro nelle bocche rossoblù perché giunto al fotofinish di una partita intensa e combattuta, in cui i ragazzi di Gian Piero Gasperini - seppur ridotti in dieci per più di un’ora a causa della doppia ammonizione di Biava - s’erano portati con pieno merito in triplo vantaggio con Thiago Motta, Palladino e Milito, e pregustavano già l’accoppiata sorpasso-fuga proprio ai danni dei gigliati. Sul 3-2, a soli due secondi dalla fine delle ostilità, i rossoblù erano infatti quarti in classifica a quota 43, dietro a Milan (45) e Juventus (47), quindi a sole quattro lunghezze dalla seconda piazza: roba da vertigini, da strabuzzare gli occhi solo al pensiero.

E invece, la terza zampata dell’incontenibile Mutu ha tarpato le ali al volo del Grifone, che resta sì quinto, ai piani nobili, ma con un altro spirito. L’esaltazione ha lasciato spazio alla tensione del triplice fischio e alle bocche cucite del dopogara: Gasperini, capitan Rossi e compagni tutti in silenzio per protesta nei confronti di Nicola Rizzoli. A esternare il malcontento genoano, in sala stampa, ci ha pensato il patron Enrico Preziosi, a dir poco amareggiato per la direzione della giacchetta gialla bolognese: “Da qualche tempo a questa parte siamo diventati la squadra più fallosa e cattiva d’Italia, non riusciamo mai a giocare in undici, evidentemente in undici facciamo un po’ paura… Rizzoli? Di solito l’arbitro dà una mano a chi è in inferiorità; nel nostro caso, invece, abbiamo giocato in dodici contro dieci. Non amo fare vittimismo, ma ci sono stati atteggiamenti dell’arbitro che non ho capito, non mi è piaciuto. Abbiamo fatto una buona gara e c’è rammarico per come è finita, ma il nostro obbiettivo non cambia, anzi, questo pareggio ci dà ulteriori stimoli, anche se a Napoli saremo senza Juric e Biava”.

Diffidato, il nazionale croato è stato ammonito sul finire del primo tempo e salterà quindi la trasferta del “San Paolo” così come l’espulso Biava, il quale - oltre al danno, la beffa - resta comunque in diffida e a rischio stop al pari di Papastathoupoulos, Rossi, Thiago Motta, Vanden Borre e Jankovic. E non è detto che le sanzioni disciplinari si fermino qui. Già perché sarà il referto di Rizzoli a infliggere o scongiurare altre defezioni rossoblù a Fuorigrotta: Ferrari, Motta e Milito - guarda caso le colonne portanti dell’undici gasperiniano - sono parsi i più incazzosi nel rapportarsi con il direttore di gara a giochi fatti e potrebbero incorrere in squalifiche. Proprio dal turno di squalifica rientrerà Sculli, abile e arruolabile per la ripresa degli allenamenti fissata a Pegli alle 15 di domani pomeriggio. Alle 18, al “Filippo Raciti” di Quarrata (Pistoia), è fissato invece l’ottavo di finale del Torneo di Viareggio in cui il Genoa di Chiappino se la vedrà col Palermo.

Federico Berlingheri

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