martedì 14 luglio 2009

Tecnologia e specificità: il prof. De Bellis spiega il suo mestiere

MOENA (TN) - «Mi piace pensare la preparazione atletica come un vestito da confezionare. Il nostro lavoro è un po’ come quello di un sarto che accorcia le maniche o i pantaloni a seconda del proprio cliente. A noi spetta creare un programma su misura, specifico per ogni singolo calciatore, in base alle sue necessità e alle sue caratteristiche fisiche». L’individualizzazione della preparazione atletica è una dei capisaldi del professor Roberto De Bellis. Per metterla in pratica, il nuovo preparatore atletico della Sampdoria punta molto, quasi tutto, sulla specificità degli allenamenti e sull’apporto della tecnologia: «Il nostro lavoro si basa su un’analisi giornaliera del carico del calciatore. Attraverso l’utilizzo di dispositivi satellitari e di cardiofrequenzimetri possiamo monitorare la distanza percorsa, la velocità, l'acido lattico e la frequenza cardiaca di ogni singolo e poi regolarci di conseguenza sul lavoro da effettuare».

Responsabilità. Metodi, questi, che non fanno altro che agevolare il compito del preparatore. «La tecnologia - continua De Bellis - ci aiuta a soggettivare i programmi e ciò favorisce a sua volta la responsabilizzazione del calciatore. Io cerco di spiegare ogni particolare dell’allenamento e ogni obbiettivo: se un calciatore è consapevole di ciò che sta facendo sarà in grado controllare da solo l’andamento del suo stato di forma, il che non può essere che positivo».

La condizione. Tre giorni di test a Bogliasco, altri tre a Moena. Fa un primo bilancio, il prof., e non nasconde qualche curiosità sui suoi nuovi allievi: «Ho trovato una buona condizione generale. Stiamo lavorando bene, c’è un gruppo che ha cultura del lavoro e posso dire di essere molto soddisfatto. Una sorpresa? Cacciatore, il migliore in tema di resistenza e potenza aerobica: un mezzofondista mancato. Pazzini invece avrebbe potuto fare il saltatore per via della sua elasticità. Cassano? È un soggetto con caratteristiche specifiche, diverse da quelle degli altri, ha parametri eccellenti sul piano della forza esplosiva in rapporto alla velocità: sa reclutare forza nelle gambe nel più breve tempo possibile e perciò necessita di un programma ancor più particolare. Per questo lavora da anni col prof. Tibaudi, col quale stiamo collaborando nel migliore dei modi».

False credenze. Partenza spedita o diesel? Questo uno dei grandi interrogativi della preparazione atletica, che De Bellis, però, non ha difficoltà a smontare: «Parlare di partenza forte o lenta è una stupidaggine, una falsa credenza come quella di mettere fieno in cascina per tutto l’anno in un solo mese di preparazione. Sfido qualsiasi allenatore a dichiarare che si partirà in un determinato modo piuttosto che in un altro: questo è un discorso facile a farsi a posteriori, soltanto con i risultati alla mano. Il nostro obbiettivo è quello di mantenere su parametri medio-alti il livello della performance dei nostri atleti, dalla prima all’ultima giornata di campionato».

(Sampdoria.it, 14 luglio 2009)

Nessun commento: