mercoledì 22 luglio 2009

Del Neri ritrova il "suo" mediano: Tissone, classe e concretezza

MOENA (TN) - La casa sul confine dei ricordi, la stessa sempre, come tu la sai. E tu ricerchi là le tue radici se vuoi capire l’anima che hai. Fernando Damián Tissone, le sue radici, avrà tempo e modo di imparare a conoscerle. In riva al mare di quella Liguria da dove il suo bisnonno paterno, Vincenzo Andrea emigrante savonese di Quiliano, s’imbarcò come tanti e partì alla volta dell’Argentina. Là, a Quilmes, città della provincia di Buenos Aires, pochi chilometri dalla capitale, da argentino, Fernando Damián nasce il 24 luglio 1986.

Primi calci. Sotto la buona stella dell’anno di Mexico 86 e del secondo titolo mondiale albiceleste targato Diego Armando Maradona, Tissone muove i primi passi nel mondo del pallone. Quella del Lanús è la cantera dove diventa professionista e comincia a far capolino in prima squadra. Tra i grandi non fa però in tempo a esordire: la chiamata dell’Italia arriva improvvisa da Udine.

In Italia. Gli osservatori friulani vedono in quel talentuoso centrocampista offensivo dal doppio passaporto, argentino e italiano, un potenziale campioncino. Siamo nel gennaio 2005 e Fernando, non ancora diciannovenne, veste il bianconero. Luciano Spalletti lo lancia a Siena, il 23 aprile, ma è l’anno seguente con Cosmi prima e con Galeone poi a entrare in pianta stabile nella formazione titolare, collezionando 24 presenze in Serie A e qualche apparizione in Europa, tra Champions e Uefa. La consacrazione nel nobile palcoscenico tricolore giunge a Bergamo, dove ceduto per metà disputa agli ordini di Colantuono un 2006/07 da incorniciare. Trequartista, mediano, regista, esterno: dove lo metti, Tissone sta, con la costante di un rendimento altissimo e di qualche gol, 3, i primi in Italia.

Con Del Neri. Se possibile, la stagione successiva va ancora meglio. Merito del nuovo tecnico bergamasco Gigi Del Neri che lo colloca in cabina di regia al fianco di Tiberio Guarente e gli affida le chiavi del centrocampo nerazzurro. Il mister di Aquileia è ben ripagato: 35 gettoni conditi da 3 reti scatenano l’interesse di mezza massima serie. Alla fine, alle buste, la spunta l’Udinese che lo riporta al “Friuli” pagando moneta sonante.

Radici. Complice qualche infortunio di troppo, la strada ascendente di Fernando Damián Tissone si è un poco smarrita nel campionato concluso due mesi or sono. Alla Sampdoria - dove arriva in compartecipazione -, in Liguria, a pochi chilometri dall’entroterra del bisnonno, il giovane centrocampista argentino ha tutte le carte in regola per ritrovarla. Le tue radici - in fondo - danno la saggezza, e proprio questa è forse la risposta, e provi un grande senso di dolcezza.

(Sampdoria.it, 22 luglio 2009)

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