MOENA (TN) - Di Mannini pronti a mettere il turbo, qui alla Sampdoria, se ne intendono eccome. Dopo Moreno, 510 presenze e 8 reti all’attivo dall’84 al ’99, ecco Daniele. A differenza dell’omonimo predecessore però, il venticinquenne toscano non fa il terzino, bensì l’esterno di centrocampo. E durante la sua prima conferenza da blucerchiato, l’ex ala partenopea giunta al Doria in compartecipazione esprime tutta la soddisfazione per essere a Moena, a far parte della nuova rosa targata Gigi Del Neri. «Ho grande entusiasmo - inizia Mannini dalla sala stampa del “Benatti” -. Essere alla Samp rappresenta per me una grande opportunità; dovrò essere io bravo a sfruttarla. Obbiettivi stagionali? Non me ne pongo, di sicuro prometto il massimo impegno per cercare di ripagare la fiducia che la società mi ha concesso».
Sei reduce da una stagione e mezza al Napoli in cui sei stato costretto a compiti che non ti si addicono. Ora potrai esprimerti nella porzione di campo che prediligi?
«Innanzitutto ci tengo in particolar modo a ringraziare i tifosi azzurri per il sostegno che non mi hanno mai fatto mancare, anche durante i momenti duri della squalifica. A Napoli mi sono adattato a fare tutta la fascia per esigenze di squadra; ora torno a giocare nel mio vero ruolo, quello di esterno offensivo che ho fatto agli inizi della carriera e poi al Brescia. E non posso che esserne molto contento».
Quale fascia preferisci?
«Destra o sinistra per me è indifferente, sono qui a completa disposizione di mister Del Neri».
Com’è stato l’impatto con il ritiro?
«Questo è il momento di lavorare, ci stiamo allenando bene, faticando, “sacrificandoci” e cercando di capire il più in fretta possibile ciò che chiede l’allenatore».
E l’approccio coi nuovi compagni?
«Ho trovato un bel gruppo, solido. Ci sono tanti ragazzi giovani, alcuni dei quali già conoscevo. A Brescia avevo giocato con Castellazzi e Stankevicius, nelle nazionali giovanili con Gastaldello, Sammarco e Pazzini. Insomma, diciamo che sono stato favorito nel mio inserimento».
Come hai trovato Antonio Cassano?
«Cassano è un fenomeno, che non devo certo scoprire io. Rende facili le cose difficili, cose che se le provassi a fare io ci metterei cinque giorni…».
Differenze e affinità col tuo ex compagno Lavezzi?
«Sono entrambi due grandissimi giocatori, due che da quando si allacciano le scarpe a quando escono dal campo non hanno niente di uguale rispetto agli altri calciatori».
Sei pronto a raccogliere i suoi proverbiali lanci al bacio per gli esterni?
«Maggio mi ha raccontato della splendida stagione vissuta accanto a lui e dei tanti gol che ha segnato per merito suo. Di sicuro Antonio saprà mettermi in condizione di fare altrettanto: ora tocca a me adattarmi alle sue giocate».
A proposito di gol, i tifosi doriani ne ricordano uno datato 9 novembre 2008, Napoli-Sampdoria 2-0...
«Eh, significa che dovrò farmi perdonare… Io ce la metterò davvero tutta».
(Sampdoria.it, 12 luglio 2009)
domenica 12 luglio 2009
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