martedì 7 luglio 2009

Linea verde Samp, Cacciatore e Marilungo: «Qui per imparare»

GENOVA - Il domani, alla Sampdoria, è già qui. Una squadra fresca, organizzata e positiva. Nella mente di Del Neri il disegno è chiaro. Le gerarchie però restano ancora da decifrare e quale momento migliore, per un giovane, del ritiro precampionato per mettersi in mostra e proporsi in prima squadra? Per Fabrizio Cacciatore e Guido Marilungo la chance di essere qui è già qualcosa di speciale; ed entrambi, al pari degli altri baby (Volta, Poli, Mustacchio, Regini, Soriano) non vedono l’ora di mettersi in marcia verso Moena, uno per la prima volta, l’altro per la seconda.

Cacciatore. Classe 1986, Fabrizio Cacciatore è uno dei volti nuovi di questa nuova Samp. Nuovo ma non troppo perché a Genova, questo arcigno terzino destro (all’occorrenza sinistro e pure centrale) ha giocato due stagioni in Primavera prima di emigrare a Olbia e Reggio Emilia (C2), Foligno (C1) e infine a Trieste (B), ultima tappa di una carriera in crescendo. «Sono contentissimo di essere tornato in blucerchiato - attacca Fabrizio -. Con la Triestina ero all’esordio in Serie B e penso di aver fatto un buon campionato, giocando parecchio. La società in questi anni non mi ha mai perso di vista e mi ha fatto sentire importante, dandomi fiducia con questa convocazione. Mi metterò a disposizione del mister, cercando di imparare il più possibile da lui e dai miei nuovi compagni».

Marilungo. La voglia di apprendere, Guido Marilungo, la palesa quasi inconsapevole, spalancando quei suoi enormi occhi verde smeraldo. Non ha ancora vent’anni, l’attaccante di Montegranaro, anche se il suo score parla già di 3 reti in massima serie in sole 6 apparizioni. «Quello che ho fatto lo scorso campionato ormai è acqua passata - comincia Guido -. Ora inizia un’altra stagione, nella quale spero di poter essere ancora utile alla causa. In attacco con me ci sono calciatori davvero forti: Cassano è un fenomeno, Bellucci è uno che segna da più di quindici anni e Pazzini è un bomber di razza. Di sicuro li osserverò da vicino in allenamento e in partita con la speranza di avvicinarmi soltanto un poco alla loro statura di campioni».

(Sampdoria.it, 7 luglio 2009)

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